Tre storie parallele raccontano lo stesso malinconico inno alla vita. Tre storie scritte per raccontare il volto più sano e pulito della gioventù del duemila, in totale contrapposizione con la linea di pensiero narrativa che, da qualche anno a questa parte, mira a descriverne gli aspetti peggiori. Leonora (Rosin Greco) è una giovane sedicenne convinta di vivere in un mondo quasi perfetto, fatto di (fragili) certezze e di fugaci quanto incompatibili fidanzatini. Il ritorno del padre, attore di teatro sparito dalla sua vita per dieci anni, fa crollare di punto in bianco ogni sua stridente sicurezza, gettandola in un caos nel quale cerca di trovare una propria aleatoria identità . Ali Trabelsi (Armine Slimane), coetaneo di Leo, è un marocchino con grandi sogni. Affiancando ad una fortissima passione per i manga giapponesi un'eccellente rendita scolastica, il giovanissimo conduce una vita regolare, fatta di amici e famiglia. Quando Ali decide di corteggiare la ragazza più carina della scuola si incanala, suo malgrado, in un tornado di croce e delizia che lo porterà a scoprire aspetti di se stesso che difficilmente avrebbe immaginato. Michele Mancia (Antonio Sommella) è un anziano professore in pensione, affetto da seri disturbi cognitivi e sofferente memore di un amore perduto del passato. Quando alla giovane Leo viene affidato il compito di badare all'anziano signore, l'incontro tra la ricerca del proprio futuro e la riscoperta del proprio passato si fondono dando vita ad emozionanti quanto coinvolgenti punti di contatto tra i due. Tre storie che si incrociano, nella migliore tradizione cinematografica, per raccontare un film che di per sé racconta una realtà piacevolmente fuori dal coro, in un ambito cinematografico - quello attuale italiano - contraddistinto da banalissimi ritratti giovanilisti. Il lavoro svolto da Attilio Azzola è un apprezzabile e piacevole risultato, originale, grazie anche alla sua natura low budget. Pur non eccellendo in termini assoluti, va ben oltre la natura di semplice "tentativo": Diari, oltre che idealmente interessante è tecnicamente eccellente, frutto di un regista che sa come manovrare l'obiettivo. Ottimo trampolino di lancio.