The Wilds, su Amazon Prime Video, è un mix di teen drama e survival: la serie di Sarah Streicher racconta un gruppo di 8 ragazze su un'isola deserta
The Wilds di Sarah Streicher ci ricorda i sopravvissuti di Lost e gli adolescenti di Skam (Netflix) e Stalk (Raiplay): una fusione tra teen drama, young adult e survival. La serie, disponibile su Amazon Prime Video, narra la vicenda di un gruppo eterogeneo di 8 ragazze (Leah, Martha, Dot, Rachel, Nora, Shelby, Fatim, Toni), provenienti da diverse zone degli Stati Uniti, per raccontare una storia collettiva di disagio adolescenziale, formazione e crescita.
Di che cosa parla The Wilds
Otto ragazze sono in ritiro spirituale alle Hawaii, quando le cose improvvisamente precipitano - letteralmente - e il gruppo si ritrova su un’isola deserta e incontaminata. Questa esperienza obbligherà le protagoniste ad affrontare gli ostacoli e le sfide che le circondano, collaborando e supportandosi. Scopriamo, ben presto, che dietro questa sciagura c’è un team che ha avviato un esperimento sociale a insaputa delle ragazze e delle loro famiglie.
Da subito c’è in The Wilds l’intento di caratterizzare ogni personaggio per farci comprendere il mondo interiore che ciascuna ragazza porta con sé sull’isola come unico bagaglio
L'espediente utilizzato è quello del flashback che, episodio dopo episodio, entra nella vita personale e familiare di ognuna di loro. Le 8 ragazze hanno vite ben distinte ma, una volta sull’isola, si fondono in un solo corpo per raggiungere un’unica meta: cercare, isolandosi da ciò che hanno lasciato, il loro posto nel mondo.

The Wilds, tra survival drama e adolescenza
Viene raccontato il disagio dell’essere adolescenti in un’America impegnata a vivere di apparenze (esemplare, in questo senso, il personaggio di Fatim) e di amori che durano il tempo di un incendio. Si percepisce in modo netto la differenza tra classi sociali: si vive tutti insieme, ma in perfetta solitudine.
Al centro della narrazione c'è la complessa relazione tra le giovani protagoniste e gli adulti delle loro vite, incapaci di comprenderle in un passaggio di vita fondamentale: l'adolescenza. Questo è il vero motivo per cui le ragazze si trovano su quell’isola: gli adulti che le circondavano non sono stati in grado di capirle fino in fondo e, mettendo a tacere le loro coscienze, le hanno abbandonate e costrette a cavarsela da sole.
Dicendolo con le parole delle protagoniste: «Sopravvivere su un’isola deserta non è un gioco da ragazzi, ma essere adolescenti è molto peggio». Come restare vive, allora? La risposta, forse, è nello sguardo dello spettatore e in quello del team che procede, implacabile e inesorabile, nonostante tutto, con il suo esperimento socio-psicologico. E, mentre gli analisti raccolgono dati, il pubblico ne ottiene altri.
Le sopravvissute di The Wilds
Le otto ragazze di The Wilds si uniscono fin dalla prima scena - il funerale della loro compagna naufraga - e, su quell’isola che tanto maledicono dal primo momento, scoprono di essere meno sole che nella vita reale. Per quanto l’esperienza le segni, letteralmente (con ferite ed escoriazioni) e psicologicamente (crollano tutte le loro sicurezze fittizie), insegna anche loro cosa vuol dire sentirsi vive e fare parte di un progetto. Le protagoniste comprendono, e noi con loro, che la vera sopravvivenza non è sull’isola ma nella vita di tutti i giorni.

L’incipit iniziale (dettato dalla disperazione) delle parole di Rachel, «Non avete un mondo che vi rivuole indietro?», lascia il passo a un sentimento più deciso e più consapevole: sono loro, alla fine, che non vogliono più indietro quel mondo. Tutto questo resta sospeso fino alla fine della prima stagione: capiremo se, nella seconda, già annunciata da Amazon Prime Video, saranno loro a plasmarsi a quel mondo ormai così diverso o se lo vivranno da persone nuove.