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Tarzan

19/05/2012 11:00

Aurora Tamigio

Recensione Film, Film Avventura, Classici Disney, tarzan,

Tarzan

Dopo un naufragio, una coppia con neonato trova rifugio sulla costa africana...

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Dopo un naufragio, una coppia con neonato trova rifugio sulla costa africana. Quando i due genitori vengono uccisi dal feroce leopardo Sabor, il piccolo, salvato da una femmina di Gorilla di nome Kala, crescerà con le scimmie imparando a diventare uno di loro, tra la rivalità con il maschio Kerchak e l’amicizia con gli altri cuccioli. La vita dell’uomo-gorilla proseguirà serenamente fino a che non giungeranno nella foresta il professor Porter e sua figlia Jane, due scienziati accompagnati dal malvagio cacciatore Clayton. Tarzan capirà così di appartenere ad una specie diversa e dovrà decidere se ricongiungersi alla sua gente, tra l’innamoramento per la bella Jane e l’affetto per i gorilla, unica famiglia mai avuta.


37° classico Disney, l’ultimo negli anni del "rinascimento” che si oppone al successo Pixar: Tarzan, favola moderna di integrazione e scoperta tra mondi diversi, adatta per il pubblico del XX secolo il romanzo di Edgar Rice Burroughs che narra le incredibili avventure dell’uomo allevato dalle scimmie. I creativi Disney smussano quanto basta gli angoli spigolosi del romanzo del 1912 – come avevano già fatto, del resto, anche con Il libro della giungla nel 1967 - trasformando il duello uomo-gorilla tra Tarzan e Kerchak in una rivalità padre-figlio. Tutta la vicenda si regge sul contrasto fra la motivata aggressività animale e l’insensata ferocia umana: nel film, nemico unico non è infatti il leopardo Sabor, pur avendo ucciso sia il piccolo di Kala sia i genitori di Tarzan, ma anche Clayton, il cacciatore di gorilla. Eppure quest'ultimo - da stessa dichiarazione degli sceneggiatori - è un “cattivo leggero”, pensato per non distogliere l’attenzione dalla vicenda del protagonista, unico nodo della trama.


Non c’è spazio nella favola di animazione per riflessioni etologiche – molto sensate invece ad inizio secolo, all’epoca del romanzo di Rice Borroughs – e Tarzan diviene una metafora della convivenza e della reciproca accettazione fra esseri diversi. Il resto è la migliore tecnica Disney, con disegnatori ed animatori che per i movimenti di Tarzan fra i rami e le liane si sono ispirati agli snowboarder e ai surfisti, con il risultato di un uomo scimmia dalle capacità di un atleta. Ad offrire le voci ai personaggi del film sono star del calibro di Glenn Close (Kala), Rosie O’Donnell (Terk), Minnie Driver (Jane), mentre l’eccezionale colonna sonora è di Phil Collins, Golden Globe e premio Oscar per la Migliore Canzone nel 2000 con il pezzo You'll Be in My Heart.


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