L’idea di portare i Thunderbolts al cinema venne accarezzata per la prima volta ben 12 anni fa, durante la produzione de I Guardiani della Galassia. All’epoca James Gunn aveva espresso il proprio interesse in merito a questo strampalato gruppo di anti-eroi (che sulla carta molto hanno in comune proprio con i Guardiani), ma Kevin Feige temporeggiò perché il progetto non era tra le priorità della Marvel in quel momento.
8 anni dopo, durante la produzione de I Guardiani della Galassia vol. 3, Feige offrì a Gunn la possibilità di trasporre i Thunderbolts; quest'ultimo, però, rifiutò: aveva perso interesse dopo aver diretto The Suicide Squad - Missione suicida, un gruppo concettualmente sovrapponibile ai Thunderbolts, almeno nella loro controparte cartacea.


Nei fumetti infatti si tratta di una squadra di super-cattivi (Golia, Scarabeo, Moonstone, Mimi Spaventia, Fixer, capitanati dal Barone Zemo) che, dopo la scomparsa degli Avengers, cerca di prendere il loro posto fingendosi buoni e ribattezzandosi Thunderbolts, appunto. La regia è perciò stata affidata a Jake Schreier, ennesimo regista-fantoccio in balia della produzione e del folle titano Kevin Feige.

Il progetto Thunderbolts*
Per rendere tutto questo fruibile al cinema, i Marvel Studios mantengono intatta l’idea di mettere insieme un gruppo di mercenari/anti-eroi (sì, il concetto è davvero molto simile a quello della Suicide Squad e non c’è da sorprendersi che Gunn si sia tirato indietro) ma rimpastano totalmente i protagonisti.
Proprio come per The Marvels anche Thunderbolts* inizia con il rastrellare personaggi minori che hanno fatto la loro comparsata qua e là tra film e serie. Ricordate il ragionamento sulla quantità di tempo necessaria per poter fruire al meglio del MCU? Ecco, aggiungeteci un altro anno e mezzo circa, 6 serie tv e 2 film. Di alcuni magari ci si ricorda, di altri proprio per nulla. Tuttavia uno dei pregi del film è quello di risultare abbastanza fruibile anche a chi si è perso qualche pezzo per strada.

Chi sono i Thunderbolts*
Il volto più noto del gruppo è quello di Sebastian Stan che torna a interpretare per l’ottava volta il Soldato d’Inverno. Accanto a lui la nuova Vedova Nera, Yelena Belova, e suo padre, la versione Russa di Captain America, Red Guardian (entrambi gli avevamo già visti in Black Widow).
Poi c’è US Agent, che per un breve attimo era stato Captain America (vedi la serie The Falcon and the Winter Soldier), Ghost (già apparsa come villain in Ant-Man and the Wasp) e per finire la new entry Robert “Bob” Reynolds, alias Sentry. Una squadra di eroi senza dubbio diversi da solito. Interessanti? Mmm… il giusto.

Thunderbolts* è il cinecomics più maturo?
Thunderbolts* era stato pubblicizzato come un cinecomics più maturo, dove i protagonisti sono sull’orlo di un collasso personale, attanagliati da frustrazione, sensi di colpa e depressione. Tematiche importanti che promettevano di gettare una nuova luce sulla Marvel, invece questi temi vengono usati più come pretesto narrativo per tratteggiare i personaggi piuttosto che essere esplorati fino in fondo.
Vi ricordate quando Tony Stark all’inizio di Iron Man 3, perseguitato da incubi post trauma della battaglia di New York, vive in bilico tra paranoia e depressione? Tu ti immagini che forse il film possa affrontare temi un po’ più corposi: e invece a un certo punto ti piazzano il ragazzino e tutto ritorna a essere tarallucci e battutine. Nella scena post-credit addirittura ci si ride sopra: Tony viene psicanalizzato da Bruce Bunner che non è nemmeno uno psicologo!

Ecco, Thunderbolts* fa più o meno la stessa cosa, ma in maniera ancor più plateale.
Piccola linea dello SPOILER. Il film porta in scena un personaggio come Sentry che, a un certo punto, diventa una specie di ombra chiamata “Il Vuoto”: altro non è che un metaforone della depressione, con tanto di scena finale ambientata nella sua mente in cui lui stesso dichiara di essere debole e instabile. Ora, nessuno pretendeva che Thunderbolts* fosse una sorta di Helen in chiave supereroistica, però un minimo si poteva spingere in questa direzione. Giusto per confezionare qualcosina di un po’ più saporito. Dopo 36 film Marvel è anche lecito chiederlo, no? Invece no, anche questo spunto rimane puro contesto. FINE DELLO SPOILER.
Personaggi poco interessanti e sceneggiatura fiacca
A conti fatti Thunderbolts* è un film che all’apparenza prova a essere diverso, ma si incaglia su personaggi poco interessanti e su un canovaccio che avrebbe potuto avere qualche guizzo in più. Invece sceglie la strada più facile.
Il fatto che Thunderbolts* si elevi un po’ sopra la media delle ultime uscite della Casa delle Idee non è sinonimo di “buon film”. Altro non è che l’ennesimo tassello di un puzzle, dove la storia non ha mai davvero tensione perché imbrigliata in questo quadro più grande.
Sappiamo dal minuto zero che tutti gli eroi in scena saranno presenti in Avengers Doomsday (che ci crediate o no la Marvel ha fatto una diretta di 5 ore e mezza per rivelare 27 nomi del cast!) perciò non temiamo davvero mai per la loro incolumità. La grande minaccia da sconfiggere è un semplice MacGuffin per formare la squadra e gettare le basi ai futuri progetti, il cui arco narrativo rimane incompiuto e rimandato (forse) al prossimo film. La scena post-credit - telefonatissima e inevitabile se guardiamo il calendario Marvel - è apparsa online un paio di giorni prima dell’uscita del film.


Perciò sì, Thunderbolts* è godibile e migliore delle ultime infornate della Fase V, ma è ancora molto distante dallo stupore e dalle emozioni che ci regalavano i primi film.

Genere: azione, avventura, supereroi
Paese, anno: USA, 2025
Regia: Jake Schreier
Sceneggiatura: Eric Pearson, Lee Sung Jin, Joanna Calo
Fotografia: Andrew Droz Palermo
Montaggio: Angela M. Catanzaro, Harry Yoon
Interpreti: Florence Pugh, Sebastian Stan, David Harbour, Wyatt Russell, Olga Kurylenko, Hannah John-Kamen, Lewis Pullman, Geraldine Viswanathan, Julia Louis-Dreyfus, Chris Bauer, Violet McGraw, Wendell Pierce, Eric Lange, Joshua Mikel
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
Produzione: Marvel Studios, The Walt Disney Company
Data di uscita: 30 aprile 2025
Durata: 126'