Se mi vuoi bene, ultima fatica dello scrittore, sceneggiatore e regista Fausto Brizzi, tratta dal suo romanzo omonimo, è una commedia dal sapore agrodolce, di quelle che negli Stati Uniti chiamano dramedy e in Francia comédie dramatique. Un genere particolarmente amato da Brizzi, come afferma lui stesso nell’intervista di presentazione del film. Claudio Bisio è Diego, un avvocato depresso cronico, che tenta maldestramente di uccidersi dentro la vasca da bagno. Risvegliandosi la mattina successiva e rendendosi conto del fallimento del tentato suicidio, inizia a ripensare alla propria vita e a tutti gli affetti che lo circondano: i genitori separati, il fratello, la sua ex moglie, la figlia, una coppia di amici. Tutti troppo presi dalle loro vite problematiche per essergli veramente di conforto. Camminando senza uno scopo per la città - una Torino ben fotografata da Marcello Montarsi, che ne coglie appieno il suo fascino un po’ rétro - capita davanti a uno strano negozio, la cui insegna riporta la scritta “Chiacchiere”. Entrando si ritrova catapultato in un mondo completamente all’opposto a quello frenetico ed escludente che ha lasciato fuori. Viene accolto da Massimiliano (Sergio Rubini), un eccentrico proprietario che non vende nulla se non, per l’appunto, chiacchiere, parole, o anche solo preziosi silenzi. Ed è proprio chiacchierando con Massimiliano che Diego capisce quale possa essere la soluzione per scacciare la nebbia che gli avvolge la mente: fare del bene, aiutare i suoi cari ad abbandonare i problemi, veri o fittizi, che li assillano quotidianamente. Tornare a parlarsi e, soprattutto, ritrovare la capacità di ascoltarsi. Escogita quindi insieme a Massimiliano e a Edoardo (Flavio Insinna), un attore fallito che frequenta il negozio, un piano per migliorare la vita di chi gli sta vicino. Purtroppo, però, le cose sembrerebbero andare esattamente all’opposto rispetto alle sue buone intenzioni. Se mi vuoi bene – che annovera nel cast, fra gli altri, anche Cochi Ponzoni, Memo Remigi, Valeria Fabrizi, Gian Marco Tognazzi - è una commedia dei buoni sentimenti che vuole toccare le corde emotive degli spettatori facendoli sorridere e commuovere allo stesso tempo. «Un film terapeutico» come lo definisce lo stesso regista che, spera, possa «far bene al cuore di chi lo vede». La storia scorre via fra i vari, maldestri tentativi di Diego per migliorare la vita al prossimo. Certo, non mancano i momenti in cui si sorride di fronte ai maneggi del trio guidato da Diego, ma il film sconta una scrittura un po’ troppo naïf che scivola, a volte, in battute vecchie e scontate facendogli perdere quell’aura un po’ fiabesca. A tenerlo in vita sono le interpretazioni degli attori, su tutti Sergio Rubini, davvero bravo a dar vita al suo personaggio, saggio e un po’ malinconico, che svela una rara profondità d’animo e un grande amore nei confronti del prossimo. Da menzionare, anche il cameo di Luca Carboni che interpreta se stesso sul palco mentre si esibisce in una delle sue canzoni più famose.