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Cloud (2024), la recensione del thriller di Kurosawa Kiyoshi

24/04/2025 00:00

Claudio Cinus

Recensione Film, Festival, Festival di Venezia, Film Giappone, Film Thriller, Kiyoshi Kurosawa, Masaki Suda,

Cloud (2024), la recensione del thriller di Kurosawa Kiyoshi

Cloud, dopo essere stato presentato fuori concorso a Venezia 81, era stato anche scelto per rappresentare il Giappone agli Oscar.

Hanno qualcosa in comune, i tre film che Kurosawa Kiyoshi ha realizzato nel 2024 (presentati a Berlino, Venezia e San Sebastián): rinunciano alle spiegazioni rassicuranti per gli spettatori pigri. Bisogna ricordare, infatti, che quando si termina la visione di un film di Kurosawa, molti dubbi restano irrisolti e tocca allo spettatore il lavoro di rimettere assieme i pezzi per tentare di dare un senso compiuto a quanto appena visto; a quel punto, in assenza di risposte esplicite, ogni conclusione personale è lecita.

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Questo ragionamento vale anche per Cloud che, dopo essere stato presentato fuori concorso a Venezia 81, era stato anche scelto per rappresentare il Giappone agli Oscar (prima volta per Kurosawa), senza però ottenere la candidatura nella assai competitiva categoria dei migliori film internazionali. 

Di che cosa parla Cloud di Kurosawa Kiyoshi

La trama, in realtà, è piuttosto semplice: è la storia di un uomo che cerca di evitare una vendetta. Yoshii (Masaki Suda) non viene presentato come protagonista attraente, è anzi un uomo insensibile e avido per il quale è difficile provare empatia. Oltre a lavorare senza entusiasmo in una fabbrica, ha come attività secondaria, per lui di maggiore interesse, le vendite online: compra prodotti a un prezzo basso, e li rivede online a prezzo maggiorato, usando il nickname Ratel, sperando di intercettare la domanda per quei beni. 

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Anche se ogni volta rischia di bruciare l'investimento iniziale, sa che gli basta qualche colpo fortunato per guadagnare molto. 

È ciò che gli accade con un lotto di apparecchiature mediche per cui riesce a intascare una notevole differenza tra il prezzo d'acquisto, ottenuto un po' meschinamente, e quello di vendita. Quel piccolo successo lo spinge ad ampliare la sua attività, ma non immagina quante persone già lo detestano - può essere reputato un truffatore sia quando acquista i beni sottocosto rispetto al valore, sia quando li rivende senza verificarne o garantirne l'autenticità - né quanto a fondo si può spingere la disperazione di chi si sente raggirato.

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Kurosawa non rinuncia all'azione

Il percorso commerciale delle merci inizia dai prodotti tangibili che alimentano un commercio online del tutto incorporeo e privo di contatti umani diretti; ma poi si ritorna a quanto di più corporeo e doloroso possibile, la vendetta nei confronti della persona reale dietro il nickname, quando coloro che si sentono imbrogliati o delusi da Yoshii decidono di ideare un piano contro di lui. 

 

Kurosawa, uno dei maestri dell'horror psicologico contemporaneo, non rinuncia neanche in questo caso a massicce dosi di azione, non prima però di avere sviluppato un clima di timore costante attorno al suo personaggio (o dietro, poiché le inquadrature della sua nuca fanno sempre presagire qualche grave pericolo incombente alle sue spalle). 

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Cloud è un incubo sibillino

In questo contesto di ansia crescente e personaggi ambigui, non stupisce che sia impossibile capire di chi potersi fidare e chi no, soprattutto quando è in gioco la propria vita.

 

Quello in cui precipita Yoshii è un incubo imprevedibile e spropositato, come se mancasse una plausibile consequenzialità tra azioni e reazioni. Dietro il mistero che avvolge la storia e tutti i personaggi, si può provare a leggere un interesse di Kurosawa per i meccanismi dell'economia digitale, apparentemente autosufficiente nella sua insita immaterialità, ma dietro cui c'è sempre una primaria volontà umana; eppure, quando si vengono a creare nuove dinamiche sociali, gli esseri umani ne perdono il controllo e si trasformano in pedine senza vero potere decisionale. È solo un'interpretazione tra le tante possibili, perché ovviamente Kurosawa si è ben guardato dal fornire chiarimenti sul senso di un finale sibillino.

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Genere: thriller

Titolo originale: Cloud

Paese, anno: Giappone, 2024

Regia: Kiyoshi Kurosawa

Sceneggiatura: Kiyoshi Kurosawa

Fotografia: Yasuyuki Sasaki

Montaggio: Koichi Takahashi

Interpreti: Amane Okayama, Daiken Okudaira, Kotone Furukawa, Masaki Suda, Masataka Kubota, Yoshiyoshi Arakawa

Colonna sonora: Takuma Watanabe

Produzione: Django Film, Nikkatsu, Tokyo Theatres

Distribuzione: Filmclub Distribuzione

Durata: 124'

Data di uscita: 17/04/2025


 

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