Il classico di Jules Verne, Il giro del mondo in 80 giorni, portato già sul grande schermo dalla Disney nel 2004, ritorna in una versione decisamente inedita grazie al regista Samuel Tourneux, in un film d'animazione rivolto principalmente alla fascia di età 6-9 anni.
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Se infatti la storia di Passepartout e dell'avventuriero Phileas, che per scommessa e per amore decidono di fare il giro del mondo in soli 80 giorni, rimane fedele all'originale. Tutti gli altri particolari della vicenda cambiano.
Passepartout diventa una scimmietta di giovane età , limitata nelle proprie aspirazioni e ambizioni da una mamma possessiva al limite della patologia mentale.
Al poveretto, relegato di proposito su un'isola popolata solo da gamberetti, e pure antipatici, non resta che vivere sognando il mito di Juan Frog, un famoso avventuriero che ha girato il mondo. Ma l'arrivo del ranocchio Phileas, apparentemente sicuro di sé e anche lui dedito al girovagare, gli darà una possibilità di fuga.
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Sia la scimmietta sia il ranocchio dovranno disfarsi dei loro oggetti feticcio (una tavola da surf e uno zaino di appunti di viaggio e gadget), e di tante paure e remore, imparando a fidarsi l'uno dell'altro e lanciandosi in mille divertenti e coloratissime avventure. A un passo da loro, seguendoli come un'ombra, c'è una poliziotta gerbillo, autoritaria e decisa, che indaga su un furto di milioni di vongoloni e però nasconde a sua volta dei segreti.
Dalla sua il film di Tourneux ha la fantasia sfrenata, soprattutto nella scelta degli animali e delle proporzioni con cui vengono rappresentati.
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La trama avvince e si lascia seguire con piacevolezza, nel turbine di personaggi e avvenimenti concitati a cui sono ormai avvezzi i bambini, che masticano centomila inquadrature al secondo. Non per nulla il regista francese, classe 1973, qui al suo primo lungometraggio, ha creato nel 2014, per il parco di divertimenti Futuroscope, un'attrazione che è stata premiata come la migliore al mondo.
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Tuttavia, se il film incoraggia fortemente l'autonomia e l'indipendenza, in un'era di bambini sepolti vivi in casa e che vivono di virtuale, l'immagine degli adulti che viene proposta non è certo confortante.
Madri piovra e padri assenti, ai quali viene data tuttavia una seconda chance e un'occasione di perdono. Le autorità sono corrotte e gli amici e i conoscenti non capiscono, bullizzano e denigrano la diversità . Uno specchio fedele dei tempi? Forse.
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Bisogna però guardare al messaggio del film, che esorta a non avere paura e mostra il mondo come un universo di diversità , pericoli ma anche meraviglie tutte ancora da scoprire. Il giro del mondo in 80 giorni è stato presentato alla nuova edizione del Giffoni Film Festival.
Genere: animazione
Titolo originale: Le tour du monde en 80 jours
Paese, Anno: Francia/Â Belgio, 2021
Regia: Samuel Tourneux
Distribuzione: Notorious Pictures
Durata: 82′