Enzo Salvi e Maurizio Battista provano a inserirsi nella scia delle vecchie coppie comiche che hanno fatto la fortuna della classica commedia americana e italiana con questo Una cella in due, prodotto da A&B Production e GM Production e diretto da Nicola Barnaba. Romolo Giovagnoli (Enzo Salvi) è un ricchissimo avvocato che non esita a muoversi ben oltre i confini della legalità finché le sue continue scappatelle non arrivano agli occhi della moglie (Simona Borioni) che lo denuncia. Romolo finisce così in galera assieme ad Angelo Zingoni (Maurizio Battista), un precario a cui hanno appena soffiato il lavoro e che ha tentato una rapina in preda alla disperazione, e a Manolo (Massimo Ceccherini), uno psicopatico omicida. Il rapporto tra Romolo e Angelo, dapprima freddo, si evolverà in una bella amicizia che li aiuterà a superare i problemi personali e a ripartire da zero. Salvi e Battista si completano bene a vicenda e riescono nell’intento di far ridere in una commedia totalmente disimpegnata ma per niente volgare, ben calibrata sui due protagonisti e più indirizzata a raccontare una storia che una serie infinita di gag fini a sé stesse. Il ritmo si mantiene sostenuto per tutti i novanta minuti, aiutato anche dai continui cambi di location che tengono alta l’attenzione dello spettatore. Evidente la strizzata d’occhio al mondo della televisione, in particolare dei reality e delle fiction, con il cast infarcito di volti più o meno noti del piccolo schermo: Jane Alexander, Simona Borioni, Serena Bonanno, Giovanni Ferreri, Nicole Murgia, Melita Toniolo, l’ereditiera Elena Ossola, le “pupe” Pasqualina Sanna e Ludovica Leoni, la gieffina Veronica Ciardi. Inizialmente era previsto anche un’apparizione di Sara Tommasi, poi tagliato - parole dei produttori - per evitare speculazioni sulle recenti vicende politiche. Altrettanto marcata la romanistà del progetto, a partire ovviamente dai protagonisti e dall’ambientazione capitolina, da Rebibbia all’Olgiata, dal centro a Zoomarine, per finire con i cameo dei calciatori della Roma (Aleandro Rosi e Rodrigo Taddei) e della Lazio (Pasquale Foggia, Fabio Firmani e Tommaso Rocchi) di personaggi ultra noti nell’etere romano, sicuramente non altrettanto fuori dall’Urbe (il conduttore radiofonico Mario Corsi, Marione per tutti i romanisti, e il cantautore Riccardo Angelini, più conosciuto come Galopeira). Non rimarrà certamente negli annali della storia del cinema, ma Una cella in due risulta gradevole e divertente, superando film decisamente più celebrati e costosi.