Ci sono film belli in maniera imprescindibile, sia per la propria valenza artistica, che per le emozioni che suscitano. I cosiddetti capolavori cinematografici, ormai più unici che rari in quest’epoca di remake, cinefumetti, reboot e una generale siccità d’idee. Le ali della libertà è uno di questi, non a caso in cima alle classifiche delle migliori pellicole di sempre.
Alla base di tutto però c’è un libro, anzi una novella dal goffo titolo Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, contenuto nella raccolta Stagioni diverse di Stephen King, l’indiscusso re dell’horror contemporaneo, la cui mente ha partorito incubi di carta e celluloide come Carrie, Shining e La macchina infernale.
In questo caso però l'elemento orrorifico è assente: Le ali della libertà è una storia di umanità, amicizia e fedeltà, a dimostrazione che quella affibbiata a King è solo un’etichetta mentre lui, come autore, riesce a spaziare esplorando gli anfratti dell’animo e delle relazioni umane come pochi altri. Tutta la raccolta Stagioni diverse ne è un esempio perfetto: dal racconto Il corpo, da cui è tratto il capolavoro Stand by me di Rob Reiner, a Un ragazzo sveglio, ispirazione per L’Allievo di Bryan Singer.
Le ali della libertà racconta la storia di Andy Dufresne (Tim Robbins), ex-direttore di banca, condannato a due ergastoli per l’omicidio di sua moglie e dell’amante.
Portato nel carcere di Shawshank, Andy continua a proclamare la propria innocenza e stringe amicizia con gli altri detenuti, in particolar modo Ellis “Red” Redding (Morgan Freeman, in una performance memorabile), il cui ruolo all’interno del carcere è quello di procurare qualsiasi tipo di merce.
Frank Darabont, amico di Stephen King e autore degli adattamenti anche de Il miglio verde e The mist, riesce ad amalgamare alla perfezione tutti gli ingredienti della storia e conciliare gli aspetti della lavorazione del film per regalare agli spettatori un autentico gioiello.
Gli attori sfoggiano magistrali interpretazioni che donano giustizia alla trasposizione di un racconto pieno di insidie. La sequenza finale, una perfetta sinergia di immagini e musica, entra a pieno titolo nella storia del cinema. Le ali della libertà è come un orologio in cui ogni ingranaggio funziona a dovere: il risultato, se non perfetto, è qualcosa gli si avvicina molto.
Le ali della libertà è il film protagonista del sesto episodio di Le Parti Noiose Tagliate, il podcast di Silenzioinsala.com che racconta storie di cinema. Per ascoltarlo clicca qui sotto, oppure cerca LPNT sulle principali piattaforme (incluso Spotify).
Genere: drammatico
Titolo originale: The Shawshank Redemption
Paese, Anno: USA, 1994
Regia: Frank Darabont
Soggetto: Stephen King (racconto)
Sceneggiatura: Frank Darabont
Fotografia: Roger Deakins
Montaggio: Richard Francis-Bruce
Interpreti: Tim Robbins, Morgan Freeman, Bob Gunton, William Sadler, Clancy Brown, Gil Bellows, Mark Rolston, James Whitmore
Musiche: Thomas Newman
Produzione: Columbia Pictures, Castle Rock Entertainment
Distribuzione: Cecchi Gori Distribuzione
Durata: 142'
Le parti noiose tagliate è un podcast di Silenzioinsala.com che racconta storie di cinema. Diceva Alfred Hitchcock: «Drama is life with the dull bits cut out», il cinema è la vita, con le parti noiose tagliate. Raccontiamo il cinema attraverso le storie che lo compongono. Per ascoltarlo clicca qui.