I Manetti Bros dirigono il terzo e ultimo capitolo della trasposizione di Diabolik, fumetto creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani nel 1962, divenuto un’icona mondiale.Â
Diabolik, chi sei? è l’albo numero 107, pubblicato dalla Astorina nel marzo del 1968 sulla spinta dei fan curiosi di scoprire qualcosa in più riguardo alle origini del loro beniamino.Â
Viste le numerose richieste piovute in redazione, le sorelle milanesi decisero di accontentare i loro lettori raccontando in un albo apposito e (quello che secondo loro fu considerato) esaustivo i natali de Il Re del Terrore.
Senza troppo soffermarci sulla trama - gli appassionati di Diabolik sanno vita, morte, omicidi e furti del criminale; senza contare che lo spettatore/target della pellicola può essere solo un fan di Diabolik e quindi conosce tutte le storie del fantomatico ladro di Clerville - una prima e forse unica domanda da porsi è: qual è lo scopo della storia, far conoscere le origini del Re del Terrore?Â
Rispetto ai capitoli precedenti, i Manetti hanno trasposto fedelmente sullo schermo la storia così come le sorelle Giussani ce l’hanno consegnata nel fumetto.Â
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I dialoghi sono quelli dell’albo originale: stesse battute, stessi personaggi, stessi nomi, stesse scene. Coesistono delle piccole variazioni rispetto al fumetto ma questo non inficia più di tanto il plot del racconto. Per esempio nella parte in cui Diabolik (Giacomo Gianniotti) racconta a Ginko (interpretato da Valerio Mastandrea), prigioniero con lui nello scantinato in cui la banda dei rapinatori che assaltano le banche di Clerville li tengono in ostaggio, la sua infanzia sull’isola di King.Â
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Il merito dei due registi, inoltre, è la scelta di aver riprodotto in bianco e nero tutte le scene relative al periodo della adolescenza di Diabolik trascorsa sull’isola, atte a dare più suggestioni allo spettatore nonché spessore in determinati frangenti temporali.Â
Altro pregio della pellicola è aver scelto l’attore e modello sardo Andrea Arru per il ruolo di Diabolik adolescente e Lorenzo Zurzolo per il ruolo di Diabolik ventenne: sono questi due giovani attori infatti la pietra miliare di questo terzo capitolo, i quali hanno saputo sfruttare appieno la loro occasione e il loro intuito imprimendo una vera e propria svolta al lavoro di interpretazione del personaggio creato dalle Giussani.Â
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La forza del personaggio di Diabolik infatti sta tutta nell’espressività , nell’attitudine algida e adamantina che lo contraddistingue dagli altri personaggi di fantasia, nella potenza dello sguardo rigido ed impenetrabile e nel suo essere sempre misurato e concentrato senza mai andare fuori di testa.Â
L’interpretazione di Arru e Zurzolo sono misurate, ponderate, nei loro movimenti si percepisce tutta la sicurezza, il sangue freddo, l’audacia e l’astuzia che caratterizzeranno la carriera e il futuro del Re del Terrore, spinta meno sentita e meno forte che si riscontra invece nella recitazione di Gianniotti ma che, tutto sommato, è sempre preferibile a Luca Marinelli nel primo capitolo del film.
Ciò di cui si poteva fare totalmente a meno invece è la presenza della duchessa Altea di Vallenberg (interpretata ancora una volta da Monica Bellucci), che nel fumetto non c’è: non convinceva nel secondo capitolo del film, Diabolik – Ginko all’attacco! (circostanza in cui ha fatto la sua prima comparsa) nè in quest’ultimo capitolo. Altea stenta a venir fuori, completamente surclassata dalla figura di femme fatale di Bellucci.Â
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Anche Miriam Leone è più concentrata a far venir fuori la sensualità della compagna di Diabolik che non la forza di carattere di Lady Kant. Per non parlare della presenza di Paolo Calabresi nel ruolo di King, del tutto fuori contesto (e non per le sue doti attoriali, sempre eccellenti) ma anche troppo giovane rispetto alla vera età del padre putativo di Diabolik.Â
Ultima nota stonata è la colonna sonora del film. Pur essendo curata ancora una volta da Pivio e Aldo de Scalzi non c’è una sola traccia che appassioni o che rimanga in testa – diversamente da quanto era successo con la canzone La profondità degli abissi di Manuel Agnelli – anzi, il continuum che fa da sottofondo sonoro a ogni sequenza scenica disturba, distrae e rende il film più un videogioco che una vera e propria proiezione cinematografica.
Nel complesso, insomma, Diabolik chi sei? è fedele al fumetto ma non conferisce il giusto merito e valore che ci si aspetta di trovare nella trasposizione visiva. In certi casi è sempre meglio continuare a leggere il fumetto: c’è più gusto, più fantasia e immaginazione.
Genere: action, thriller
Titolo originale:Â Diabolik chi sei?
Paesea, anno:Â Italia, 2023
Regia: Antonio Manetti, Marco Manetti
Sceneggiatura: Antonio Manetti, Marco Manetti, Michelangelo La Neve
Fotografia:Â Angelo Sorrentino
Montaggio:Â Federico Maria Maneschi
Interpreti: Amanda Campana, Andrea Arru, Barbara Bouchet, Carolina Crescentini, Chiara Martegiani, Emanuele Linfatti, Francesco Turbanti, Giacomo Gianniotti, Lorenzo Zurzolo, Mario Sgueglia, Massimiliano Rossi, Max Gazzè, Michele Ragno, Miriam Leone, Monica Bellucci, Paolo Calabresi, Pier Giorgio Bellocchio, Valerio Mastandrea
Colonna sonora: Aldo De Scalzi, Pivio
Produzione: Astorina, Bleidwin, Mompracem, Rai Cinema
Distribuzione:Â 01 Distribution
Durata:Â 124'
Data di uscita:Â 30/11/2023