Durante la visione della serie tv Netflix Mercoledì sentivo che qualcosa non andava. Una domanda bussava alla mia testa: perché tutti i miei coetanei sono impazziti per questo show? Una risposta ce l’ho: si chiama algoritmo.
Mercoledì è la nuova serie dei record di Netflix, realizzata insieme a - nientepopodimeno che - Tim Burton, il regista della mia (della nostra, parlo a voi 30enni e 40enni) generazione: colui che ha fatto ri-fiorire dark e goth tra la fine degli anni ‘90 e l'inizio dei 2000; al quale saremo tutti sempre riconoscenti per aver liberato l’anima nera di ognuno di noi.
Chi scrive è da sempre una sua grande fan - in camera mia ci sono ancora appese locandine dei suoi (vecchi) film - ed è stato quindi inevitabile l'entusiasmo alla notizia della collaborazione tra Tim Burton e Netflix per realizzare una serie proprio su Mercoledì Addams, uno dei miei spiriti guida della vita. Ma quando ho cominciato a vedere la serie qualcosa non ha funzionato, e non solo per me.
Davvero mi state dicendo che Tim Burton, a 64 anni, ha fatto una serie teen?
Ebbene sì perché tra le mani di Netflix (mannaggia a voi) Mercoledì Addams si è trasformata in una serie teen dark academia, un po’ Harry Potter un po’ Twilight, che poi è esattamente tutto ciò che l’algoritmo (come ci ha insegnato Boris 4) ordina.
Â
Non c'è niente di male a realizzare una serie algoritmo - alza il gradimento sulla piattaforma, intrattiene e tira su soldi per realizzare roba bella - mentre più perplessità mi desta osservare che chi ha apprezzato Mercoledì non sono i (pre)teen a cui è destinato questo prodotto ma... i miei coetanei.Â
Come dite, non è scritto da nessuna parte che lo show si rivolge a un pubblico di adolescenti? Se è per questo non è scritto neppure che io non possa andare in giro vestita come Mercoledì - cosa che mi renderebbe immensamente felice - ma non per questo mi salta in mente di farlo. Evidentemente è pieno di forever young della mia età che si appassionano per queste trame mistery/teen.
Â
Non fraintendetemi, è ovvio che ognuno di noi può guardare ciò che vuole ma vogliamo almeno dircelo serenamente che siamo fuori target? Altrimenti siamo destinati a trasformarci noialtri 30 e 40enni nei prossimi boomer (esatto, proprio quello che cerchiamo in tutti i modi di non diventare).
Comunque, il problema della serie Netflix Mercoledì non è solo la trama e l'atmosfera da high school show. Il cruccio vero è proprio come il personaggio di Mercoledì Addams viene trattato: ho sofferto davvero a vederla privata del suo charme - e non per colpa di Jenna Ortega, perfetta nella parte - ma di come tutta la serie è stata scritta.
Â
A iniziare dell'ingresso di Mercoledì in una dark academia, con tutte le sue solite cose da dark academia: i gruppi scolastici, i vari mostri, gli amori, le due tipe diversissime in tutto che diventano amiche… tutto già visto in ogni prodotto teen mai realizzato.
Dicevo che il problema non è la "serie algoritmo", ma dobbiamo ammettere che è proprio questa strategia a togliere a Mercoledì Addams qualcosa di importante: la sua unicità .
Â
Â
Per dire: ma quando mai gli Addams giudicano la loro unica figlia femmina strana? Per loro, anzi, è  normalissima, è l’orgoglio dei genitori. Nella serie Netflix, invece, in piena tematica teen (e in linea con la filosofia di Tim Burton) si decide di creare una frattura all'interno della più strana e unita famiglia della tv. In questo modo la ribellione di Mercoledì ha un senso, ma proprio questa caratteristica la rende identica a cento altre adolescenti della tv e del cinema.Â
Stesso discorso vale per la sua permanenza nella scuola dei freak, Nevermore: qui Mercoledì sembra spaesata dall’essere circondata da mostri e altre creature, quando invece il suo personaggio dovrebbe sentirsi completamente a suo agio. E potrei continuare all'infinito: Mercoledì è una sociopatica, non una timida; inoltre non prova emozioni quindi non ha senso affidarsi a questa caratteristica del personaggio per trainare la sua trama lungo le prossime stagioni. Insomma, dove va a finire questa storia? Mercoledì diventerà una come le altre, una come noi? Si innamorerà , troverà  un ragazzo? Ecco io questa cosa non la voglio vedere.
Ma poi i superpoteri: da quando gli Addams hanno i superpoteri? Eccolo sempre qua il nostro amico algoritmo.
Â
A un certo punto non si capisce più se stiamo guardando una versione dark di Harry Potter e se la famiglia Addams c'entra ancora qualcosa.Â
Insomma: se avessi avuto 13 anni, Mercoledì sarebbe stata la mia nuova ossessione, ma oggi percepisco solo la standardizzazione del personaggio in pieno stile Netflix. Capisco il discorso che si vuole portare avanti, dedicato alla salute mentale e all'importanza della terapia, al volersi bene e a quanto è bello abbracciarsi... ma che cosa c'entra Mercoledì? Un personaggio così amato, con radici così solide e dark come Mercoledì non deve cambiare.Â
Peccato perché, aggiornata ma trattata con la cura che merita, se la famiglia Addams offre davvero materiale per un prodotto interessante e stratificato. E, a proposito di target e algoritmi, cosa c'è di più trasversale e attuale che cercare di evitare la gente, proprio come fa Mercoledì?