Dopo l’uscita di Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni, il russo Dženndi Tartakovskij (già autore de Il laboratorio di Dexter e Samurai Jack) produce e dirige la serie animata Clone Wars, ambientata negli anni di guerra tra la fine dell’episodio II e l’inizio dell’episodio III. Lo show viene sviluppato in tre stagioni, le prime due con episodi dalla durata di circa 3 minuti ciascuno, azzerando il più possibile i dialoghi e con palesi rimandi alla narrativa western e al cinema cappa e spada, originarie fonti d’ispirazione per la trilogia classica di George Lucas. Clone Wars è un successo di critica e di pubblico: si aggiudica l’Emmy come “Miglior programma animato” per tutte e tre le sue stagioni.
Nell’aprile del 2005, durante la Star Wars Celebration e un mese prima che nelle sale uscisse Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith, viene annunciato per la serie un nuovo sviluppo: un centinaio di episodi supervisionati da Dave Filoni che sarebbero stati realizzati con animazione 3D anziché con quella classica. Il 19 maggio 2005 George Lucas dona ai fan l’ultimo capitolo cinematografico della saga, dichiarando che non avrebbe più diretto altri film ambientati nella galassia lontana lontana e di quanto fosse improbabile che avremmo mai visto gli episodi VII, VIII e IX. Questo prima che entrasse in gioco la Disney.
Nel 2008 però arriva nei cinema il film d’animazione Star Wars: The Clone Wars, una sorta di pilot della serie annunciata, scritto dallo stesso George Lucas. La storia prende avvio dalla fine dell’Episodio II, dopo lo scoppio della Guerra dei Cloni. Ritroviamo tutti i protagonisti visti nella saga prequel, da Anakin a Obi-Wan, da Padme a Yoda passando ovviamente per il Lato Oscuro con l’ambiguo Palpatine e il Conte Dooku.Tra complotti, battaglie e alcune sottotrame che (presumibilmente) avranno un arco narrativo all’interno della serie e qui sono solo abbozzate, la storia si concentra soprattutto sul rapporto tra Anakin e la padawan Ahsoka. L’apprendista è forse la nota più stonata del film a causa di un lavoro di scrittura grezzo che la rende presuntuosa e detestabile a causa della sua continua mancanza di rispetto ai maestri Jedi, un comportamento che tra l’altro non le viene mai rimproverato!
Il film è stato stroncato dalla critica su tutti i fronti, sia su quello narrativo che su quello visivo, troppo ancorato a uno standard televisivo piuttosto che cinematografico, soprattutto se si considera che all’epoca il film uscì a pochi mesi di distanza da un capolavoro d’animazione come WALL•E. Il maggior responsabile di tale fallimento è probabilmente lo stesso Lucas, il quale ebbe la brillante idea di unire i primi quattro episodi della serie animata per fare un film da mandare in sala. La storia venne così fiaccata da un concetto di serialità televisiva che si scontrava duramente con le aspettative del pubblico. In più è palese lo stacco di tono (e di target) del film rispetto alla precedente serie animata di Tartakovskij, a tratti più adulta e matura. Con il senno di poi Star Wars: The Clone Wars appare l’inizio della spremitura senza fine che da lì a qualche anno sarebbe stata perpetrata a opera della Disney e che ha portato all’arrivo in sala di un film all’anno (per ora), andando a sviscerare qualsiasi aspetto, anfratto, personaggio, linea temporale e sottotrama possibile nella galassia lontana lontana.