Rocco è il viaggio compiuto da un uomo, per svelare ciò che la nudità da sempre ha paradossalmente mascherato; l’anima di un attore porno che ha lottato tutta la sua vita per essere ciò che liberamente e semplicemente desiderava essere: se stesso. Un diavolo interiore che ha nel suo pene la sua manifestazione esteriore. Il sesso dalla tenera età di sette anni è diventato non solo un bisogno fisico, bensì un’ossessione, da cui non riusciva a sottrarsi; nel tempo, si è trasformato in talento, per esercitare una professione. Il patto sottoscritto con il suo demone lo ha portato a toccare i vertici di una carriera, ricca di premi e riconoscimenti sia in Italia che all’estero, di cui il documentario racconta aneddoti, fantasie, perversioni e dietro le quinte. Dalle origini al lavoro attuale nella casa di produzione di cui è fondatore. A dispetto delle dichiarazioni sulla fine della sua carriera come attore porno, {a href='https://www.silenzioinsala.com/personaggi/?i=88527'}Rocco Siffredi{/a} è spesso ritornato sui suoi passi. Il diavolo in mezzo alle sue gambe continua a oggi ad avere ancora la meglio sulle sue buone intenzioni. {a href='https://www.silenzioinsala.com/personaggi/?i=88527'}Rocco Siffredi{/a} è portatore sano di sessualità . Attore porno, modello e ancora attore porno, il suo pene ha determinato la sua carriera in termini di dimensione (24 cm di lunghezza) e forma di un desiderio, di cui ha sondato ogni aspetto. Lontano dal luogo comune della decenza, del decoro, della moralità imperante, senza riuscire a appagarlo mai del tutto. Ha assecondato, dando loro una vita propria, istinti primordiali alla base della riproduzione della vita, relegandoli alla più iniqua sfera del godimento sessuale. In un’epoca in cui in Italia aleggia un clima di ambigua riserva sul tema, {a href='https://www.silenzioinsala.com/personaggi/?i=88527'}Rocco Siffredi{/a} proclama la sua identità come individuo, scegliendo la strada impervia e ostica della trasgressiva libertà sessuale. Ricevuta la benedizione da sua madre, donna temuta e rispettata fin dall’infanzia, ha raggiunto l’apice della carriera; sempre all'ombra di quell’approvazione materna, di cui si sentiva pago e in qualche modo forse umiliato. La sfera sessuale diviene il luogo in cui il bambino, ora adulto, può affermare la sua potenza come individuo e ha uno strumento tramite cui ottenere obbedienza, sottomissione e piacere. Il documentario, per la regia di Thierry Demaizière, mostra tutto questo in scene di sesso esplicito: non c’è separazione tra produttore, attore porno, marito, padre, uomo. {a href='https://www.silenzioinsala.com/personaggi/?i=88527'}Rocco Siffredi{/a} incarna ciascuna di queste figure. La pellicola non lesina nell’offrire agli occhi dei meno esperti del genere quello che il mondo del cinema hard rappresenta per chi lo fa. Nonostante il mezzo sia visivo, sembrano giungere allo spettatore sensazioni legate ai sensi meno allertati: questo conferma perché milioni siano appassionati del genere e ne siano scossi e sedotti allo stesso tempo. Perché guardano, sentono, toccano, viaggiano; e nel viaggio di ritorno, seppur vestiti, hanno esplorato ogni centimetro del loro corpo nudo, attraverso una stimolazione esterna, di potenza inaudita. La personalità di quest’uomo, divenuta iconica, si è costruita su una volontà più forte che fosse quella di nascere e semplicemente esserci. Quella di {a href='https://www.silenzioinsala.com/personaggi/?i=88527'}Rocco Siffredi{/a} è una vita fondata sul comunicarsi attraverso un contenuto sessuale che non è solo messaggio, ma anche mezzo, e grazie alla sua potenza di diffusione - e ad un bacino di escapisti sessuali così ampio - è e sempre sarà un punto di riferimento per il genere porno in Italia e nel mondo.