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Mon Crime – La colpevole sono io (2023), la recensione del film di Francois Ozon: un'intelligente racconto p

01/05/2023 21:00

Mattia Salvi

Recensione Film, Film Commedia, Film Francia, Isabelle Huppert, Film Giallo,

Mon Crime – La colpevole sono io (2023), la recensione del film di Francois Ozon: un'intelligente racconto post Me Too

In arrivo nelle sale italiane dal 25 aprile c'è Mon Crime – La colpevole sono io, l’ultimo film scritto e diretto da Francois Ozon.

In arrivo nelle sale italiane dal 25 aprile c'è Mon Crime – La colpevole sono io, l’ultimo film scritto e diretto da Francois Ozon. Tratto dalla pièce teatrale degli anni ’30 di George Berr e Louis Verneuil, Mon Crime – La colpevole sono io è la 22° pellicola del prolifico regista francese, qui alle prese con una commedia sofisticata solo apparentemente vintage

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Madeleine (Nadia Tereszkiewicz) e Pauline (Rebecca Marder) sono due giovani amiche che faticano non poco ad arrivare a fine mese. 

La prima è un’attrice poco talentuosa, la seconda è un’avvocata ambiziosa ma inconcludente. Le loro vite vengono stravolte del tutto quando Madeleine uccide un produttore che aveva provato ad abusare di lei. Difesa dall’amica Pauline, che vede nell’omicidio una ghiotta occasione per affermarsi definitivamente, Madeleine ottiene un’inaspettata celebrità che le permette di ottenere ruoli e riconoscimenti di ogni tipo. L’idillio delle due donne, però, viene ostacolato dall’entrata in scena delle prorompente Odette Chaumette (Isabelle Huppert), una vecchia gloria del cinema muto che rivendica il “fortunato” delitto.

Mon Crime – La colpevole sono io segna il ritorno di Francois Ozon a un certo tipo di commedia, per intenderci quella caustica e sofisticata che prima l’aveva fatto conoscere al grande pubblico col folgorante 8 donne e un mistero, e che poi ne aveva confermato le indubbie doti registiche in Potiche – La bella statuina. E non solo: la sua ultima pellicola completa proprio con questi due film anche una sorta di trilogia ideale su un femminismo libero e intelligente, che se da un lato sfugge a una classificazione precisa dall’altro spicca per raffinatezza e audacia. Tutti elementi che, vantando un’evidente filiazione con maestri del calibro di Howard Hawks, Ernst e Lubitsch e Billy Wilder, creano le condizioni per dipingere l’attualità con i colori sgargianti – e allo stesso tempo ambigui – di un cinema passato non del tutto passato.

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Uno dei meriti principali dell’ultimo lavoro di Ozon è riesumare un’opera di quasi un secolo fa per riportarla in vita con gran naturalezza, senza appesantire alcune tematiche già all’epoca di notevole portata. 

Che Mon Crime – La colpevole sono io ritorni su proteste conosciutissime – quella del movimento Me Too innanzitutto – è lampante, ma ciò che più permette al film di seguire i binari giusti è una riflessione per nulla banale sull’universo femminile; una galassia che, per essere ammirata anche a chilometri di distanza, necessita di un preciso telescopio narrativo ricco di sensibilità, raffinatezza ed empatia. Per fortuna, la sceneggiatura curata dallo stesso Ozon riesce a direzionare tutte queste coordinate, mettendo peraltro ottimamente a fuoco ogni personaggio.

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Altro punto forte del film sono le interpretazioni. A spiccare forse più di tutte – senza nulla togliere all’astro nascente Nadia Tereszkiewicz e alla credibile Rebecca Marder – è la bravissima Isabella Huppert, che, diretta con grande maestria da Ozon, con cui condivide una certa prolificità, restituisce allo spettatore un personaggio irresistibile e dai contorni assai tragici. Altrettanto convincente, nonché piacevolissimo per simpatia e imprevedibilità, il giudice Gustave Rabusset, a cui Fabrice Luchini dà corpo e voce. È Luchini, insomma, ad arricchire un cast che si rivela a conti fatti perfetto per una commedia che, non prendendosi troppo sul serio, intrattiene sempre con un buon ritmo senza sembrare mai oltremodo disimpegnata.

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Divertente e suggestiva per tematiche affrontate, Mon Crime – La colpevole sono io è una delle pellicole più mature e meglio dirette da Francois Ozon, di certo tra i titoli più interessanti di questa primavera cinematografica.


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Titolo originale: Mon Crime
Regia: François Ozon
Paese, anno: Francia, 2023
Genere: commedia, giallo
Interpreti: Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, André Dussollier, Jean-Christophe Bouvet, Jean-Claude Bolle-Reddat, Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Adam O-H, Anne-Hélène Orvelin, Daniel Prévost, Dany Boon, Dominique Besnehard, Evelyne Buyle, Franck de la Personne, Félix Lefebvre, Georges Bécot, Lucia Sanchez, Michel Fau, Myriam Boyer, Olivier Broche, Paul Beaurepaire, Régis Laspalès, Suzanne De Baecque, Édouard Sulpice
Sceneggiatura: François Ozon, Philippe Piazzo
Fotografia: Manuel Dacosse
Montaggio: Laure Gardette
Musiche: Philippe Rombi
Produttore: Eric Altmayer, Nicolas Altmayer
Casa di Produzione: France 2 Cinéma, FOZ, La Banque Postale Image 16, Mandarin Cinéma, France Télévisions, Playtime, Arte Cofinova 19, Cinémage 17, Gaumont, Cinéaxe 4, Scope Pictures, Palatine Étoile 20, Indéfilms 11, SG Image 2021
Distribuzione: BiM Distribuzione

Durata: 102’

Data di uscita: 25/04/2023

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