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Toy Story 3 - La grande fuga

02/07/2010 11:00

Roberto Semprebene

Recensione Film, Pixar, toy story,

Toy Story 3 - La grande fuga

A distanza di 11 anni dall'ultima apparizione sul grande schermo, il cowboy Woody, lo space ranger Buzz e (quasi) tutta l'allegra combriccola di Toy Story torna

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A distanza di 11 anni dall'ultima apparizione sul grande schermo, il cowboy Woody, lo space ranger Buzz e (quasi) tutta l'allegra combriccola di Toy Story tornano alla ribalta, in una veste tridimensionale che dimostra la capacità di Pixar di raccontare grandi storie usando al meglio le tecnologie più evolute.


Il tempo è passato. Andy è ormai un diciassettenne prossimo ad andare al college e deve stabilire cosa fare dei suoi compagni d'infanzia: Woody sembra destinato ad andare con lui, agli altri spetta la soffitta, ma per un errore i giocattoli si ritrovano catapultati nella colorata realtà di un asilo, dove si prospetta loro una vita di divertimento sempre a contatto con nuovi bambini, che sapranno valorizzarli al meglio... o forse no? Woody non è intenzionato a scoprirlo: lui e i suoi amici sono i giocattoli di Andy ed è a lui che devono tornare, costi quel che costi.


Come per i precedenti episodi, John Lasseter &Co. (questa volta la regia è affidata a Lee Unkrich) costruiscono, a partire da una trama piuttosto semplice, un impianto estremamente curato, potente e coerente, attraverso il quale affrontare tematiche "adulte", con la fantasia di un bambino. Quasi superfluo dire che le trovate comiche si sprecano, il sorriso è costantemente presente sul volto dello spettatore, preso per mano dalla narrazione e accompagnato nella realtà dei giocattoli, fra pericoli e difficoltà insospettabili, ma anche e soprattutto momenti gioiosi e divertenti. Rocambolesche fughe, racconti di vita, citazioni cinematografiche, spassosi reset del software di Buzz e perfidi orsacchiotti rosa. Il film rapisce totalmente l'attenzione di grandi e piccini grazie a trovate sempre originali e dai molteplici risvolti e piani di lettura, come siamo ormai abituati ad aspettarci da ogni grande produzione animata. La padronanza di Pixar dell’animazione in computer grafica sembra non trovare mai limiti, mentre il 3D è sfruttato in modo elegante e molto poco invasivo, donando profondità ad ogni scena e omettendo fuoriuscite dallo schermo di oggetti vari. Una colonna sonora che rielabora il tema portante della serie ed un doppiaggio all’altezza della situazione sono le note positive che provengono dal piano sonoro. Ma la perfezione tecnica e la qualità della narrazione non sono ancora tutto ciò che il film sa offrire: Toy Story 3 è anche in grado di commuovere, raccontando con grande tenerezza e poesia la transizione all'età adulta e il "passaggio di consegne" alle nuove generazioni delle chiavi del regno della fantasia, del quale il ricordo resta per sempre impresso in una fotografia, e soprattutto nel profondo del cuore di ognuno di noi.


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