Quali sono le regole dell'amore? È una delle domande che si fa uno dei personaggi di Les choses qu'on dit, les choses qu'on fait, le cose che si dicono e quelle che si fanno, titolo esaustivo che nella versione internazionale diventa Love affair(s): ce n'è infatti ben più d'uno di affair in quest'ultima pellicola di Emmanuel Mouret.
Daphne, incinta di tre mesi, riceve la visita di Maxim, cugino di suo marito François: il giovane sta cercando di uscire da una relazione che era cominciata con una donna, per trasformarsi subito dopo in un triangolo con un'altra e il suo migliore amico.
Daphne rivelerà a sua volta le dinamiche del suo rapporto con il marito e con la prima moglie di lui; i due cominceranno a conoscersi attraverso le reciproche confidenze, finendo inesorabilmente per avvicinarsi.
Una partitura a più voci dove i due protagonisti, alternandosi nel racconto, richiamano le altre a partecipare a distanza: ne esce questa sinfonia che ha l'equilibrio, la ricchezza, l'eleganza di un'opera settecentesca. Il gioco dell'amore e del caso, che si ripete nei secoli senza che a nessuno si rivelino mai le sue regole. Giunto al suo decimo lungometraggio, Emmanuel Mouret confeziona questo gioiello del cinema francese di oggi, che resta figlio dei suoi migliori maestri. Senza tentare confronti, ma anche senza sfigurare davanti ai suoi padri putativi, che hanno i nomi di François Truffaut e soprattutto Eric Rohmer. Proprio come ci si ritrovava quasi senza accorgersene dentro l'universo Rohmer, in modo analogo si finisce dentro questa partita governata (apparentemente) dal caso, giocata tra piccole e grandi bugie che, com'è noto, vengono prima o poi svelate. Un film sulla frivolezza delle relazioni (anche pericolose) fatto tutto di chiacchiere sull'amore, che di Rohmer hanno la leggerezza e l'esattezza, ma anche punteggiato da quell'arguta ironia delle commedie romantiche di Woody Allen (una scena per tutte, il lancio dei libri: «Eccoti il tuo Tolstoj! Eccoti il tuo Racine! Eccoti il tuo Proust!»).
Un gioco delle coppie sulle incostanze ed intermittenze del cuore, che diventa gioco delle parti e delle confidenze, in un immaginario “tocca a me tocca a te”.
Una serie di esperimenti d'amore per trovare la formula magica, compreso il triangolo (intramontabile clichè del cinema francese) e la “teoria mimetica”, che suggerisce di desiderare il desiderio dell'altro. Ma il segreto, l'unica regola dell'amore che si andava cercando, sarà proprio la giocosità. Perchè come dirà François «Non si possono prendere tutte le strade»: non resta che giocare la partita con ciò che si ha, accettando le sorprese, gli imprevisti, i cambi di fronte. Emmanuel Mouret supera se stesso con questa pellicola in stato di grazia, che è una vera festa per quel cinema che ha la voglia, e la capacità, di girare ancora lo stesso film, di giocare la solita partita.
Genere: commedia
Titolo originale: Les choses qu'on dit, les choses qu'on fait
Paese/Anno: Francia, 2020
Regia: Emmanuel Mouretdata di uscita: FR 16/09/2020
Sceneggiatura: Emmanuel Mouret
Fotografia: Laurent Desmet
Montaggio: Martial Salomon
Produzione: Moby Dick Films
Durata: 122'