"Questa volta, il regista sono io", aveva detto Thierry Fremaux, facendo un'elegante piroetta, davanti al pubblico della Festa del Cinema di Roma. Fremaux, nel suo ruolo di delegato generale del Festival di Cannes, è abituato ad accompagnare e presentare i registi, ma ha trovato tempo di dirigere lui stesso un film, Lumière - L’avventura del Cinema, lavorandoci per qualche mese subito dopo la fine dell'edizione 2024 alla Croisette, in tempo per presentarlo personalmente in autunno al Festival di San Sebastián e poi a Roma.
La lavorazione piuttosto rapida è dovuta al fatto che si tratta di un film di montaggio sull'opera dei fratelli fratelli Lumière che si pone come seguito di un suo progetto simile di qualche anno fa, Lumière! La scoperta del cinema.
Storia dei due fratelli che inventarono il cinema
Quando si pensa ai due fratelli francesi che inventarono il cinema - anche se la loro intuizione migliore non fu tanto ideare il mezzo meccanico per proiettare immagini in movimento, quanto far pagare il biglietto a più persone per ogni singolo spettacolo - a molti vengono in mente la scena degli operai che escono dalla fabbrica Lumière, e quel treno in movimento verso lo schermo che, secondo la leggenda, spaventò i primi spettatori di fine Ottocento intimoriti dalla possibilità che fuoruscisse e li travolgesse.

Auguste e Louis Lumière diressero personalmente anche molti altri cortometraggi prima di dedicarsi principalmente alla produzione, inviando i loro operatori in giro per il mondo.
Ciò che ha voluto fare Fremaux è ripresentare al pubblico di oggi una selezione di quei brevi filmati di centotrent'anni fa, non come fossero ammuffite opere da museo ma mettendone in luce le qualità che si sono riverberate lungo l'intera storia del cinema.
I corti dei Lumière, restaurati
La durata standard dei corti dei Lumière era di circa cinquanta secondi: Fremaux ne ha messi in fila un centinaio, tutti restaurati, e li ha personalmente commentati con competenza e sincera ammirazione; ma bisogna ammettere quanto sia altrettanto efficace, nella versione italiana, la voce narrante di Valerio Mastandrea.
Il filo conduttore capace di creare una vera e propria narrazione, pur a partire da brevi film slegati tra loro, è l'intento di spiegare come i Lumière inventarono da zero la grammatica del cinematografo (parola di origine greca che significa "scrittura in movimento"). Chi conosce la storia del cinema, infatti, viene portato a notare quante immagini abbiano anticipato i futuri film di giganti della regia come John Ford, Luchino Visconti, Ozu Yasujirō e tanti altri.


Il doppio livello di lettura delle immagini interpretate dalla voce narrante è un gioco affascinante per i cinefili: da una parte è probabile che molti dei filmati dei Lumière vengano scoperti per la prima volta, peraltro con un livello qualitativo delle immagini notevole grazie al lavoro di restauro della Cineteca di Bologna; nel frattempo, la memoria dello spettatore è portata a ricordare alcune immagini iconiche della storia del cinema, che non vengono mai esplicitamente mostrate ma sono ampiamente suggerite e spingono a esplorare a fondo la propria conoscenza pregressa di stili, generi, situazioni narrative.

E per chi invece non ha dimestichezza con la storia del cinema? La capacità affabulatoria dello studioso di cinema profondamente innamorato della materia di cui si occupa è tale da riuscire a creare un'interpretazione degli albori del cinema comprensibile e godibile per tutti: persino chi ama i video di gattini avrà una bella sorpresa, scoprendo che sono un'invenzione tutt'altro che recente.

Genere: documentario
Paese, anno: Francia, 2024
Regia: Thierry Frémaux
Sceneggiatura: Thierry Frémaux
Montaggio: Thierry Frémaux, Simon Gemelli
Musiche: Gabriel Fauré, Jonathan Cayssials
Distribuzione:Cineteca di Bologna e Lucky Red
Produzione: Institut Lumière/Sorties d'usine productions, MK2
Data di uscita: 3 aprile 2025
Durata: 110'