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Mad Men - Stagione 4

03/07/2017 11:00

Aurora Tamigio

Recensione Serie TV,

Mad Men - Stagione 4

Who is Don Draper? Inizia con questo interrogativo la première della quarta stagione di Mad Men, il cuore dell'intera serie...

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Who is Don Draper? Inizia con questo interrogativo la première della quarta stagione di Mad Men, il cuore dell'intera serie. Chi è Don Draper, un uomo in un appartamento da single, confuso e incapace di trasmettere il proprio carisma; o uno squalo della pubblicità, pronto a serrare i denti su ciò che gli interessa? Per usare le parole di Faye Miller nella 4x02, Christmas Comes But Once a Year: «It all comes down to what you want versus what it’s expected of you». Sintesi perfetta.


Le ultime puntate della terza stagione ci avevano convinto del declino di Don. Una discesa che prosegue almeno fino al più bell'episodio — finora — della serie: il 4x07, The Suitcase. La scomparsa dell'altra signora Draper (annunciata nella 4x03, la dolce/amara The Good News) aveva lasciato il protagonista seduto inerme in autentico stile Dick Whitman. Accanto a lui, sul divano che ha ospitato tante confidenze, restava già profeticamente vuoto il posto di Anna. L'inizio di The Suitcase incontra Don nel suo momento più nero e lo restituisce a fine episodio in gran forma: gli eventi che lo hanno spinto in fondo al pozzo fanno sì che possa sbucare dalla parte opposta — elegante, bello, energico — e iniziare la risalita. Dalla relazione matura e piena di intesa con Faye (che forse non ci starà mai simpatica, ma che finalmente è una donna vera) alla scelta di una nuova moglie. Curioso come Megan, la terza Signora Draper — uno dei personaggi meno amati dell'intera serie, che tuttavia dominerà la stagione successiva — venga presentata quasi di sbieco: una dolce segretaria, che farà perdere la testa a Don. Proprio lui, che aveva duramente criticato Roger per avergli rubato l'assistente e averne fatto una moglie, incappa nello stesso destino prima nel flirt con l'innocente Allison (va detto, una delle prove peggiori di Don Draper) e poi nella love story con Megan, che pure non ha mai smesso di lasciare perplessi i fan di Mad Men.


La quarta stagione ha una bellissima caratteristica: le puntate maschili e femminili sono esattamente in egual numero. Due protagonisti, Don e Peggy, si spartiscono equamente non solo l'episodio cardine The Suitcase, ma anche i destini, il tempo in scena e la fascinazione del pubblico. I loro percorsi sono esattamente inversi: mentre quella di Don è un'inarrestabile caduta (come i bellissimi titoli di testa non mancano di ricordarci all'inizio di ogni puntata), Peggy affronta le difficoltà di un'ascesa senza freni. Ecco allora che questa Season 4 — che ha come unico difetto quella di lasciare in un angolo Betty, nuova spigolosa signora Francis — si propone come un catalogo dell'essere uomo e donna negli USA degli anni Sessanta. Sempre ricordando la filosofia introdotta nella precedente stagione: tutto cambia, basta sapersi adattare. C'è il modo ottimista di Peggy, unico personaggio a non crollare mai; c'è lo stile astioso di Betty, quello confuso di Joan. C'è il modo caparbio di Pete (che si prende sempre più spazio, alla faccia di quelli che nella prima stagione lo avevano detestato) e la fatica di restare insoddisfatti come Roger. A parte, poi, c'è il modo di Don Draper.


No matter how powerful we get around here, they can still just draw a cartoon


C'è stato un tempo in cui qualcuno deve aver detto che Mad Men è una serie misogina. Quel qualcuno deve aver visto un altro show perchè, soprattutto nella quarta stagione, l'obiettivo è sempre puntato sulle donne. E tra tutte, quella dal percorso più complesso, affascinante e faticoso è Joan. Nonostante abbia qualche anno più di Peggy, la bella Rossa arriva allo stesso bivio: essere la donna che gli uomini si aspettano o essere se stessa? Nella 4x03, The Good News, viene introdotto anche per lei il tema della maternità, che attraverserà (solo apparentemente sottovoce) la storyline di Joan lungo tutta la stagione. Nella 4x08, The Summer Man, la bella capoufficio torna a fare da "mamma" a Peggy. Alle prese con giovani colleghi irrispettosi, Joan sfoga sulla giovane copywriter le sue frustrazioni e si esibisce in una delle sue solite illuminanti, ciniche sferzate; una cosa che potrebbe essere stata scritta per i giorni nostri. Ma la puntata manifesto del femminismo di Mad Men resta (per ora) la 6x09, The Beautiful Girls, dedicata alle donne e in particolare alle strane giornate di Faye, Peggy e Joan. La sequenza finale, con le porte dell'ascensore che si chiudono davanti alle tre, sconfitte, protagoniste dell'episodio, vale più di molte parole. Tre modelli femminili: le fragilità di Faye, donna in carriera ma del tutto incapace con i bambini; la testa alta di Peggy, colma di idee progressiste e contraddizioni; i dubbi di Joan, ancora una volta divisa fra due mondi. Senza dubbio, il personaggio di Christina Hendricks è il più sincero della serie.


The rest of us are trying to build something


La paternità rifiutata, respinta e poi cercata a lungo, finalmente arriva anche per Pete. La buona notizia giunge nella 4x04, The Rejected, come sempre in un momento in cui privato e vita professionale dell'account sono saldamente legati: riaffiora non solo l'antica competizione con Ken Cosgrove ma anche il delicato legame con Peggy e il loro passato condiviso. Il bellissimo finale della quarta puntata (splendida prova di Vincent Kartheiser ed Elisabeth Moss) si chiude con un sorriso da dietro il vetro fra Pete, impegnato con facoltosi clienti, e Peggy, in compagnia dei suoi nuovi amici artisti; il temporaneo addio fra due personaggi lanciati nel futuro, ma in direzioni opposte.


La 4x05, The Chrysanthemum and the Sword, mette passato e futuro perfettamente l'uno contro l'altro nel battibecco fra Pete e Roger sui clienti giapponesi: mentre Sterling è perseguitato dai fantasmi di Pearl Harbor («Since when is forgiveness a better quality than loyalty?»), il giovane account non conosce i traumi della guerra e, al contrario dei suoi colleghi più anziani, non vede ostacoli al successo che non siano il codice d'onore degli affari. Per Pete è irrilevante che i manager della Honda siano giapponesi, ma si batte per il rispetto dovuto a ogni businessman. Compreso se stesso. Una puntata aspramente maschile, di nuovo manifesto di etiche contrapposte. Quella che nelle prime stagioni sembrava ambizione sfrenata, è in Pete la ferita originaria di un giovane uomo orfano di padri. Non è un caso che l'account prenda il coraggio di affrontare "gli anziani" proprio in circostanza del proprio passaggio da figlio a genitore. Ma al contrario di Peggy, che il suo posto se lo è già ritagliato, Pete è destinato a fare a pugni contro un intero mondo che gli blocca il passo.


Do you like Cassius Clay?


Due pugili, uno giovane e l'altro più anziano, si affrontano in un match indimenticabile. E mentre il rampollo Cassius Clay e il potente Sonny Liston si fronteggiano sul ring, in una lunga notte Don e Peggy arrivano al primo — forse più serrato — dei loro incontri. The Suitcase, puntata 4x07, è un fondamentale punto di cesura congiunto nelle storie di due protagonisti: un momento teso come una corda di violino, su cui Matthew Weiner passa il suo archetto sollevando le note più stridule. La valigia Samsonite, la cui campagna fa da sfondo all'episodio, diventa un fardello da riempire di frustrazioni, dolore, confessioni, pentimenti. Per fare quella telefonata angosciosa, tornare a lavoro, raggiungere sani e salvi la mattina seguente. Se Anna rappresentava la parte migliore di Dick Whitman, Peggy riflette il meglio di Don Draper: un salvifico mix di giovinezza, desideri e ambizione. E lo snodo di The Suitcase è determinante nelle storyline di entrambi. Una notte fatta di camminate nervose, di obbedienza, di abbandoni, di un prevedibile sfogo isterico che per Peggy termina solo con la consapevolezza della fallibilità del proprio mentore. Don la rimprovera, le chiede aiuto in tutti i modi di cui è capace e infine le mostra la verità. O almeno una parte di essa. Riconosce di avere inaspettatamente di fronte una donna e finalmente la tratta come tale, accennando con delicatezza ai segreti condivisi, mostrandosi galante e facendo persino a botte per lei con il rivale di sempre Duck Philips.


Per la prima volta Peggy rompe il muro di riverenza nei confronti dell'uomo che l'ha creata: lo raccoglie (letteralmente) da terra e lo risolleva, prendendo atto della sua fragilità. The Suitcase è una puntata scritta in modo ineccepibile, un case history almeno quanto lo era stato il pilot di Mad Men. Il racconto, in una sola notte, di un edipico rapporto genitore/figlia dotati di un feeling pari a quello di due amanti. L'immagine di Don addormentato sulle gambe di Peggy resta una delle più belle della serie, ma dopo la metaforica notte di pugilato — che si conclude con la vittoria di Cassius Clay, la giovane promessa — ciò che chiude davvero l'incontro sono le mani intrecciate di Peggy e Don.


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