Alexander Payne ci stupisce con il suo ultimo film, che ha tutte le carte in regola per guadagnarsi l’appellativo di "Miglior opera del regista”. Quella dipinta è una precisa e intima rappresentazione di sofferenze irrisolte che, tra sbucciate di patate terapeutiche e punizioni inflitte più dalla vita che dagli insegnanti, fa ridere di gusto la sala e fa piangere il cuore di ogni spettatore.
Siamo negli anni 70’, in piena Guerra del Vietnam: il professor Paul Hunman insegna a giovani ricchi e annoiati in un college del New England e non è per niente amato, né dagli studenti né dal corpo docente.
È strabico, stempiato, puzza e passa le giornate in solitudine in quello stesso campus che è diventato la sua dimora. Durante le vacanze di Natale, all’odiato insegnante viene assegnato l’incarico di fare da tutore agli alunni che non possono tornare in famiglia: tra loro c’è Angus Tully, un ragazzo irrequieto e ribelle che rischia il trasferimento all’accademia militare.
Con loro resta anche la cuoca Mary, in lutto per la prematura morte del figlio militare nel Sud-Est Asiatico. Dopo pochi giorni quattro studenti su cinque, grazie all’autorizzazione dei genitori, riescono ad abbandonare la residenza, lasciando i protagonisti da soli.
È proprio a questo punto che il film decolla davvero, tra le sorprendenti interpretazioni degli attori, i dialoghi che tessono relazioni avvincenti, e una sequenza on the road che permette allo spettatore di tuffarsi in un tempo e in uno spazio ormai passati e perduti.
Immerso in un paesaggio innevato di un bianco ottico alla Fargo, Alexander Payne gira in formato 1.66:1 creando l’illusione della pellicola da 35 mm come gli autentici filmati d’archivio dell’epoca, in un grande omaggio alla New Hollywood e alle sue storie difficili, che riproduce fedelmente.
In modo scaltro, il regista riesce a lanciare un messaggio di denuncia contro le guerre da cui tuttora siamo circondati, attraverso i periferici rimandi alla brutalità del conflitto del Vietnam e le commoventi lacrime del personaggio di Da'Vine Joy Randolph.
La trinità che si forma sullo schermo è formata da persone assolutamente diverse tra loro, ma accomunate dalla solitudine, in cui si rispecchiano gli uni negli altri, creando una convivialità che andrà assumendo le fattezze di una vera e propria famiglia. I tre si muovono come fantasmi rumorosi in un gigantesco castello disabitato, scanditi da pranzi e passatempi tali da rendere l’opera la dramedy dell’anno.
Il rapporto più autentico è quello che si forma tra il cattivo insegnante, ostile e scorbutico, e il cattivo studente, incontrollabile e rancoroso.
«Io trovo il mondo amaro e complicato da morire e il mondo di me ha la stessa opinione. Lei e io abbiamo questo in comune»: sono personaggi entrambi cinici, perdenti, e per questo si avvicinano/si allontanano in una danza di puro affetto. Uniti da complicità e bugie, come direbbero loro “entre nous”.
Paul Giamatti è il fulcro della vicenda e la sua interpretazione ne impreziosisce la riuscita, memorabile e complicato, con una superficie rude che si sfoglia come strati di una cipolla in una meravigliosa umanità.
Non è né gradevole né gentile, ma questo lo rende a tutti gli effetti l’artista delle imperfezioni, nomina che lo avvicina allo spettatore come una calamita. Il professor Paul Hunman incarna un perfetto anti John Keating, l’insegnante idolo del film L’attimo fuggente. È un antieroe che si svela per quello che non sarà mai il personaggio di Robin Williams, un essere umano a tutto tondo, odiato da molti ma amato tanto da chi veramente ne raggiunge la profondità dell’animo.
L’ultimo film di Alexander Payne lascia così il posto dei giudizi morali per un’empatia travolgente che, grazie a uno sguardo compassionevole, eleva l’opera ad elogio dei perdenti, gli incompresi, che poi sono i più teneri, e che spesso siamo proprio noi.
Genere: commedia, drammatico
Titolo originale: The Holdovers
Paese, anno: USA, 2023
Regia: Alexander Payne
Sceneggiatura: David Hemingson
Fotografia: Eigil Bryld
Montaggio: Kevin Tent
Interpreti: Alexander Cook, Andrew Garman, Bill Mootos, Brady Hepner, Carrie Preston, Carter Shimp, Cole Tristan Murphy, Colleen Clinton, Da'Vine Joy Randolph, Dakota Lustick, Dan Aid, Darby Lily Lee-Stack, David J. Curtis, Dominic Sessa, Dustin Tucker, Fred Robbins, Gillian Vigman, Ian Dolley, Jim Kaplan, Jonathan von Mering, Juanita Pearl, Kelly AuCoin, Liz Bishop, Melissa McMeekin, Michael Malvesti, Michael Provost, Mike Kaz, Naheem Garcia, Oscar Wahlberg, Osmani Rodriguez, Pamela Jayne Morgan, Paul Giamatti, Rena Maliszweski, Stephen Thorne, Tate Donovan, Will Sussbauer
Colonna sonora: Mark Orton
Produzione: CAA Media Finance, Miramax
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 133'
Data di uscita: 18/01/2024