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Omen – L’origine del presagio (2024), la recensione: per fare un buon horror ci vuole una regista

05/04/2024 18:00

Marco Filipazzi

Recensione Film, Film Horror, Film USA, Arkasha Stevenson, Omen,

Omen – L’origine del presagio (2024), la recensione: per fare un buon horror ci vuole una regista

Contro ogni previsione questo Omen – L’origine del presagio è più interessante del previsto.

The Omen – Il Presagio è un film di Richard Donner del 1976 con protagonista Gregory Peck. Racconta la storia di un bambino, Damien, figlio adottivo dell’ambasciatore statunitense in Inghilterra, che si rivela essere nientemeno che l’Anticristo. 

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Il film ebbe un notevole successo di critica e pubblico (arrivò ad aggiudicarsi persino un premio Oscar per la miglior colonna sonora), al punto che ne vennero realizzati tre sequel, una serie tv e un remake, uscito con sagacia il 6.06.2006. 

E ora arriva questo prequel. Ennesima trovata di marketing. Ennesimo tentativo di attrarre il pubblico in sala con un titolo noto ma che al contempo non presuppone che si conoscano gli altri capitoli. Ennesima spremitura di un franchise horror che aveva esaurito le proprie argomentazioni già nel primo capitolo. Insomma, nulla che si discosti molto da quella che purtroppo è diventata la normale routine cinematografica (non solo nel genere horror). Eppure.

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Eppure contro ogni previsione questo Omen – L’origine del presagio è più interessante del previsto. 

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A inizio anni ’70 la novizia Margaret viene inviata in un convento a Roma per prendere i voti. Ma mentre si trova lì scoprirà che forze oscure sono all’opera per far nascere l’Anticristo. 

Ok, la trama è di un generico e ritrito terribili, se poi ci aggiungiamo che l’Anticristo in questione sappiamo già essere Damien, gli incentivi per pagare il prezzo del biglietto sono pressoché nulli.

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Ma Omen – L’origine del presagio riesce a salvarsi grazie a qualcosa che, nel cinema moderno, sembra essere sempre più raro: la regia! Non una direzione standardizzata, di plastica, che fa il suo compitino, mette in scena una bella fotografia e porta avanti la storia a suon di stantii jumpscare.

 

Qui c’è una regista che ha qualcosa da dire, sa perfettamente quello che fa e non ha la minima intenzione di sottostare alle regole standardizzate del genere! Sia lode all’Anticristo!

Arkasha Stevenson è  al suo debutto dietro la macchina da presa di un lungo, dopo una gavetta di cortometraggi ed episodi di serie tv di genere – è sua l’intera terza stagione del bellissimo e sottovalutato Channel Zero – ma è evidente che abbia le idee chiare ben più di molti veterani. 

 

Oltre a portare avanti la trama principale riguardante un complotto all’interno della Chiesa per far nascere il figlio di Satana, la regia indaga i dubbi e le debolezze di Margaret. In procinto di diventare una suora e rinunciare ai piaceri della carne, il film tratta (anche) della sua scoperta sessuale e del risveglio del suo corpo, passando attraverso temi come la maternità, l’indipendenza e, più in generale, trattando della sua affermazione come donna.

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Inoltre vi è una padronanza del genere sotto ogni aspetto. Omen – L’origine del presagio non è ambientato a Roma solo perché fa folklore, dato che è un film “che parla della Chiesa” (ogni riferimento a Russell Crowe in lambretta non è puramente casuale).

 

Al contrario sfrutta questo contesto, calandolo nel periodo dei movimenti studenteschi, per farne una leva narrativa e tracciare un parallelo tra la ribellione di Margaret alla Chiesa e il ribollire dei suoi coetanei per cambiare il Paese. 

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L'ambientazione italiane (soprattutto le architetture tipiche della Capitale) viene utilizzata anche per rievocare certe atmosfere tipiche dei nostri gialli, guarda caso nati proprio in quel periodo storico. 

 

La composizione stessa di certe inquadrature sembra suggerire allo spettatore messaggi subliminali e sottotesti che non vengono mai esplicitati del tutto, eppure ci sono, acuendo un senso di pericolo in momenti del film dove questa sensazione non è palpabile. Se non è regia questa.

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Un altro aspetto degno di nota è il tasso di gore: finalmente violenza e sangue non restano sottointese, ma vengono sbattute in faccia tanto allo spettatore, quanto alla protagonista, con la voluta intenzione di turbare e creare uno shock visivo come ai vecchi tempi. 

 

Basti pensare che a un certo punto si “rischia” di mettere in scena un parto ripreso in maniera tanto esplicita che non ce lo si aspetta, tantopiù dal momento che il film è una produzione 20th Century Fox, che poi vuol dire Disney.

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Insomma, Omen – L’origine del presagio è la dimostrazione che è ancora possibile realizzare un film coraggioso e inquietante nonostante una trama dozzinale: basta ingaggiare una regista che abbia una propria visione e non solo la voglia di portare a casa l’assegno facendo il minimo sindacale.

 


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Genere: horror

Titolo originale: The First Omen

Paese, anno: USA, 2024

Regia: Arkasha Stevenson

Sceneggiatura: Arkasha Stevenson, Keith Thomas, Tim Smith

Fotografia: Aaron Morton

Montaggio: Amy E. Duddleston, Bob Murawski

Interpreti: Andrea Arcangeli, Bill Nighy, Charles Dance, Ishtar Currie Wilson, Maria Caballero, Nell Tiger Free, Nicole Sorace, Ralph Ineson, Sonia Braga, Tawfeek Barhom

Colonna sonora: Mark Corven

Produzione: Phantom Four

Distribuzione: 20th Century Fox

Durata: 120'

Data di uscita: 04/04/2024

 

 



 

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