Lo si può amare o odiare, idolatrare o svilire, ritenerlo il legittimo erede di Stanley Kubrick o semplicemente uno snob i cui film sono perlopiù pretenziosamente cervellotici. Ma di una cosa si deve dare atto a Christopher Nolan: è uno dei pochi nomi del cinema contemporaneo in grado di attirare frotte di spettatori in sala. E lo fa senza accettare compromessi, piegarsi alle sciocche regole dello show business odierno e preservando il più possibile la propria visione d'autore.
Basta pensare a Tenet, che uscì nell'agosto del 2020: il primo, vero evento cinematografico post pandemia che riuscì a rastrellare 365 milioni di dollari a fronte di un budget di 200. Tutto perché era un film "scritto e diretto da Christopher Nolan". Con tutta la spocchia del caso, scusate se è poco.
L'avvento di Oppenheimer (insieme a quello di Barbie di Greta Gerwig) ha rappresentato il vero evento cinematografico dell'estate, prima, dopo e durante l'uscita grazie anche al fenomeno Barbenheimer che si è scatenato sul web.
Una guerra fredda inutile e insensata, ma che è riuscita a risollevare gli scarsi incassi delle sale e ricordarci il vero significato della parola "cinema" grazie a due declinazioni opposte e diversissime. E ciò che importa, alla fine, sono gli incassi: box office da capogiro e record su record infranti per entrambi i film.
Dal canto di chi scrive, a costo di apparire banale e dare l'impressione di essere un vecchio nostalgico, entrare in sala e vedere attorno a sé oltre 400 persone sedute a occupare persino la prima fila sotto lo schermo (ma vi immaginate cosa deve essere vedere 3 ore di Nolan a testa in su?) è già di per sé un'emozione. E tutta quella gente era lì perché interessata alla vita del fisico J. Robert Oppenheimer o perché, ancora una volta, era un film "scritto e diretto da Christopher Nolan" ?
Ma veniamo alla domanda che dovrebbe guidare ogni recensione: insomma, questo nuovo film di Nolan com'è? È bello, innegabilmente bello.
In un periodo storico in cui il cinema punta tutto su faraoniche messe in scena visive e tonnellate di effetti speciali digitali, Christopher Nolan ci regala 180 minuti di sceneggiatura, prosciugata dall'action, in cui per tre ore si parla incessantemente.
Un bombardamento (scusate il gioco di parole) di nomi e teorie di fisica quantistica, che al contempo riesce nel miracolo di non essere noioso nemmeno per un secondo. Il merito è del ritmo pazzesco (date subito un Oscar alla montatrice Jennifer Lame!) che tiene agganciati dal primo all'ultimo minuto.
Un film la cui durata fiume ha finalmente un senso perché ha davvero qualcosa da raccontare.
Anzi, l'imponente minutaggio riporta alla memoria quel tempo in cui una pellicola di 3 ore era etichettata in automatico come "filmone" perché presumibilmente pesante e verboso.
E Oppenheimer lo è senza ombra di dubbio, anche solo per il fatto che tre quarti di film è un primo piano di Cillian Murphy che fuma (molto), parla e in alcune scene fa venire i brividi anche solo attraverso uno sguardo.
A dispetto dell'ottimo cast corale dove, però, attori come Josh Hartnett, Matt Damon, Emily Blunt, Florence Pugh, Robert Downey Jr agiscono da comparse extralusso.
E poi, ovviamente, c'è il prestigio di Christopher Nolan. Quello a cui ci ha abituati sin da Memento, che è anche il motivo per cui paghiamo il prezzo del biglietto e riempiamo le sale quando esce un suo film: la manipolazione del tempo, declinata in ogni modo possibile.
Il prestigio di Nolan questa volta è il fatto che paghiamo per un film… ma in realtà ne vediamo due. Differenti anche se interconnessi.
Il primo è ovviamente il biopic sul fisico Oppenheimer con il suo bagaglio di luci, ombre e sensi di colpa mentre accompagna la realizzazione della più grande arma di distruzione di massa mai concepita. Il secondo è una sorta di legal movie (anche se non si tratta mai tecnicamente di aule di tribunale) che vede Robert Downey Jr. nei panni del repubblicano Lewis Strauss, girato in un magistrale bianco e nero. Come questi due filoni narrativi si intersecano tra di loro... Quello ve lo dovete fare raccontare da Christopher Nolan, che ancora una volta si è fatto "distruttore di botteghini".
Genere: drammatico, storico
Paese, anno: GB/USA, 2023
Regia: Christopher Nolan
Sceneggiatura: Christopher Nolan
Fotografia: Hoyte Van Hoytema
Montaggio: Jennifer Lame
Interpreti: Alden Ehrenreich, Alex Wolff, Benny Safdie, Casey Affleck, Christopher Denham, Cillian Murphy, Dane DeHaan, Danny Deferrari, David Dastmalchian, David Krumholtz, David Rysdahl, Devon Bostick, Dylan Arnold, Emily Blunt, Emma Dumont, Florence Pugh, Gary Oldman, Gregory Jbara, Gustaf Skarsgård, Guy Burnet, Harrison Gilbertson, Harry Groener, Jack Cutmore-Scott, Jack Quaid, James D'Arcy, James Remar, James Urbaniak, Jason Clarke, Jefferson Hall, John Gowans, Josh Hartnett, Josh Peck, Josh Zuckerman, Kenneth Branagh, Kurt Koehler, Louise Lombard, Macon Blair, Matt Damon, Matthew Modine, Matthias Schweighöfer, Michael Angarano, Olivia Thirlby, Olli Haaskivi, Rami Malek, Robert Downey Jr., Scott Grimes, Tim DeKay, Tom Conti, Tony Goldwyn, Trond Fausa Aurvåg
Colonna sonora: Ludwig Göransson
Produzione: Atlas Entertainment, Syncopy
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 180'
Data di uscita: 23/08/2023