Risale al 1963 la prima pubblicazione del personaggio creato da Stan Lee Iron Man: fece la sua apparizione nel numero 39 della serie a fumetti Tales of Suspence. Diversamente dagli altri supereroi Tony Stark, il personaggio umano all’interno della corazza di metallo, è un carattere dalla spiccata personalità , auto ironico che ha sùbito fatto breccia nell’immaginario di molti appassionati, e per la prima volta anche delle donne che vedevano nel protagonista un uomo forte ma al contempo fragile. Portato per la prima volta sul grande schermo due anni fa da Jon Favreau, Iron Man è diventato immediatamente un successo commerciale mondiale, conducendo la Marvel e la Paramount a decidere di produrne un seguito.
«Io sono Iron Man»: questa la frase conclusiva del primo film con la quale Tony Stark termina la sua conferenza stampa; e il secondo capitolo comincia proprio da dove si era interrotto il precedente. Ora che il governo sa chi si cela dietro la maschera dell’eroe, fa di tutto per venirne in possesso cercando di costringere il geniale inventore a consegnare la sua invenzione per scopi militari e bellici. Stark però non cede alle richieste e rivendica la proprietà del suo marchingegno: un’invenzione geniale ma che gli si sta ritorcendo contro, poiché il meccanismo che lo tiene in vita sta per esaurirsi portandolo inevitabilmente alla morte. Ivan Vanko, uomo che ha già incrociato la strada della famiglia Stark in passato, entra in scena alleandosi con Justin Hammer, industriale acerrimo nemico delle Stark Industries, con il compito di creare un esercito di droni simili ad Iron Man. Utilizzando la tecnologia alla base dell’armatura, creerà un esercito di metallo, ma costruirà anche un arma più forte, con la quale lui stesso vuole sfidare e sconfiggere Iron Man.
Robert Downey Jr. ormai è una star di prima scelta e torna nel ruolo che lo ha rilanciato verso le grandi platee. La sua è una recitazione perfettamente in linea con il personaggio, fatta di occhiate pungenti e gesti tipici di un divo. Tony Stark è infatti, all’interno della storia, una star vera e propria, e Downey Jr. lo è allo stesso tempo nella vita reale: due personalità analoghe che convivono assieme, e questo non fa che portare beneficio al film. A differenza del primo capitolo questo sequel punta molto di più sulla comicità e sulla verve del protagonista, e la cosa per quanto inizialmente possa risultare accattivante, a lungo andare stanca. Mickey Rourke è la new entry principale del cast: questo nuovo villain dall’accento russo molto accentuato non è di impatto come invece fu Jeff Bridges. Mentre quest’ultimo era il vero e principale antagonista, Ivan Vanko deve condividere il ruolo antagonista con Sam Rockwell (Hammer); questo dualismo inevitabilmente toglie spazio ad entrambi. Di assoluto secondo piano è invece il ruolo della black widow Scarlett Johansonn che, tranne per il suo indiscutibile fascino, non lascia proprio nulla alla visione, personaggio marginale e mal utilizzato.
È innegabile che Iron Man 2 sia inferiore al primo, soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura, mentre si mantiene sugli stessi livelli da un punto di vista prettamente spettacolare, con la resa dei conti finale che sovrasta i mirabolanti effetti visivi del resto della pellicola. Il comune denominatore dei due film non può essere comunque dimenticato: Robert Downey Jr, senza di lui probabilmente avremmo assistito ad un personaggio magari ugualmente ammaliante ma di sicuro molto meno accurato e carismatico.