Un litigio di coppia ci introduce alla storia e fin qui ci troviamo in un classicone della tradizione italiana, dove le coppie sono sempre in crisi. Più che mai ne Gli Infedeli, che vuole essere un ritratto del maschio bianco, etero, infedele e misogino.Un bel ritrattino di un uomo con cui non vorremmo mai avere a che fare. Le trame dei diversi episodi che costituiscono il film vogliono parlarci delle varie sfaccettature dell’infedeltà; tutte, alla fine, hanno però la stessa sostanza: coppie sposate con l’amante.

Gli Infedeli è il ritratto narcisistico di un’Italia ferma ancora agli anni ‘60. Remake della commedia francese Les Infidèles del 2012, vuole essere un omaggio alla commedia italiana: il problema è che qualsiasi tentativo di aggiornamento (sempre se è stato fatto) non è visibile e il film sembra fin dal principio una brutta copia di cult come Sessomatto, Vedo Nudo, I Complessi.
L’omaggio, se così si può dire, avviene in maniera scialba e senza una vera narrazione alla base. Il film è diviso in cinque episodi e un epilogo e, sin da principio, troviamo una confusione di registri. Il primo capitolo ha come protagonista Massimiliano Gallo ed è la solita storia di un marito che non si fa trovare per ore e dà la colpa al lavoro mentre la moglie arrabbiata gli urla dietro; si inizia con un’animazione fantozziana, illustrazioni molti interessanti (un po’alla David Lynch) ma destabilizzanti. Già qui non si capisce dove stiamo andando.
Il secondo episodio ha come protagonista Valerio Mastandrea, in una evidente citazione del film di successo Perfetti sconosciuti: durante una conversazione tra amici, si scoprono altarini e tradimenti. Già visto nel film sopracitato. Il terzo nucleo è dedicato al personaggi di Riccardo Scamarcio: parla di un venditore arrapato in gita aziendale. La citazione ad Alberto Sordi è palese: è già tutto stato fatto e visto (la storia non viene nemmeno aggiornata alla nostra epoca!) nell’episodio Una giornata decisiva del film I Complessi. Nel quarto episodio torna protagonista Mastrandrea ed è forse il più innocente: un marito dice di andare a vedere il basket, invece si fa toccare attraverso un buco nel muro di una casa d’incontri; la moglie lo scopre, ma poi tutti se la ridono. Infine, il capitolo peggiore in assoluto. Ancora Scamarcio e Laura Chiatti sono i protagonisti di una storia misogina di cui, francamente, non sentivamo il bisogno: lui tradisce lei e, una volta scoperto, pur di non darla a bere, le fa credere di essere pazza e la fa internare. Cosa stiamo guardando?

Forse Gli Infedeli voleva essere un omaggio alla commedia nera e cattiva degli anni ‘60/’70, ma questo tipo di tematiche andavano bene - specie trattate così - a quell’epoca: si respirava la novità del divorzio, il tema femminile quasi inesistente, le tematiche di genere ancora in uno stadio embrionale. Non ci si ritrova né in questa rappresentazione delle relazioni né in questa visione della donna sottomessa e un po’scema. Realizzare oggi un film come Gli Infedeli non fa che riportare il dibattito indietro di cinquant’anni e oltre.

Genere: commedia
Titolo originale: Gli Infedeli
Paese/Anno: Italia, 2020
Regia: Stefano Mordini
Sceneggiatura: Filippo Bologna, Riccardo Scamarcio, Stefano Mordini
Fotografia: Luigi Martinucci
Montaggio: Massimo Fiocchi
Interpreti: Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Laura Chiatti, Massimiliano Gallo
Colonna sonora: Massimo Nunzi
Produzione: Lebowski
Distribuzione: Netflix
Durata: 90'
Data di uscita: 15/07/2020