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The Nun 2 (2023), la recensione del nuovo capitolo del Conjuringverse: tanti jumpscare, pochi spaventi

08/09/2023 17:00

Marco Filipazzi

Recensione Film, Film Horror, James Wan, The Conjuring, Film USA, Michael Chaves, the nun,

The Nun 2 (2023), la recensione del nuovo capitolo del Conjuringverse: tanti jumpscare, pochi spaventi

Se vi aspettate di trovare i brividi e le atmosfere di James Wan (o anche solo “alla James Wan”) rimarrete profondamente delusi.

Mantenere coerenza all’interno di una saga è sempre difficile, soprattutto se il genere praticato è l’horror. Un perfetto esempio viene dagli anni ’80, con le serie classicissime, da Nightmare a Venerdì 13, passando per Hellraiser, Non aprite quella porta e Halloween. In tutte il vero cardine è il mostro che, in quanto tale, deve essere sconfitto alla fine di ogni film; eppure gli sceneggiatori fanno salti più o meno mortali per riportarlo sullo schermo ancora e ancora, per 8, 10 o addirittura 13 capitoli. E cosa viene meno con una premessa del genere? La coerenza, appunto. 

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Gli anni passano, ma come sappiamo bene le cattive abitudini sono difficili da scardinare, perciò anche le saghe horror del nuovo millennio cadono nel medesimo trabocchetto. La serie più prolifica è senza dubbio quella del Conjuringverse che con The Nun 2 arriva al nono capitolo. Ma se vi aspettate di trovare i brividi e le atmosfere di James Wan (o anche solo “alla James Wan”) rimarrete profondamente delusi. 

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Se già The Nun non brillava per originalità, ma almeno si salvava grazie ad alcune trovate suggestive e una quantità di spropositata di croci, il suo sequel rincara la dose propinandoci un’accozzaglia mal assortita di cliché stinti e jumpscare che non fanno sobbalzare. Quante volte si può spaventare lo spettatore per una palla che rotola fuori dall’ombra spinta da chissà cosa, per una serie di scricchiolii sinistri che arrivano da una stanza in fondo al corridoio, per una figura che appare nel punto dove, nell’inquadratura precedente, non c’era nessuno. Vi sembrano trucchetti già visti e rivisti? Ecco, il film è tutto così. 

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La storia riprende grossomodo da dove l’avevamo lasciata, con suor Irene che ha preso finalmente i voti e il francese Maurice che lavora come tuttofare in un collegio femminile.

Le strade dei due si rincroceranno quando una scia di sangue inizia a serpeggiare per l’Europa, attirando l’attenzione della Chiesa a colpi di clericali impiccati, arsi vivi o morti in circostanze tanto truci quanto misteriose. Decideranno di mandare suor Irene a indagare visto che ha già fronteggiato un demone e lei, senza opporsi minimamente, accetterà di buon grado nemmeno fosse Padre Amorth. 

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Arrivato in sala 5 anni dopo il primo capitolo, The Nun 2 è un titolo nato prettamente per esigenze commerciali, che si affida interamente al brand a cui appartiene, declinando qualsiasi altro aspetto tecnico in secondo piano. 

 

Stavolta non si salvano nemmeno i reparti di scenografia e fotografia, che fanno il minimo sindacale e riciclano le atmosfere del film precedente senza aggiungerci alcun guizzo. Il tutto soffocato ulteriormente da una pigrizia generale che sembra aver attanagliato il set, possedendo (è il caso di dirlo) in primis il regista Michael Chaves, che già aveva diretto in modo non proprio brillante il fiacco La Llorona – Le lacrime del male e il poco entusiasmante The Conjuring III – Per ordine del Diavolo

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The Nun II si trascina per quasi due ore (sì, avete letto bene!) seguendo stancamente sempre lo stesso schema: viene presentato un enigma/rompicapo/indizio da seguire; segue una scena jumpscare di una pigrizia madornale e di una lunghezza fuori misura; si arriva a decifrare l’enigma/rompicapo/indizio che porta inevitabilmente a quello seguente… e quindi al seguente jumpcare. E così via sino al finale. 

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E non serve a nulla nemmeno la presenza del demone Valak, che senza dubbio era una delle cose più affascinanti della saga, che qui riesce nell’incredibile compito di non fare paura! Anzi, le sue apparizioni sono confinate a una manciata di scene che sembrano messe lì giusto per giustificarne il titolo, ma la sua presenza si limita a essere perlopiù un’ombra sullo sfondo. Qualcosa che appare al momento opportuno per far sobbalzare il malcapitato di turno, ma non certo lo spettatore che ha visto più di 3 horror in vita sua. Parafrasando il professor Ian Malcom: «È previsto che si veda la suora demoniaca nel suo film su una suora demoniaca?».


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Genere: horror

Paese, anno: USA, 2023

Regia: Michael Chaves

Sceneggiatura: Ian B. Goldberg, Richard Naing, Akela Cooper

Fotografia: Tristan Nyby

Montaggio: Gregory Plotkin

Musiche: Marco Beltrami

Interpreti: Bonnie Aarons, Taissa Farmiga, Anna Popplewell, Storm Reid, Jonas Bloquet, Katelyn Rose Downey, Anouk Darwin Homewood

Distribuzione:Warner Bros. Italia

Produzione: Atomic Monster, New Line Cinema, The Safran Company

Data di uscita: 06 settembre 2023



 

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