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The Last Showgirl (2024), la recensione: Pamela Anderson è triste e scintillante

24/03/2025 17:00

Matilde Migliosi

Recensione Film, Film Drammatico, Kate Gersten, Gia Coppola, Pamela Anderson, Jamie Lee Curtis, Kiernan Shipka, Film USA,

The Last Showgirl (2024), la recensione: Pamela Anderson è triste e scintillante

La rinascita di una stella: il film di Gia Coppola segna il ritorno alle scene di Pamela Anderson.

La famiglia Coppola sembra ormai inarrestabile. La regista Gia segue le orme del successo della zia Sofia per raccontare l'universo femminile in modo delicato ma determinato.

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La trama di The Last Showgirl

Arriva nelle sale italiane The Last Showgirl, uno tra i grandi film snobbati dalla stagione degli Oscar 2025, diretto dalla giovane Gia Coppola e scritto da Kate Gersten. Protagonista è la rinata Pamela Anderson nei panni di Shelley, una soubrette di mezz’età, costretta ad affrontare la chiusura dello show dove danza da trent’anni. 

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Con l’aiuto delle sue compagne e amiche, trova il coraggio di riallacciare i rapporti con la figlia ormai adulta, mentre elabora il trauma degli anni che passano.

La rinascita di una stella: l'interpretazione di Pamela Anderson

La bionda di Baywatch, sarà scontato ma necessario dirlo, sta vivendo la sua rinascita come un’araba fenice. Nel ruolo di Shelley, la vediamo esibire elaborati make up glitterati e il volto struccato; occhiali sul naso, la osserviamo china a rammendare abiti di scena: in ogni caso sul viso dell'attrice traspare sempre una grande passione, perché questa storia è anche la sua. 

Il tema è quello del tempo che scorre, senza risparmiare niente e nessuno. Se lo show di Shelley dovrà lasciare il posto al circo, in un moderno singing in the rain,  la showgirl deve fare i conti con la nuova sè stessa. Quella di Anderson ricorda un'altra performance che quest'anno ha affascinato pubblico e critica: Demi Moore in The Substance. Come lei, anche Pamela ha saputo portare sullo schermo la propria storia. Cosa vuol dire affrontare il peso del proprio passato di diva e avere ancora voglia di continuare a vivere sotto i riflettori?

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Degna di nota è, come sempre, l’interpretazione di Jamie Lee Curtis, nel ruolo dell’amica della protagonista. Le performance grottesche e sopra le righe sono il suo punto di forza (come visto di recente anche nella serie tv The Bear): anche in The Last Showgirl, l'attrice è capace di far esprimere al personaggio tutto il dolore che prova attraverso il corpo. Ciò culmina nella scena in cui balla Total Eclipse of the heart sul tavolo di un casinò, nell’indifferenza generale.

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Un film ambientato in un non-luogo

Non solo scollature e abiti piumati: la chiave del film sta nello sguardo verso l’orizzonte di Shelley, nei cieli azzurri di Las Vegas, nei suoi palazzi specchiati. È il paradosso di una città che vive di notte ma che qui viene mostrata sempre di giorno, con le statue, alte come obelischi, e i suoi casinò frequentati da anziani. 

 

Las Vegas è un non-luogo che congela le vite dei personaggi come dentro a una boule de neige. Ricorda la Disneyland di Un sogno chiamato Florida di Sean Baker, ma soprattutto i simulacri americani di Jean Beaudrillard, i suoi spazi vuoti ma pieni di icone, simbolo della società americana.

Nonostante la produzione indipendente, niente viene lasciato al caso e tutto è estremamente curato, anche la colonna sonora, Beautiful that way, affidata a Miley Cyrus, un’altra star che si è dovuta reinventare con il passare degli anni. 

 

Da segnalare è anche l’accuratezza con cui viene riprodotto il mondo dello spettacolo della capitale del divertimento: per le centinaia di ragazze che corrono nei corridoi di piccoli teatri nei loro strabilianti costumi sono state ingaggiate le ballerine di Von Teese e gli stessi abiti di scena sono stati presi in prestito da Jubilee.

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The Last Showgirl è un film femminista?

In questa storia, nostalgica e malinconica come una canzone di Lana del Rey, si riflette sul tema della sensualità e di come il genere femminile se ne può riappropriare nel modo che preferisce. Non c’è vergogna nel prendere parte allo spettacolo, ognuno lo fa per un suo motivo, e la protagonista urla con orgoglio che ciò la fa sentire bella e potente. 

 

Lo dice, inconsapevole, con la naturalezza di chi rivendica la sua autodeterminazione, prendendo posto tra le fila delle donne che, prima di lei, sono state capaci di incarnare ideali femministi.


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Genere: drammatico

Paese, anno: USA, 2024

Regia: Gia Coppola

Sceneggiatura: Kate Gersten

Fotografia: Autumn Durald Arkapaw

Montaggio: Blair McClendon, Cam McLauchlin

Musiche: Andrew Wyatt

Interpreti: Pamela Anderson, Kiernan Shipka, Brenda Song, Billie Lourd, Jamie Lee Curtis, Dave Bautista, John Clofine, Jason Schwartzman 

Produzione: Utopia, Digital Ignition Entertainment, High Frequency Entertainment, Pinky Promise, Spark Features

Distribuzione: Be Water Film, Medusa Film

Durata: 89 min

Data di uscita: 3 aprile 2025

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