Quarto Potere, o Citizen Kane, è un film del 1941 diretto, prodotto e interpretato da Orson Welles all’età di 24 anni. Racconta la vita del magnate dell’editoria Charles Kane, attraverso numerosi flashback che puntano a farci scoprire il significato della misteriosa parola pronunciata da Kane sul letto di morte: Rosebud. La sceneggiatura di Quarto Potere è firmata da Orson Welles e Herman J. Mankiewicz. Ma gran parte del lavoro di scrittura è stato realizzato proprio da Mank (nomignolo con cui chiamavano Mankiewicz) mentre si trovava in ritiro in seguito a un incidente automobilistico, assistito solo da un’infermiera tedesca e dalla sua dattilografa Rita Alexander.Â
Mank, film che David Fincher ha girato per Netflix, inizia proprio da qui: dal momento in cui lo sceneggiatore sta scrivendo il capolavoro di Orson Welles. Anche Mank è composto di flashback (proprio come Citizen Kane), mixati a parti che invece ci illustrano il presente di Mankiewicz durante gli anni ‘30: le difficoltà nello scrivere la sceneggiatura di Quarto Potere, le richieste impossibili, i bastoni tra le ruote e i problemi di alcolismo.Â
Come tutti sappiamo, il personaggio di Charles Kane è tratto dal magnate dell’editoria William Randolph Earst, che ritroviamo anche in Mank interpretato da Charles Dance: Earst ha una compagna più giovane di lui di 34 anni, Marion Davies (Amanda Seyfried), che ispira il personaggio della seconda moglie di Kane. E Mank? Il protagonista del film di Fincher è uno straordinario Gary Oldman.
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Mank racconta la Hollywood degli anni ‘30 senza lustrini, ma sottolineandone crudelmente vizi e pretese: perfetta, in questo senso, è la sequenza della tavolata, diventata protagonista della locandina del film.
È bene ricordarlo: non stiamo parlando di un documentario su Herman J. Mankiewicz. Per quanto la vicenda sia quella dello sceneggiatore di uno dei più famosi film della storia del cinema, non tutto ciò che troviamo raccontato in Mank è "tratto da una storia vera". Alcuni personaggi sono realmente esistiti e la loro vita ha davvero partecipato alla realizzazione di Quarto Potere, ma la maggior parte di ciò che accade è romanzato per il gusto dell’intrattenimento.
Una cosa va detta: Mankiewicz è forse il primo vero sceneggiatore della storia del cinema. Diversamente da come accadeva per grandi nomi della letteratura degli anni ‘30, pensiamo a F. Scott Fitzgerald o a William Faulkner, occasionalmente prestati a questa professione, Mank ha svolto il lavoro di screenwriter dall'inizio alla fine della sua carriera.
David Fincher è capace di immergerci immediatamente nell’atmosfera del suo film, il cui significato va ben oltre la storia metacinematografica. Mank parla di come una sceneggiatura non sia mai solo "la storia del film": uno script racconta il presente dell'autore e anche il suo passato, insieme a tanti piccoli particolari che, per qualche strano motivo, restano per sempre impressi nella mente (esplicativa in questo senso è la scena del fazzoletto).Â
Mank non è solo la storia di uno degli sceneggiatori più importanti del cinema. David Fincher ci parla di che cosa voglia dire mettere davanti a tutto, al primo posto nella vita, la propria creatività .
Conosciamo bene il modus operandi di David Fincher, regista maniacale e preciso fino all’ossessione. Nel caso di Mank non si limita a portare sullo schermo una sceneggiatura scritta trent'anni prima da suo padre, Jack Fincher (scomparso nel 2003), ma esprime tutta la sua conoscenza e adorazione per Orson Welles.Â
Tecnicamente, Fincher riprende tutte le sperimentazioni e composizioni che Welles aveva operato in Quarto Potere: ritroviamo i primi piani manieristi, le sovrapposizioni, lo stesso utilizzo di luci e ombre nonchè della prospettiva. Oltre, ovviamente, al famosissimo utilizzo dell’inquadratura dal basso all’alto che ha permesso a Orson di entrare nella storia del cinema. Anche il bianco e nero sgranato e metallico ricorda quello di Citizen Kane.
Ma non temete: il tocco personalissimo di David Fincher c'è e si vede. Non solo nel modo di girare i dialoghi e nella cura per i particolari, ma anche nelle didascialie - contenenti date, luoghi e informazioni -  che qui il regista di Zodiac utilizza sullo schermo come fossero estratti di sceneggiatura appena battuti a macchina.Â
Dal generale al particolare, insomma, Mank è uno dei film migliori che questo 2020 poteva regalarci. E arriva appena in tempo: il nuovo film di David Fincher è su Netflix dal 4 dicembre 2020.
Genere: drammatico, biografico
Paese: USA, 2020
Regia: David Fincher
Sceneggiatura: Jack Fincher
Fotografia: Erik Messerschmidt
Montaggio: Kirk Baxter
Interpreti: Gary Oldman, Lily Collins, Charles Dance, Arliss Howard, Amanda Seyfried, Tom Burke
Musiche: Trent Reznor, Atticus Ross
Produzione: Netflix
Distribuzione:Â Netflix
Durata: 131'