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L'esorcista del Papa (2023), la recensione del film con Russell Crowe tratto dai libri di Gabriele Amorth

15/04/2023 19:00

Emanuela Di Matteo

Recensione Film, Film Drammatico, Russell Crowe, Film USA, Julius Avery, Franco Nero, Gabriele Amorth,

L'esorcista del Papa (2023), la recensione del film con Russell Crowe tratto dai libri di Gabriele Amorth

L'esorcista del Papa intrattiene e diverte, perchè non è nulla più di un giocattolone.

È meglio dirlo subito: ci sono più possibilità di scorgere tracce spirituali dell'eterna lotta tra il Bene e il Male vedendo Il Signore degli Anelli piuttosto che assistendo alla visione de L'esorcista del Papa. 

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Pur riprendendo gli stilemi del fantasy, il film del regista australiano Julius Avery non turba gli animi come un horror, non informa sui fatti come farebbe un biopic, non risana i cuori come un viatico o una preghiera e non esorcizza proprio niente. 

 

L'esorcista del Papa intrattiene e diverte, perchè non è nulla più di un giocattolone, un circo pirotenico di salti sulla sedia e di corpo a corpo con un vispo e bellicoso demonio, che di subdolo e sulfureo ha ben poco. 

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Era proprio necessario rifarsi - liberamente - alle memorie e ai libri dell'esorcista Gabriele Amorth, creando di conseguenza elevate aspettative da parte dei credenti (inclusi coloro che credono ancora che i film del terrore possano fare paura) e degli addetti ai lavori (il settore anime da salvare)?  

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Funesto fu il giorno in cui, nel 2020, Screen Gems acquistò i diritti sui libri del celebre sacerdote.

La regia fa il suo dovere, esattamente come lo aveva fatto per il godibile horror Overlord, altro giocattolo popolato di nazisti mutanti. 

 

Ci troviamo esattamente nello stesso territorio, quello in cui il Male bussa alle pareti credendosi spiritoso e poi ci insegue per darcele di santa ragione. 

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Ma poi, come in ogni buon film statunitense, arrivano nostri - armati di crocefisso, che si passano a vicenda - come se fosse un fucile da combattimento, scazzottando contro Asmodeo. 

 

Peccato però che L'esorcista del Papa non sia Vampires di Carpenter e voglia percorrere in parallelo sia la furba strada del libro - sfruttandone la notorietà e le autentiche memorie, incappando in scivoloni biografici e teologici - sia quella dell'horror ritrito con mamma single e figlioli, un poco disturbati, che si ritrovano in un edificio sinistro. Che ci saranno delle esplosioni, è necessario dirlo? 

I precedenti del regista, la presenza del divo Russell Crowe e perfino il titolo – Amorth non è mai stato l'esorcista del Papa – gridavano con chiarezza il tipo di prodotto. Ma l'essere umano, nonostante le misere evidenze, si ostina a voler ricercare trascendenza e risposte. In questo, è stata persa una grande occasione. 

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Che i libri di Gabriele Amorth, presbitero, ovvero prete ed esorcista italiano della diocesi di Roma, fossero materiale prezioso era già noto nel 2013 al regista Giacomo Franciosa col documentario Amorth - L'esorcista e a William Friedkin che, quattro anni dopo, aveva realizzato un altro documentario: Il Diavolo e Padre Amorth. Ma le atmosfere di Avery, a paragone di quelle di Friedkin, sono quelle di un tunnel degli spaventi a una fiera di paese. 

Sembra che una caratteristica dell'esorcista modenese, italiano nei tratti e nei modi, fosse la grande semplicità e l'assoluta convinzione, capace di essere trasmessa agli altri, che il Demonio non fosse altro che la scimmia di Dio, quindi nulla su cui si possa dubitare di prevalere. 

 

L'Associazione Internazionale Esorcisti, fondata tra gli altri proprio dallo stesso Amorth, ha preso immediate distanze dal film, perchè se dubitare dell'esistenza del Demonio è un errore fatale, lo è altrettanto crederlo potentissimo e quasi invincibile, come verrebbe mostrato nella pellicola. 

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L'esorcista del Papa è un grande polverone di aspettative e delusioni, foschie tenebrose che non rischiarano quello che è un banale prodotto di intrattenimento e avventura, non abbastanza brutto per diventare un cult, non così interessante da valere la pena di una seconda visione o di un suggerimento della stessa. 

Un film il cui unico momento realmente sovrannaturale è quello in cui Russell Crowe, inviato dal Papa (uno sprecato e splendido Franco Nero), arriva in Vespa, senza scomporsi, dall'Italia alla Spagna. Ma, come dice due volte il protagonista, si sa, il latino e lo spagnolo si assomigliano, soprattutto se a parlarne è qualcuno che non ne capisce assolutamente niente.


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Genere: horror

Titolo originale: The Pope's Exorcist

Paese. anno: USA, 2023

Regia: Julius Avery

Sceneggiatura: Evan Spiliotopoulos, Michael Petroni

Fotografia: Khalid Mohtaseb

Montaggio: Matt Evans

Interpreti: Alessandro Gruttadauria, Alex Essoe, Bianca Bardoe, Carrie Munro, Cornell S. John, Daniel Zovatto, Edward Harper-Jones, Franco Nero, Jordi Collet, Laurel Marsden, Peter DeSouza-Feighoney, River Hawkins, Russell Crowe, Ryan O'Grady

Colonna sonora: Jed Kurzel

Produzione: 2.0 Entertainment, Ad hoc studios, Intimacy on Set, Jesus & Mary, Loyola Productions

Distribuzione: Warner Bros.

Durata: 103'

Data di uscita: 13/04/2023

 

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