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L'Alba dei Morti Viventi (2004), la recensione: l'esordio di Zack Snyder alla regia nel remake di George A. Ro

22/04/2009 11:00

Marco Filipazzi

Recensione Film, Snyder Story, Film Horror, Film USA, Film Canada, Zack Snyder, Dawn of the Dead, James Gunn,

L'Alba dei Morti Viventi (2004), la recensione: l'esordio di Zack Snyder alla regia nel remake di George A. Romero

Snyder esordisce alla regia con un film che definire suicida sarebbe un complimento: L’alba dei morti viventi, remake di Zombi di George A. Romero

C'è bisogno di parlare di Zack Snyder, il regista più odiato di internet. Ogni volta che appare una notizia su di lui (cioè troppo spesso a causa del clickbait ossessivo che genera) il fandom tossico si scatena con le peggio cattiverie. Ma fino a che punto ha ragione?

Nel 2004, dopo una gavetta a base di videoclip e pubblicità, Snyder esordisce alla regia con un film che definire suicida sarebbe un complimento: L’alba dei morti viventi, remake di Zombi (al secolo Dawn of the dead, appunto) di George A. Romero. Ergo: una delle pietre angolari del cinema tutto, non solo horror, specchio impietoso della moderna società, una riflessione sociale più attuale oggi che nel 1978.

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La cosa che più fa ridere è che il film è stato scritto da James Gunn, uno che di horror se ne intende dato che è cresciuto alla corte della Troma, sotto l’ala di Lloyd Kaufman, esordendo alla regia (era il 2006) con quella perla di Slither, omaggio ai fantahorror degli anni ’80. Ma la vera consacrazione maintream l’ha raggiunta solo dopo il folgorante Guardiani della Galassia della Marvel (che poi ha cercato di fargli rinnegare le proprie origini, ma questa è un'altra storia).

 

Tornando a Zack Snyder. I titoli di testa sono sempre stati uno dei punti di forza del regista, in grado di creare un sincrono incredibile tra immagine e musica, che riescono a settare il mood della storia con poche pennellate decise. E L’alba dei morti viventi non fa eccezione.

 

Il racconto dell'esplosione dell’epidemia avviene attraverso notiziari e video amatoriali, alternati a una grafica in cui i nomi di cast e troupe sono schizzi di sangue. Il tutto con The man come around di Johnny Cash in sottofondo, una canzone che parla di Apocalisse biblica e che sembra essere stata scritta apposta (anche se mai quanto The times they are a changin in Watchmen).

Il film, saggiamente, non compie il suicidio di ricalcare le orme dell'originale, ma ne ruba l’idea centrale (un gruppo di sopravvissuti si rifugia in un centro commerciale) per costruire una storia del tutto autonoma.

 

Ci mette gli zombi che corrono (piaccia o meno ma è un'idea inedita... In 28 giorni dopo sono infetti, non zombie!), una strizzata d’occhio a Il giorno degli zombi (i civili contro i militari, uno spunto che però si perderà presto), qualche cameo d'ordinanza e una buona dose di splatter. I trucchi sono tutti prostatici, old school, il che fa il suo effetto e contribuisce non poco a creare l'atmosfera generale.

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E poi viene ampliato il gruppo, reso più variegato. Ci sono un sacco di spunti interessanti: come il parto del neonato zombie; l'uomo di mezza età che ha sempre soffocato la sua sessualità, le forze armate e il bellissimo personaggio di Andy, proprietario dell’armeria dall’altro lato della strada.

Lo stile di Snyder si intravede di già (anche se la sua Bibbia diverrà 300) con i rallenty, le inquadrature che riescono a rendere epica anche una semplice sparatoria (il padre del neonato), scene action dirette con criterio e la giusta dose di adrenalina. In generale c’è il giusto equilibrio tra tamarraggine e stile.

Il risultato potrà anche fare storcere il naso ai puritani ma, a conti fatti, L'alba dei morti viventi non è un film mal riuscito, anzi. Ha la sfortuna di doversi confrontare con un mostro sacro ma, se non lo si considera un remake, fa io suo dovere e risulta scorrevole e godibile. Si poteva fare molto peggio, visto che in quegli anni ci sono stati gli atroci remake di Venerdì 13 o The Fog.


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Genere: azione, horror

Titolo originale: Dawn of the Dead

Paese, Anno: USA/Canada/Francia/Giappone, 2004

Regia: Zack Snyder

Soggetto: George A. Romero

Sceneggiatura: James Gunn

Fotografia: Matthew F. Leonetti

Montaggio: Niven Howie

Musiche: Tyler Bates

Interpreti: Sarah Polley, Ving Rhames, Jake Weber, Mekhi Phifer, Ty Burrell, Michael Kelly, Lindy Booth, Kevin Zegers, Hannah Lochner, Kim Poirier, Matt Austin, Nicholas Marino, R.D. Reid, Tim Post, Scott H. Reiniger, Tom Savini, Jayne Eastwood, Matt Frewer, Ken Foree, Boyd Banks

Produzione: TriStar Pictures, Columbia Pictures

Distribuzione: Universal Pictures

Durata: 100'

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