Confidenza (2024), la recensione del film di Daniele Luchetti con Elio Germano: il prezzo di un segreto

Se la paura e l’amore sono i due spettri emozionali che muovono l’essere, da quale sentimento ci faremo sopraffare? È la domanda che sembra porci Pietro Vella (interpretato da Elio Germano), protagonista di Confidenza, nuovo film di Daniele Luchetti.

Pietro è uno degli insegnanti più stimati di un liceo nella periferia di Roma e ha un segreto, confessato in un momento di confidenza alla sua ormai ex allieva e amante Teresa. Il giorno dopo lei uscirà dalla sua vita, turbata profondamente da questa rivelazione. 

Da qui in poi Pietro vivrà uno stato di angoscia perpetuo, simile a quello di Rodja, protagonista del capolavoro dostoevskiano Delitto e Castigo: convinto che Teresa denuncerà tutto da un momento all’altro, teme che arriverà prima o poi una punizione o una persecuzione.

Pietro sposerà l’insicura Nadia (Vittoria Puccini), insegnante di matematica, e dal loro matrimonio nascerà la talentuosa Emma (Pilar Fogliati). Sarà, inoltre, riconosciuto internazionalmente per la sua “didattica dell’affetto” ed apprezzato dagli studenti e, soprattutto, dalle donne. Ecco allora che il segreto, se venisse fuori, sarebbe in grado di distruggere Pietro.

Quello che traspare dalla sceneggiatura di Daniele Luchetti e Francesco Piccolo è una narrazione bugiarda sulla modestia del protagonista.

Per tutto il film Pietro affermerà che il suo lavoro è cosa di poco conto, ma appena la moglie lo asseconderà notiamo il suo orgoglio ferito. Ci troviamo di fronte a un narratore inattendibile, che ha paura del suo stesso segreto e delle conseguenze che questo porterebbe se venisse rivelato. 

Pietro è un narcisista cronico e mentitore - va considerata anche la sua ripetuta abitudine al tradimento - e chi dice che non abbia ingannato anche noi spettatori?

Eppure basta stare attenti ai dettagli per capire che probabilmente si tratta di una piccola cosa, appropriata per un uomo piccolo come lui. E che l'unica opinione che a Pietro importa, alla fine, è quella della figlia: la sola donna degna di amore.

Ecco allora che la linea della vita di Pietro Valla è tutta qui: l’amore a un’estremità, la paura sta al lato opposto, il narcisismo in mezzo.