Nonostante siano passati vent'anni esatti dal suo ultimo lavoro degno di nota (Trauma), un nuovo film di Dario Argento è sempre atteso con fibrillazione da fan e cinefili in tutta Italia. L'aura magica del maestro è sempre intatta e l'eco di capisaldi del cinema di genere - L'uccello dalle piume di cristallo, Profondo rosso, Suspiria, Phenomena - è ancora così forte da coprire il trambusto provocato da una lunga serie di film mediocri e conseguenti flop al botteghino. Dopo il travagliatissimo Giallo con Adrien Brody è la volta di Dracula 3D. Scelta singolare e pericolosa: la cinematografia sul Principe delle Tenebre è lunga quanto la ferrovia Transiberiana e l'unica differenza che spicca rispetto alle versioni precedenti è l'utilizzo del 3D, poco per giustificare l'ennesima versione dell'opera di Bram Stoker. La trama si distacca leggermente da quella originale. L'intera storia si sviluppa tra il castello del Conte e i suoi dintorni, senza il viaggio in Europa: nella Transilvania dell'ottocento Jonathan Harker viene assunto come bibliotecario nel Castello del Conte Dracula (Thomas Kretschmann). Il Conte è in realtà un vampiro che si nutre di sangue umano tormentando l'intera regione; dopo aver attaccato Harker concentrerà le sue malvagie attenzioni sulla moglie Mina (Marta Gastini) e sulla sua amica Lucy (Asia Argento). L'unica persona in grado di aiutarle sarà il dottor Van Helsing (Rutger Hauer). Tra le tantissime trasposizioni cinematografiche, Argento sembra strizzare l'occhio a quella storiche della Hammer con Cristopher Lee: il fascino retrò del film è sostanzialmente questo, tra scenografie a basso costo (gran parte delle riprese hanno avuto luogo nello splendido paese medievale di Ricetto di Candelo, in provincia di Biella), fondali realizzati al computer e sovrabbondanza di plasma. Ma le buone idee che trovavano linfa in quei lungometraggi, qui latitano, fermandosi a qualche omicidio ben riuscito (su tutti la mattanza del conte dentro l'osteria), qualche trovata divertente (il rallenty della pallottola che trapassa il cranio del soldato), la bella scena iniziale nel bosco e una citazione per cinefili incalliti («Ascoltate. Le Creature della notte» di Bela Lugosi). Il 3D, che regala un po' di profondità in qualche scena, sostanzialmente non serve a nulla se non a gonfiare il biglietto. Gli effetti speciali oltretutto non convincono, superando, di molto, il limite del ridicolo nella terribile scena della mantide religiosa. Livello generale della recitazione piuttosto scadente (non era meglio doppiare anche Asia Argento, visto che è stato fatto per Marta Gastini?) e tante scene girate con troppa fretta: provate a contare i secondi che Van Helsing impiega per liberarsi dei suoi avversari prima dello scontro finale. Buone le musiche di Claudio Simonetti e una nota di merito al regista per aver dato spazio agli insetti, che hanno un ruolo notevole nell'opera di Stoker. Dracula 3D segna un impercettibile passo in avanti rispetto agli ultimi film, ma il vero Argento è lontano migliaia di chilometri da qui.