Madre! di Darren Aronofsky è forse il film che maggiormente ha diviso il pubblico di Venezia 74, confermando in tal senso la forza autoriale di un regista che ha spesso scelto di affrontare temi complessi con uno stile molto personale. In questa circostanza Aronofsky ci pone di fronte a un’enorme metafora, che vede assoluta protagonista Jennifer Lawrence. L'attrice, sul piano più superficiale del film, interpreta un personaggio senza nome, moglie di un poeta in crisi d'ispirazione cui dà forma ed espressione Javier Bardem. I due personaggi vivono in una casa isolata, quasi sospesa in un contesto agreste non precisamente identificabile. Mentre lei donna si dedica ai lavori di bricolage, che l'hanno portata a ricostruire l'intera abitazione, con la quale sembra essere praticamente in simbiosi, il poeta ostenta una calma silenziosa carica di inquietudine. L'apparente tranquillità dei due personaggi è turbata dall'arrivo di un dottore (Ed Harris), dai comportamenti ambigui e dalla salute cagionevole, con il quale, nonostante tutto, il poeta entra presto in grande confidenza. Da queste premesse si sviluppa un percorso articolato e complesso, grazie al quale Darren Aronofsky descrive e racconta su tanti piani diversi il concetto di creazione: al livello più superficiale quello dell'estro creativo del poeta, che però nel corso di Madre! diventa una chiave di lettura insufficiente, soprattutto quando emergono in modo più esplicito i significati sottesi. Questo avviene da metà film in poi, nel momento in cui si supera la mera reinterpretazione del percorso dell'uomo in chiave biblica, per approdare a una sintesi sociopolitica dell'evoluzione dell'umanità , che non risparmia alla nostra specie una marcata critica ambientalista. L'invito implicito di un film estremamente articolato è quello del rispetto per la nostra casa, un pianeta martoriato dalla volontà umana di lasciare un segno o, di converso, partecipare della sua bellezza, sottraendone pezzi e in ultima analisi danneggiandolo. Irreparabilmente? Su questo Aronofsky è possibilista, ma in un'ottica in cui non sicuro che l'uomo sia contemplato. Madre Natura è l'artefice delle tante rinascite che il nostro pianeta ha saputo vivere; è lei la protagonista e il set di una storia di cui noi siamo solo chiassose comparse.