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La liceale nella classe dei ripetenti

02/05/2012 11:00

Aurora Tamigio

Recensione Film,

La liceale nella classe dei ripetenti

Il professor Pinzarrone (Gianfranco D’Angelo), nostalgico fascista, è il padre severo di Tonino (Sylvain Green), giovanotto timido e indeciso innamorato della b

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Il professor Pinzarrone (Gianfranco D’Angelo), nostalgico fascista, è il padre severo di Tonino (Sylvain Green), giovanotto timido e indeciso innamorato della bella Angela (Gloria Guida), seducente liceale che a scuola attira le attenzioni di alunni e docenti, tra cui il professore di musica Modesti (Alvaro Vitali). Il padre di Angela, Zenobio (Lino Banfi), preoccupato per l’avvenenza della figlia e geloso di qualsiasi attenzione maschile, si oppone alla relazione della ragazza con Tonino. Tra Pinzarrone e Zenobio nascerà dunque una rivalità che porterà Angela a disinteressarsi del pavido fidanzato e a cercare altrove nuovi divertimenti.


Gag triviali, gestacci e scurrilità di ogni genere costellano questa seconda pellicola del ciclo della "liceale", diretta dal maestro del trash all’italiana Mariano Laurenti ed interpretato da Gloria Guida, “la bionda” della commedia sexy degli anni ’70. Se anche dovesse essercene stato bisogno, La liceale nella classe dei ripetenti è il film che ha definitivamente consacrato la Guida come una delle icone, insieme alla francese Edwige Fenech, di un cinema fatto di poche idee, qualche trovata divertente e una riserva infinita di situazioni grottesche e demenziali. Il cast vanta tutta la crème del pecoreccio made in Italy, da Lino Banfi, a Gianfranco D’Angelo, fino all'immancabile Alvaro Vitali, ognuno protagonista nel suo ruolo solito.


L’intero film è basato, come sempre, su alcune maschere fisse (il fascista, il cornuto, il furbo, lo scemo) e sull’intreccio elementare della rivalità fra i due protagonisti: Pinzarrone, professore fascista padre di Tonino, e Zenobio Cantalupo, padre zoticone di Angela, la procace liceale. In mezzo ci sono i personaggi del professore di musica Modesti e del bidello Anacleto, interpretato da Jimmy il Fenomeno (al secolo Luigi Origene Soffrano), caratterista ultranoto tra anni ’70 e ’80. Battibecchi, ruzzoloni, sberle e l’intero pacchetto di allusioni e volgarità a sfondo sessuale costituiscono l’azione del film, mentre non può mancare l’”innocente” triangolo amoroso tra la liceale e i maschietti di turno, un pretesto come un altro per concedere alla Guida di spogliarsi e mostrarsi in tutto il suo splendore di ventitreenne.


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