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Chi è l'eroina che ha ispirato Disney? Alla scoperta delle origini della Mulan letteraria, dalla cui vicenda è tratto il film di animazione e il live action in arrivo su Disney+
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Li Yuxiu, vissuto durante il regno dell’imperatore Kang Xi della dinastia Qing (1661-1722), è l’autore di uno dei più importanti testi della tradizione cinese: Di Zi Gui, traducibile con un generoso Regole per essere un buon bambino e studente. Il Libro è una sorta di manuale di regole e virtù per essere una brava persona e vivere in armonia con gli altri, fedele agli insegnamenti di Confucio. E per migliaia di anni questo manuale ha fatto parte dei precetti di intere generazioni. Nel primo capitolo Li Yuxiu introduce il concetto cinese di xiao o pietà filiale, ossia il prendersi cura degli anziani, e della famiglia più in generale, come un obbligo morale. Xiao in cinese ha un’accezione diversa rispetto alla pietaslatina, perché parte dall’amore e sfocia nel campo del rispetto, prendendo forma concreta in un codice standardizzato di comportamento. Una sorta di etica dell’agire.
Per comprendere meglio l’importanza di questo concetto nella cultura cinese basti pensare che il 1° Luglio 2013 è entrata in vigore una legge, comunemente chiamata xiao falü (legge sulla pietà filiale), in cui sono indicate le prescrizioni di cui devono farsi carico i figli nella cura degli anziani e dei genitori che non sono più in grado di essere autosufficienti. Questo preambolo diventa necessario quando si vuole parlare di Mulan, in quanto il concetto di Xiao è alla base delle azioni dell’eroina cinese.
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La nascita di Mulan
La celebre eroina cinese viene descritta per la prima volta nell'opera La ballata di Mulan. Sfortunatamente, l'originale è andata perduta, pur essendo fonte di ispirazione per l’opera Music Bureau Collection: un’antologia di testi, canzoni e poesie compilata da Guo Maoqian durante l'XI o il XII secolo. Wei Yuanfu, partendo dalla ballata, compone Song of Mulan, importante perché per la prima volta utilizza il cognome Hua, considerato più poetico (Hua, fiore + Mulan, magnolia), e perché aggiunge dettagli importanti alla storia per enfatizzare i valori dell’eroina. La definitiva consacrazione probabilmente arriva nel 1593, quando il drammaturgo Xu Wei, con il suo Cà Mùlán (Female Mulan joins the army taking her father’s place), ne fa un’opera teatrale in due atti.
È interessante notare che gli artisti cinesi spesso reinventavano la leggenda di Hua Mulan durante periodi di agitazione per dare speranza e conforto. Nel 1850, ad esempio, fu pubblicato il romanzo Fierce and Filial di Zhang Shaoxian, in un periodo in cui la dinastia Qing era minacciata da conflitti interni e intrusi stranieri.
Di che cosa parla l'originaleÂ
In tutte le opere, seppur con sfumature diverse, la storia rimane più o meno sempre la stessa: Mulan sta lavando i vestiti quando sente arrivare l’esercito che va a reclutare nuovi soldati. Per salvare il padre vecchio e malato, Huan Hu, decide di mascherarsi da uomo per andare al suo posto. La storia continua con Mulan che parte per il campo di battaglia, con la spada ereditata dagli antenati della famiglia, dove rimane per circa 12 anni. Durante la guerra, incontra un ufficiale, che nella maggior parte dei racconti ha il nome di Jin Yong, di cui si innamora. Quando Jin Yong viene a sapere che Mulan in realtà è una donna, si lega a lei. In molte versioni della storia sia Mulan che Jin Yong sognano di sposarsi. Col tempo, anche altri soldati iniziano a scoprire che Mulan è una donna, fino a quando l’eroina decide di andare sul campo di battaglia senza indossare gli abiti maschili, mostrando a tutti chi è davvero.
La reazione dei soldati, piena di rispetto e ammirazione, porta l’esercito a vincere ancora una volta la battaglia. L'imperatore decide quindi di premiare Mulan, che chiede solo di poter fare ritorno a casa. Il finale della storia differisce da racconto a racconto, passando dal lieto fine (il matrimonio con Jin Yong), al dramma (il padre di Milan è morto per cui la ragazza, in segno di devozioni, decide di suicidarsi).
Mulan diventa un'eroina Disney
Arrivati a questo punto è importante sottolineare in particolare tre aspetti. Il primo è sicuramente il simbolismo di cui è ricca la leggenda di Mulan, che ne amplifica il fascino e la bellezza. L’opera di Xu Wei, poi ripresa in tutte le versioni successive, si apre con Hua Mulan che, preparandosi a sostituire il padre in guerra, scioglie la fasciatura ai piedi (guojiao). Questa azione ha un valore simbolico importante perché nella cultura cinese dell’epoca il piede piccolo, quindi chiuso in una fasciatura terrificante che ne impedisse lo sviluppo, era assimilabile alla vite sottile nell’Inghilterra vittoriana. Rappresentava l’apice della femminilità e della raffinatezza. Poiché il peso specifico della transizione da donna a uomo ha un impatto notevole sulla storia, il rilascio dei suoi legami con il piede può essere interpretato come uno dei più alti sacrifici per il raggiungimento di uno scopo più elevato, ossia proteggere la sua famiglia.
E da qui è facile riconciliarsi al secondo aspetto da sottolineare, ossia il concetto di Xiao di cui sopra. Perché se da un lato la leggenda di Mulan spesso è stata sinonimo di patriottismo e resistenza, specie nelle trascrizioni più recenti, a un occhio più attento è chiaro come il valore principale e su cui poggia tutta la storia rimane la devozione totale verso la famiglia.
Nella versione Disney i valori della famiglia tradizionale e della società patriarcale (che vede l’uomo come l’eroe e la donna messa in secondo piano a occuparsi della casa) non vengono riconosciuti da Mulan sin dal principio, innalzando l’eroina cinese a simbolo dell’emancipazione femminile. La Mulan disneyana è il ritratto di una donna come tante, con le sue aspirazioni, le sue ambizioni, con tanta voglia di superarsi e di dimostrare di non essere inferiore agli uomini. Quella raccontata nella storia era effettivamente un’epoca in cui le donne venivano relegate nelle loro abitazioni, schiave della vita domestica e, in quanto tali, erano considerate esseri inferiori. Tuttavia, a differenza della versione Disney, nei testi originali l’emancipazione arrivava in guerra con la scelta di tornare ad indossare abiti femminili durante la battaglia, ricevendo stima e ammirazione da parte dei militari uomini.Â
Ciò che muove Mulan, e la sua leggenda, rimane esclusivamente l’amore e la devozione verso la famiglia, aspetto lasciato troppo in sordina nella versione Disney. La pietà filiale rende in definitiva questa leggenda unica nel suo genere.
Donne nella Cina del passato
Ci si è chiesto spesso se questa leggenda fosse ispirata a una ragazza esistita veramente, ma non sono mai state trovate prove in merito. Più in generale, le guerriere e le donne d'élite che comandavano gli eserciti hanno avuto davvero un ruolo nella storia antica cinese.
Ad esempio dal 475 a.C. al 211 a.C., Sunzi, comandante militare capo del duca Wu, addestrò 180 donne di corte affinché affermassero l'influenza militare e politica negli stati circostanti. Ancora, la principessa Zhao di Pingyang raccolse truppe per aiutare suo padre - il futuro imperatore Gaozu - a conquistare il trono. Con il sostegno di sua figlia, l'imperatore rivendicò la vittoria e stabilì la dinastia Tang. Dopo la sua morte, fu l'unica donna di quel periodo a ricevere l'onore di un funerale militare. In effetti, i libri sulle donne forti - sia di fantasia che reali - erano piuttosto abbondanti in Cina, in particolare durante la dinastia Qing. Il riconoscimento di forti figure femminili - da poeti e artisti a guerrieri e leader - nella storia e nel folklore cinese indicava la capacità delle donne di contribuire al di fuori del tradizionale ruolo domestico. Insomma, a prescindere dalla percezione che ognuno di noi ha rispetto alla storia, l'impatto della leggenda di Mulan continuerà a vivere nella cultura cinese e non solo.