The Hunt è un adattamento cinematografico del breve racconto giallo La Partita più Pericolosa, scritto nel 1924 da Richard Connell, dal quale sia cinema sia radio hanno già ampiamente attinto: tra il 1944 e il 1947 ricordiamo ben tre drammi radiofonici, uno con Orson Welles. Del libro scritto nel 1924, però, il regista Craig Zobel, che ha al suo ultimo attivo Sopravvissuti, non prende altro che la storia di un gruppo di eccentrici ricchi che si divertono a cacciare esseri umani, come se fossero delle prede. La sceneggiatura di The Hunt, poi, carica la vicenda di significati e metafore politiche, una buona dose di splatter condito da battute ironiche e situazioni grottesche.Â
I cacciatori sono rappresentati da un'elite di sinistra ricca, raffinata, politically correct e ipocrita, incarnata dall'algida Hilary Swank. Le prede sono i conservatori: una destra che nega la catastrofe climatica, guarda i talk show, non si istruisce, crea complotti immaginari orditi da miliardari privilegiati senza freni morali. Insomma, le vittime sono seguaci di Donald Trump - mangiatori di hamburger, possessori di armi da fuoco e massaie - che di punto in bianco si ritrovano, previo rapimento e narcosi, in una Fattoria. Dove si sta per aprire La Caccia.
The Hunt, nel complesso, drammaturgicamente funziona.
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Una specie di gioco dei 10 piccoli indiani nel quale un nemico invisibile elimina uno a uno gli ignari protagonisti, che devono dimostrare di essere più astuti del loro burattinaio. Funziona grazie alle scene d'azione ma soprattutto alle protagoniste, la già citata Hilary Swank e Betty Gilpin: quest'ultima, un po' stordita e un po' Soldato Jane, sbaraglia tutti e rivela super poteri sia fisici sia mentali, dovuti a un passato torbido di cui si accenna senza andare in fondo.Â
Il problema di The Hunt è forse proprio l'intento politico, frammezzato a tempi comico-splatter, che stride e stona; divide il pubblico perchè è mirato in modo molto specifico a ironizzare su una determinata classe politica; vorrebbe forse colpire un po' tutti ma nella sostanza si smarrisce in un discorso che sarebbe stato meglio non iniziare. The Hunt ha le carte per essere un godibile film di genere, ma sembra fatto apposta per scontentare tutte le ideologie. Non spaventa abbastanza e neppure diverte abbastanza. Metterci in mezzo poi un maialino fuggito da La Fattoria degli Animali di George Orwell, che allude ora a una e ora all'altra protagonista, peggiora solo le cose.Â
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Il riferimento dei cacciatori dell'élite alle loro prede come "spregevoli" nel film, è un'allusione a una espressione («Il gruppo degli spregevoli»​) usata da Hillary Clinton durante la campagna per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016 per riferirsi ai sostenitori dell'allora candidato presidenziale, Donald Trump. Splendida, nel suo ruolo, Betty Gilpin. La frase «Avete preso la donna sbagliata» in questo caso è intesa nel senso letterale e funziona sempre.Â
Genere: azione, drammatico
Titolo originale:Â The Hunt
Paese/Anno:Â USA, 2020
Regia:Â Craig Zobel
Sceneggiatura: Nick Cuse, Damon Lindelof
Fotografia:Â Darran Tiernan
Montaggio:Â Jane Rizzo
Interpreti: Betty Gilpin, Ike Barinholtz, Emma Roberts e Hilary Swank
Colonna sonora:Â Nathan Barr
Produzione: Blumhouse Productions, White Rabbit Productions
Distribuzione:Â Universal Pictures
Durata: 90'
Data di uscita: 27/3/2020