Uno degli eventi più significativi che si ricorda del 2013 è l’Euromaidan: manifestazione nata in Ucraina per contestare la decisione dell’allora Presidente, Viktor Janukovyc, di non firmare degli accordi tra il suo Paese e l’Unione Europea. Tale rivolta prese il suo nome dalla Piazza dell’Indipendenza (Majdan Nezaležnosti) e dall’hashtag che ne derivò #euromaiden.
La pellicola Olga, che vede nel suo esordio alla regia il giovane Elie Grappe, è stata presentata alla 74esima edizione del Festival del Cinema di Cannes (dove ha vinto un premio nella sezione Semaine de la Critique) e al Festival del Cinema di Roma “Alice nella Città” del 2021.
La trama maschera da coming of age la storia burrascosa di un Paese, delle sue lotte e difficoltà.
Il film prende il titolo proprio dal nome della sua protagonista, Olga (interpretata da Anastasia Budiashkina, ginnasta sullo schermo e nella vita vera), una giovane atleta ucraina che ha come sogno quello di scalare le vette e farsi strada verso le Olimpiadi, abbandonando così il suo Paese in crisi e la sua famiglia per andare in Svizzera.
Olga, che a soli quindici anni è una delle più promettenti ginnaste della sua generazione, arriva così in un paese nuovo e, spaesata, si trova a fare i conti con una nuova “famiglia”: le compagne di squadra, che non mancheranno occasione per metterla in difficoltà.
Soprattutto, però, ci sono loro: i suoi attrezzi. E la sua passione diventa così la sua motivazione e al tempo stesso il suo ostacolo più grande.
Il supporto della propria famiglia non manca mai, grazie a videochiamate con la madre e la migliore amica Sasha; ma la lontananza da casa non cela alle orecchie di Olga le notizie che vengono dall’Ucraina, trasportandola in un turbinio di emozioni e paure.
Diventa così inevitabile l’associazione tra la tortuosa strada verso le Olimpiadi della giovane ginnasta e le lotte per la libertà del suo Paese, rendendo il conflitto politico il vero protagonista del racconto di Grappe.
Non a caso, l’attrezzo preferito di Olga sono proprio le parallele, due linee che scorrono senza toccarsi mai, proprio come la sua passione per la ginnastica e l’amore per la propria casa, tra le quali lei si sposta in volteggi e salti pericolosi.
Anastasia Budiashkina indossa perfettamente i panni della giovane Olga, accogliendoci nel suo mondo fino a farci vivere ogni sua emozione, come se dovessimo un po’ ingessarci le mani anche noi prima di fare quel primo passo che apre la competizione. Siamo con lei a ogni fasciatura, a ogni salto e a ogni atterraggio, perfetto o imperfetto che sia.
Il racconto rimane purtroppo molto attuale al giorno d’oggi, riportando la nostra memoria all’inizio degli scontri tra Ucraina e Russia nel non così lontano 2021. Ancora una volta, lo sport diventa la perfetta analogia della vita e funge da faro di speranza nel momento storico in cui ne abbiamo più che mai bisogno.
Olga rimane l’incarnazione del suo tempo, rappresentando lo sforzo e la lotta di un Paese che continua a combattere giorno dopo giorno, volteggio dopo volteggio, senza mai arrendersi.
Genere: drammatico
Paese, anno: Francia/Ucraina/ Svizzera, 2021
Regia: Elie Grappe
Interpreti: Anastasia Budiashkina, Sabrina Rubtsova, Caterina Barloggio, Thea Brogli, Tanya Mikhina, Jérôme Martin, Alicia Onomor, Lou Steffen, Alexandr Mavrits
Paese:
Sceneggiatura: Elie Grappe, Raphaëlle Desplechin
Fotografia: Lucie Baudinaud
Montaggio: Suzana Pedro
Musiche: Pierre Desprats
Produzione: Point Prod in coproduzione con Cinema Defacto e Toy Cinema
Distribuzione: Wanted Cinema
Durata: 85 min
Data di uscita: 8 giugno 2023