Nel 1995 Pixar, grazie a Toy Story, ha spalancato sul grande schermo una nuova dimensione di meraviglia. Grazie alla tecnologia dell’animazione 3D ovviamente, ma soprattutto, negli anni successivi, grazie a storie e personaggi diventati subito iconici. In un’epoca in cui la Disney arrancava, fu Pixar a raccogliere il testimone di “fabbrica dei sogni”, abituandoci a storie dall’ampio respiro, che nella loro semplicità riuscivano a toccare temi importanti, declinandoli in chiave universale e riuscendo così a toccare l’animo di bambini e adulti, donandoci sequenze disarmanti e potentissime per la loro semplicità. Un esempio? Alzi la mano chi non si è mai commosso guardando i primi 10 minuti di Up!
Ovvio che, in quasi 30 anni e 26 film, non è possibile mantenere sempre un livello così alto, ed è fisiologico che accanto a prodotti di altissimo livello (Soul, anche se forse un po’ troppo di alto livello per un pubblico di bambini) vengono affiancate alcune “operazioni botteghino” (Cars 3, Gli Incredibili 2, l’evitabilissimo Toy Story 4) per fare cassa.
Poi, con l’avvento della pandemia, i cinema hanno chiuso e negli ultimi 3 anni i film dello studio di Emeryville sono arrivati tutti direttamente in streaming senza possibilità di appello a partire dallo sfortunato Onward - Oltre la magia (uscito in concomitanza con l’inizio del lockdown), passando poi per Soul, Luca e arrivando a Red pochi mesi fa. E oggi questo Lightyear – La vera storia di Buzz segna finalmente il ritorno in sala della Pixar.
È un peccato, però, dover ammettere che non sia quel ritorno in grande stile che tutti noi ci aspettavamo, anzi. Nonostante ne mutui uno dei protagonisti, Lightyear non ha nulla a che vedere con Toy Story, ma è il film (in ogni senso possibile) che ha ispirato lo Space Ranger che diventerà il giocattolo di Andy. Una storia del tutto autonoma, con pochi rimandi alla mitologia originale (come è stato sfruttato male l’iconico «verso l’infinito e oltre»?) perlopiù usati in maniera pretestuosa.
Buzz è ovviamente uno Space Ranger che a causa di un errore di rotta, resta intrappolato su di un pianeta inospitale con l’intero equipaggio di un’enorme stazione spaziale.
Da qui nasce la sua ossessione di dover a tutti i costi riportare a casa quelle persone anche se l’unico modo possibile sembra essere quello di volare più veloce della luce attorno al pianeta.
Lightyear – La vera storia di Buzz è un’avventura spaziale con un po’ di fantascienza “da buchi neri” e qualche alieno (tutt’altro che memorabile).
Nonostante gli sforzi degli autori, resta un titolo anonimo, un prodotto studiato apposta per sfruttare il brand di un personaggio iconico, ma che non aggiunge pressoché nulla né alla sua storia, né tantomeno riesce ad aprire nuovi orizzonti.
Al di là del comparto grafico sempre di altissimo livello (anche se mai stupefacente e comunque privo di una qualsiasi intuizione visiva), la storia scivola via anonima, a tratti ripetitiva.
Nessuno dei personaggi comprimari è davvero memorabile (anzi, se è per questo non lo è nemmeno il protagonista) a parte forse il gatto Sox. Ed è incredibile come con questo film, Pixar riesca a mancare tutte le poche buone intenzioni che sono sparse qua e là nella storia: c’è una sottotrama Lgbtq+ abbastanza pretestuosa e una mancanza di coerenza con i film precedenti che è disarmante.
In più ogni riferimento al malvagio Imperatore Zurg è puramente casuale.E ora occhio che ci sono gli spoiler. Perché in Toy Story 2 lo scontro tra Buzz e Zurg si chiude con l’iconico «Io sono tuo padre» mentre qui si scopre che Zurg – notare che l’intero design del personaggio viene stravolto – altro non è che una versione invecchiata di Buzz?
No, decisamente non sono questi i film a cui Pixar ci ha abituati. Ed è un peccato aver visto prodotti eccellenti come i sopracitati Soul, Luca e Red sul piccolo schermo e una cosa insipida come Lightyear arrivare al cinema.
Titolo originale: Lightyear
Genere: animazione, avventura, commedia, fantascienza
Paese, anno: USA, 2022
Regia: Angus MacLane
Sceneggiatura: Jason Headley
Fotografia: Ian Megibben, Jeremy Lasky
Montaggio: Anthony Greenberg
Interpreti: Chris Evans, Dale Soules, Efren Ramirez, Isiah Whitlock Jr., James Brolin, Keke Palmer, Mary McDonald-Lewis, Peter Sohn, Taika Waititi, Uzo Aduba
Colonna sonora: Michael Giacchino
Produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures
Distribuzione: Disney Pictures
Durata: 100'
Data di uscita: 15/06/2022