La vertigine del fato non è solo una monografia ma un percorso all’interno della produzione di Nicolas Winding Refn: Rudi Capra, partendo da Eschilo, mette in relazione il cinema di Refn con i concetti di necessità , violenza, colpa, vendetta e giustizia.
Nicolas Winding Refn. La vertigine del Fato di Rudi Capra, edito da Falsopiano, è un saggio monografico che si immerge nella carriera e poetica del regista danese, in grado di segnare il cinema degli ultimi vent’anni con i suoi film sempre anticonvenzionali.
Il saggio analizza l’intera produzione di Nicolas Winding Refn, dalla serie Too old to die young a Bleeder; dal surreale biopic Bronson alla saga Pusher fino alla Palma d’Oro con Drive. Il volume indaga nel complesso e conturbante mondo di NWR, approfondendone ogni aspetto.
Il libro non nasce con l’intento di replicare un prontuario di storia del cinema, ma vuole essere un saggio con radici e motivi storici, antropologici e filosofici. Questo tipo di metodo non è certo di facile utilizzo, ma richiede una vasta conoscenza letteraria, filosofica e scientifica. Capra domina queste competenze e affronta il tema in modo molto originale trattando l’opera del regista in maniera singolare: la chiave di lettura per poter comprendere il testo, infatti, è la conoscenza di Eschilo e della frase la ferrea vertigine del Fato tratta dal Prometeo incatenato.
Tutto ciò viene spiegato da Capra nella parte iniziale del saggio, permettendo così a qualsiasi tipo di lettore di poter comprendere a pieno la trattazione. Rudi Capra individua così sette elementi interpretativi, che divengono nel testo traiettorie che passano attraverso la cinematografia di Refn: fatalismo, mitologia, feticismo, cinefilia, immaginario, civitas e violenza.
La violenza in Refn non viene vista come agita e subita, ma come un qualcosa funzionale al percorso del protagonista; uno strumento utilizzato per il recupero dell’ equilibrio perduto. La violenza diviene quindi, nei film di Refn, espressione artistica.
La monografia fa riflettere su come la violenza in Refn non sia fine a sé stessa, ma come invece viene messa a dialogare con temi archetipici. Ciò viene spiegato in una struttura divisa in capitoli, che analizza ogni singolo film e dedica il finale ai possibili futuri progetti dell’autore. La vertigine del fato è un’analisi profonda e complessa del cinema di Refn, resa facile e immediata grazie a una scrittura fluida, ordinata e che non annoia mai.