Ben sedici anni dopo il lancio della prima pellicola cinematografica dedicata ai Pokémon, i colorati mostriciattoli tornano sul grande schermo nel tentativo di attirare nuovamente l’attenzione del pubblico più giovane. Nel corso degli anni, infatti, la saga è maturata con i suoi fan fino ad arrivare all’uscita di titoli come Pokémon X e Y, per 3DS, caratterizzati da una storia più corposa e matura rispetto al passato. È stata una crescita graduale e naturale, che però ha rischiato di privare la Nintendo della fascia di pubblico più giovane, particolarmente cara all’azienda nipponica. Ed è proprio con l’idea di rinvigorire il legame con i più piccoli, che questo film si affaccia nelle sale cinematografiche.
La piccola Diancie è l’unico Pokémon in grado di creare il Cuore di Diamante, indispensabile per garantire l’esistenza del regno sotterraneo in cui è nata e cresciuta. Sfortunatamente non è ancora in grado di controllare il proprio potere e per questo motivo la piccola principessa intraprende un viaggio alla ricerca di Xerneas, Pokémon dalla forza leggendaria in grado di amplificare il suo dono e farle portare a termine il difficile compito. Durante il viaggio, Diancie viene perseguitata da ladri senza scrupoli, attratti dall’idea di poter creare diamanti dal nulla, ma fortunatamente si imbatte in Ash, Pikachu e amici che la accompagneranno nel lungo pellegrinaggio.
Complice un sapiente bilanciamento tra le nozioni introduttive della saga e le citazioni dal passato, pur non presentando un numero particolarmente elevato di combattimenti, il film si rivela gradevole e ben congeniato sia per i fan più fedeli che per le nuove leve. Attraverso la pellicola, infatti, il nuovo pubblico può prendere dimestichezza con i Pokémon, con le loro abilità e con l’intero ecosistema che li circonda (grazie anche al divertente cortometraggio animato che precede il film), mentre gli appassionati di vecchia data possono apprezzare richiami a scene storiche del primissimo film d’animazione dedicato ai mostriciattoli Nintendo. Particolarmente gradito, in tal senso, è lo spazio garantito al team Rocket, da sempre presente nella serie animata ma mai degnamente rappresentato nei lungometraggi realizzati fino a questo momento. I fan dell’animazione giapponese a tutto tondo non potranno fare a meno di notare diversi richiami all’arte di Hayao Miyazaki, in particolar modo alla Principessa Mononoke, con il quale Diancie e il bozzolo della distruzione condivide parte delle ambientazioni - sterminate foreste incontaminate - e i riferimenti animistici al ciclo della vita e della morte nel mondo naturale. Il tentativo di creare un’esperienza che possa essere apprezzata sia da un pubblico giovane sia dai fan più maturi ha influenzato profondamente la struttura del film, dando vita a un ibrido dai ritmi bizzarri e difficili da inquadrare. L’alternanza tra le scene d’azione più intense e gli insegnamenti morali (valori quali l’amicizia, il coraggio e la fiducia nelle proprie capacità ) impedisce alla pellicola di trovare un ritmo adeguato, alternando fasi estremamente lente a sequenze dinamiche e ben realizzate, soprattutto sul finale. Il doppiaggio - naturalmente - è quello storico già apprezzato nella serie animata e nei film precedenti, con le inconfondibili voci di Davide Garbolino (Ash), Emanuela Pacotto (Jessie del Team Rocket) e Pietro Ubaldi (Meowth). Pokémon – Diancie e il bozzolo della distruzione è un buon prodotto che, purtroppo, risulta solo penalizzato dal desiderio costante di soddisfare fasce di pubblico molto diverse tra loro, finendo per approfondire nulla e mantenersi sempre in un limbo poco definito.