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Il Collezionista di Carte (2021), la recensione: Paul Schrader dirige Oscar Isaac in un dramma di poker e guer

05/09/2021 13:30

Samantha Ruboni

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Il Collezionista di Carte (2021), la recensione: Paul Schrader dirige Oscar Isaac in un dramma di poker e guerra

Presentato in concorso alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia, Il Collezionista di Carte è la nuova opera di Paul Schrader, prodotta da Martin Scorsese.

Presentato in concorso alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia, Il Collezionista di Carte è la nuova opera di Paul Schrader, prodotta da Martin Scorsese.

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È la storia di William Tell (Oscar Isaac), un giocatore professionista di poker, famoso per essere un contatore di carte: uno di quei giocatori che riescono a vincere contando le carte dei mazzi.

William conduce una vita solitaria, tra un motel e l’altro e tra una partita e l’altra, senza legami né relazioni. Ma attraverso i suoi sogni ne scopriamo il passato: William è un ex-soldato, un tempo addetto alle torture per conto del governo degli Stati Uniti ad Abu Ghraib. 

 

Un giorno viene avvicinato da un ragazzo, Cirk (Tye Sheridan), che cerca vendetta dopo il suicidio del padre soldato. Cirk e William, uniti da questo senso di vendetta verso il maggiore Gordo (Willem Dafoe), attraverseranno l’America, una partita di poker alla volta.

Il film immerge lo spettatore nella disperazione esistenziale del protagonista, William Tell; e, risalendo poco a poco, ci racconta la sua storia. William è stato formato alle tecniche di tortura dal maggiore Gordo: un’esperienza di vita che non solo lo ha segnato in modo indelebile, ma lo ha portato a essere incarcerato per crimini di guerra, mentre il suo mentore è rimasto in libertà. Scopriamo che durante la prigionia William ha imparato l’arte delle carte e, una volta fuori di prigione, usa questa sua nuova specialità per guadagnarsi da vivere.

Cirk stravolge la sua vita: il ragazzo gli racconta del padre suicida - addestrato anche lui dal maggiore Gordo - e dell'enorme debito universitario ancora da pagare: William accetta così di entrare nel campionato World Series di poker, cercando redenzione e cercando a lasciarsi la violenza alle spalle. 

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Come ormai nel suo stile, anche ne Il Collezionista di Carte Paul Schrader racconta un personaggio che utilizza la propria professione come una maschera per nascondersi dalla realtà e per difendersi da un passato oscuro che lo tormenta.

Paul Schrader è uno dei maestri indiscussi del cinema mondiale: se pensiamo che questo film è prodotto niente meno che da Martin Scorsese (col quale ha scritto Taxi Driver) è normale aspettarsi un vero capolavoro.

 

Invece Il Collezionista di Carte delude. Le spiegazioni del poker sono troppo veloci e sommarie, quando invece la sua conoscenza è indispensabile per comprendere un film pieno di rimandi e citazioni proprio a questo gioco. Per non parlare poi delle partite stesse, che sono il vero e proprio fulcro del film.

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La lentezza è poi uno dei nei di questo film, che senza dubbio è girato in maniera perfetta, ma rimane un'opera fredda e senza emozioni.

 

La noia è un mantello che ammanta lo spettatore, risvegliato solo dal metal delle sequenze oniriche ambientate in Iraq, punta di diamante di tutto il film. Nulla a togliere a Oscar Isaac, che ci offre un’interpretazione algida, perfetta per il personaggio: forse è proprio lui l'unico motivo per cui andare a vedere Il Collezionista di Carte.


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Genere: drammatico, thriller

Titolo originale: The Card Counter

Paese, anno: USA, 2021

Regia: Paul Schrader

Sceneggiatura: Paul Schrader

Fotografia: Alexander Dynan

Montaggio: Benjamin Rodriguez Jr.

Interpreti: Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan, Willem Dafoe

Colonna sonora: Giancarlo Vulcano, Robert Levon Been

Produzione: Astrakan Film AB, Bona Film Group, Convergent Media, Enriched Media Group, Focus Features, HanWay Films, LB Entertainment, One Two Twenty Entertainment, Redline Entertainment (II)

Distribuzione: Lucky Red

Durata: 112'

Data di uscita: 03/09/2021

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