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Animals United 3D

16/01/2011 12:00

Marco Etnasi

Recensione Film,

Animals United 3D

Ispirandosi ad un'antica, e purtroppo, neanche tanto fantasiosa storia, molti zoo in tutto il mondo hanno istallato nei propri parchi una gabbia molto particola

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Ispirandosi ad un'antica, e purtroppo, neanche tanto fantasiosa storia, molti zoo in tutto il mondo hanno istallato nei propri parchi una gabbia molto particolare che all’ingresso presenta questa scritta: “Questo è l’animale più pericoloso del mondo. Uccide senza motivo e crudelmente tutti gli altri animali ed anche i suoi simili”. Il visitatore incuriosito è portato a pensare che sia vicino alla forzata dimora di un leone o un leopardo, ma vede come unica presenza nella gabbia quella di uno specchio che riflette proprio le sembianze dell’essere più pericoloso del mondo: l’uomo. Ora, le reazioni di chi si avvicina a questa sono sempre tre: curiosità, stupore ed obbligata accettazione di una verità tanto universale quanto tremenda. Esattamente questa triade di sensazioni si ha alla visione di Animals United 3D, che altro non è che la trasposizione cinematografica di quella paurosa e familiare gabbia che addita l’uomo come principale distruttore della Terra e dei suoi abitanti.


Billy è una mangusta che vive in allegria e spensieratezza le sue giornate nella calda savana africana insieme a Socrate, leone e suo migliore amico, Angie l’elefantessa ed a tutti gli altri animali che compongono l’ecosistema continentale. Un giorno però l’esigenza di trovare dell’acqua si trasforma in una triste scoperta: l’uomo ha eretto una diga per costruire un albergo facendo sì che l’acqua non arrivi più a valle. Nel frattempo Sushi, un orso polare, vede crollare sotto le sue zampe i ghiacciai che compongono il circolo polare artico, l’uomo, inquinando, sta provocando un surriscaldamento globale che porta inevitabilmente alla liquefazione dei ghiacciai. Nelle Galapagos intanto un’ondata di petrolio fuoriuscita da una petroliera incagliata sta costringendo le due tartarughe Giorgina e Winston ad emigrare dal proprio habitat naturale dopo la bellezza di 715 anni. Le storie degli animali si incontreranno inevitabilmente, tutti decisi a fermare questo massacro urlando agli esseri umani il proprio disappunto per lo scempio nei confronti del Pianeta Terra.


Sviluppato seguendo la linea del cartone in tre dimensioni, Animals United 3D è un chiaro, edulcorato, ma forte messaggio di protesta nei confronti di una società che pensa sempre più ai propri bisogni e non alla tutela del mondo che la circonda. Reinhard Klooss, regista, sceneggiatore e produttore del film, si è liberamente ispirato al libro La conferenza degli Animali di Erich Kastner conservandone il tono allegro e scherzoso, ma cambiandone alcuni aspetti laddove il libro, sulla scia della Seconda Guerra Mondiale, viene definito dallo stesso Kloos un appassionato appello per la pace. Il tratto essenziale del lungometraggio tuttavia è quello di evitare di perdersi in fronzoli ed in storie secondarie lasciando per tutta la durata della pellicola e sempre in primo piano il messaggio principale: l’uomo sta distruggendo la Terra e danneggiando tutte le forme di vita che lo popolano. Grazie anche all’apporto del WWF, il film, nonostante un discreto ritmo comico, un’ottima colonna sonora e una splendida resa grafica, si distacca notevolmente da una composizione disneyana, collocandosi piuttosto nel panorama dei film impegnati, forte soprattutto di una scelta di produzione che tende all’originalità e ad un addolcimento moderato dei temi trattati. Nonostante il solito antropomorfismo animale, la pellicola arriva esattamente dove vuole arrivare e consegna alla platea il messaggio che lo rende diverso ed innovativo rispetto a molti suoi predecessori.


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