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Il Trono di Spade, la recensione della stagione 1 (2011): al Gioco del Trono si vince o si perde

16/06/2017 11:00

Livia Restano

Recensione Serie TV, Il Trono di Spade, Peter Dinklage, Game of Thrones, David Benioff, D. B. Weiss, Emilia Clarke, Sean Bean,

Il Trono di Spade, la recensione della stagione 1 (2011): al Gioco del Trono si vince o si perde

La prima stagione della pluripremiata serie televisiva Il Trono Di Spade è stata sicuramente una scommessa vinta

La prima stagione della pluripremiata serie televisiva Il Trono Di Spade è stata sicuramente una scommessa vinta

Il Trono Di Spade debutta sul canale televisivo HBO nel 2011, registrando ascolti altissimi già durante la messa in onda dell’episodio pilota. La serie è la trasposizione televisiva delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (A song of ice and fire) di George R. R. Martin, opera letteraria di genere fantasy. Vincitrice di diversi Premi Emmy (Miglior Attore Non protagonista in una Serie Drammatica a Peter Dinklage; Miglior Design di una Sigla a Angus Wall), la prima stagione televisiva è stata nominata sette volte agli Scream Award 2011. I dieci episodi della season 1 narrano le vicende degli abitanti di Westeros, continente civilizzato diviso in Sette Regni, ai quali appartengono diverse casate reali. La capitale è Approdo del Re, sul cui Trono di Spade siede l’unica persona legittimata a governare: il sovrano di Westeros e delle Terre Selvagge circostanti. Il suo nome è Robert Baratheon. Sotto la sua guida, i lord dei Sette Regni governano in autonomia feudi più o meno grandi, amministrando terre e sudditi. Le vicende della prima stagione de Il Trono Di Spadehanno tre diverse ambientazioni: il mondo civilizzato di Westeros, sfondo delle lotte di potere dei Sette Regni per la conquista del Trono di Spade; la Barriera a Nord, costruita per proteggere i civili di Westeros da Estranei e Bruti; le selvagge terre di Essos, continente al di là del mare.

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When you play the Game of Thrones, you win or you die

L’intricata trama della prima stagione de Il Trono Di Spade è resa avvincente dal nutrito gruppo di personaggi che ne fanno parte, tutti in lotta per il Trono di Westeros. Nonostante i protagonisti siano numerosi e l’intreccio narrativo assai complesso, lo spettatore resta incollato allo schermo durante ciascuno dei dieci episodi. Tutto merito di una storia ben scritta, di una regia e di una scenografia che le rendono decisamente onore, di un cast di attori eccezionali e di una sigla memorabile.

 

Nei primi episodi il protagonista indiscusso è Eddard Stark (Sean Bean, già interprete de Il signore degli anelli - La compagnia dell’anello e Troy), Lord di Grande Inverno e Protettore del Nord. Il saggio amico di re Robert Baratheon, seduto sul Trono di Spade a serie cominciata, è un personaggio semplice e austero, incarnazione di virtù morali come l’onore, il coraggio e la lealtà. Come lui, tutta la famiglia e la sua gente hanno uno stile di vita profondamente diverso da quello della capitale, Approdo del Re, dove il lusso e lo sfarzo la fanno da padrone. Inutile dire che la morte di Ed, avvenuta per mano dei Lannister in uno degli ultimi episodi, fa sorgere nell’animo dello spettatore un’empatia profonda verso la famiglia Stark e, al contempo, un odio viscerale per i Lannister, colpevoli di possedere tutti i vizi capitali.

 

La morte è l’evento scatenante delle azioni che porteranno all’inevitabile conflitto tra Case nel continente di Westeros, per contendersi il Trono di Spade ad Approdo del Re. Non solo la morte di Ed Stark - avvenuta precisamente durante il nono episodio - ma anche quella di re Robert generano un intreccio narrativo centrato sulla lotta per il potere. Anche la famiglia dei Lannister è fondamentale per lo sviluppo della trama. I fratelli Cersei, Tyrion e Jaime sono i detentori del potere e del denaro di molti dei Sette Regni. Cersei Lannister (magistralmente interpretata da Lena Headey), moglie di re Robert, è una virago interessata a primeggiare. Emotivamente coinvolta solo quando è in pericolo la vita dei figli, la donna è la quinta essenza della perfidia; oltretutto la tanto amata prole è il frutto di una relazione incestuosa col fratello Jaime, erede designato di Castel Granito e membro della guardia reale. Il crimine viene taciuto per motivi di eredità, più che per vergogna verso l’ignobile atto, dal momento che Joffrey è l’erede diretto al trono dopo la morte del finto padre. Jaime (interpretato da Nicolaj Coster-Waldau) è soggiogato dal volere della sorella, della quale è perdutamente - segretamente - innamorato. Il suo personaggio otterrà un riscatto morale soltanto nelle stagioni successive.

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Tyrion “il folletto”, il genio Peter Dinklage (Premio Emmy per questo ruolo nella prima stagione), è uno dei protagonisti indiscussi e icona dell’intera serie. Arguto, forte e generoso, stupisce gli altri personaggi con la sua saggezza e un aspetto fuori dall’ordinario. Rivolgendosi a Jon Snow, il bastardo di Ed Stark, gli dice: “Mostra che le loro parole possono ferirti e non sarai più libero dalla derisione. Se proprio vogliono darti un nome accettalo, fallo tuo, in modo che poi non possano più usarlo per farti del male”. Tyrion Lannister è definitivamente un personaggio così ben costruito da dare senso a un’intera stagione di trasposizioni televisive del romanzo.

 

Jon Snow (interpretato da Kit Harington), figlio illegittimo di Eddard Stark, unitosi ai Guardiani della Notte che difendono la Barriera, è un puro: dona anima e corpo (con annesso voto di castità) alla causa, diventando la rappresentazione simbolica di tutte le qualità che un guerriero dovrebbe possedere. In un senso prettamente religioso - anche tristemente cristiano, se vogliamo - nella prima stagione Jon assume il comportamento di un vero e proprio sacerdote, interamente dedito a onorare il proprio Dio, la confraternita dei Guardiani della Notte, e compiere il proprio dovere, difendere la popolazione del Nord da Estranei e Bruti. Figlio di un lord ma di madre sconosciuta, è spesso oggetto di derisione e scherno. Da questo punto di vista il personaggio ha caratteristiche molto simili a quelle di Tyrion: entrambi sono sbagliati agli occhi della società, che ignora la loro bontà d’animo; entrambi sono alla ricerca di un riscatto sociale e del riconoscimento paterno; nessuno dei due brama di essere re, cosa più unica che rara per la serie.

 

Non si può concludere la carrellata di personaggi principali della prima stagione senza citare Daenerys Targaryen: Nata dalla tempesta, Khaleesi del Grande Mare d’Erba, La Non Bruciata, Madre dei draghi, Mhysa, Distruttrice di catene. La bellissima Emilia Clarke, figlia di re Aerys II Targaryen (il Re Folle), moglie di Khal Drogo, quindi regina del Grande Mare d’Erba, è anche madre di tre cuccioli di drago, ricevuti in dono per le sue nozze. Incredibilmente potente (salva numerosi popoli dalla schiavitù; fa in modo che il crudele fratello Viserys, in lizza per il trono, venga ucciso dal marito Drogo; gestisce da sola, non uno, bensì tre draghi); è anche una spietata vendicatrice. Non particolarmente modesta, si descrive dicendo: “Io sono il sangue del drago”.

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Regni e Casate

Nei Sette Regni del continente occidentale di Westeros e nelle terre a Oriente, dove un tempo sorgeva l’Impero di Valyria, sorgono nove casate nobiliare. Casa Stark è la casata nobiliare più importante nel Nord di Westeros. Il suo motto è Winter is coming (L’inverno sta arrivando), l’unico tra tutte le casate ad essere un avvertimento per gli altri e non un vanto personale. Gli Stark sono Protettori del Nord; la loro roccaforte è il regno di Grande Inverno (Winterfell) ed il loro dominio si estende sino alla Barriera. I bastardi nati nei domini a loro fedeli hanno cognome Snow. Casa Baratheon è la più recente delle grandi casate, nata durante le guerre di conquista.

 

Casa Lannister è formata dai Protettori dell’Ovest. Lo stemma di Casa Lannister raffigura un leone dorato in campo cremisi e, anche se il motto di famiglia è Udite il mio ruggito! (Hear me roar!), tutti loro vengono ricordati perché "Un Lannister paga sempre i suoi debiti". Casa Targaryen ha regnato come casa reale di Westeros per trecento anni. I Targaryen non sono indigeni di Westeros, ma provengono dall’Impero di Valyria, situato sul continente orientale. A causa delle loro pratiche incestuose i Targaryen sono spesso soggetti a malattie mentali l Re Folle). Casa Arryn è formata dai Protettori dell’Est. Jon Arryn, il cui assassinio è l’espediente narrativo propulsivo alle vicende della capitale, era il Lord di Nido d’Aquila, nonché Primo Cavaliere di re Baratheon. Casa Tully è la casata nobiliare che domina il Tridente della fortezza di Delta delle Acque (Riverrun). I Tully sono i protettori delle Terre dei Fiumi. Lady Stark e Lady Arryn, sorelle biologiche, prendono il nome della casata dei mariti dopo il matrimonio, ma nascono Catelyn e Lysa Tully.

 

Chi è la madre di Jon Snow?

George R. R. Martin aveva da sempre ricevuto molte proposte riguardo un adattamento cinematografico della sua opera, rifiutandole tutte dal momento che un film non sarebbe bastato per contenere la trama. Gli ideatori della serie David Benioff e D. B. Weiss hanno convinto lo scrittore durante un pranzo durato cinque ore. Benioff racconta che riuscirono a convincerlo rispondendo alla domanda Chi è la madre di Jon Snow? (una sorta di Chi ha ammazzato Laura Palmer?, per intendersi). Acquistano così i diritti per l’adattamento cinematografico della saga e presentano il progetto alla rete via cavo HBO. La serie viene concepita per coprire un libro a stagione televisiva e George R. R. Martin è coinvolto come sceneggiatore di un episodio a stagione. L’episodio pilota costa alla produzione tra i 5 e i 10 milioni di dollari, mentre il budget dell’intera stagione si stima attorno ai 50-60 milioni. La sceneggiatura è affidata principalmente ai due ideatori della serie, mentre per la regia sono ingaggiati diversi registi, ciascuno dietro la macchina da presa per pochi episodi.

Winter is Coming

Un avvertimento necessario. Il Trono Di Spade è una serie televisiva fantasy che sovverte i canoni del genere con scene di violenza e sesso esplicito. Assolutamente geniale, l’intreccio narrativo si svela man mano che la serie procede, fagocitando lo spettatore che muore nell’attesa di un nuovo episodio. I personaggi compiono un’evoluzione singolare, passando da eroi ad antieroi - e viceversa - col trascorrere delle stagioni. Restano comunque statici nei loro ruoli in questa prima serie. L’omicidio di Ed Stark durante il penultimo episodio diventa motivo di ricerca di un nuovo protagonista, qualcuno in grado di rivestire lo stesso ruolo di capo carismatico, forte e generoso. D’altronde una guida è necessaria: gli Estranei sono stati avvistati nelle vicinanze della Barriera e tutto lascia intendere che l’inverno stia arrivando.

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