Si è appena concluso il River to River, festival che da vent'anni porta a Firenze il meglio del cinema indiano. Un'edizione, svoltasi per ovvie ragioni solo online, che ha omaggiato l'attore Irrfan Khan, scomparso pochi mesi fa all'età di 53 anni. Lo ha fatto riproponendo Lunchbox, film che nel 2013 aveva conquistato il pubblico al Festival di Cannes.
Sajaan, impiegato contabile in una ditta di Mumbai, ha scelto di anticipare la pensione; gli viene così affiancato un giovane apprendista, ma Sajaan non sembra inizialmente gradire quella intrusione nei suoi spazi. Gradisce invece i pasti preparati da Ila, una sconosciuta che crede di cucinare per il marito ma che, scoperto l'errore nelle consegne, decide ugualmente di non dire nulla e continuare a farlo per lui. Ila vive con la sua bambina e con quel marito sempre più lontano e distratto, Sajaan si fa invece compagnia con il solo ricordo della moglie.
Tra i due inizia una corrispondenza segreta, attraverso dei bigliettini nascosti all'interno del cestino del pranzo: con il passare dei giorni e delle confidenze, nascerà un legame che spingerà Ila a voler incontrare Sajaan mentre quest'ultimo, spaventato dall'idea di essere troppo vecchio per lei, proverà a scomparire prima dell'incontro.
Il cibo torna ancora una volta a essere, nel cinema, terreno fertile per una storia d'amore: la passione per la cucina di Ila, aiutata dai consigli della zia al piano di sopra, sarà infatti l'occasione per i due di conoscersi. Film romantico in salsa indiana, che per la verità prende un pò il sapore standard di quella che si trova ovunque: soprattutto negli Stati Uniti, dove il regista Ritesh Batra è a tutti gli effetti di casa. Si perde anche molto dei colori di Mumbai, che appare simile a una Little India americana, così come è molto americano tutto l'impianto del film.
Ci sono infatti i soliti ingredienti della pellicola romantica: due sconosciuti in una metropoli, il pretesto per l'incontro bizzarro quanto basta, l'amore che trionfa su ogni difficoltà.
Quanto ai risvolti drammatici, son invece ben dosati e “sfumati” con sapienza: un Lunchbox all'insegna della delicatezza, dalla cucina di Ila fino al personaggio di Sajaan, vero gentleman d'altri tempi che conquista tutti con la sua bontà d'animo.
Un film garbato e gioioso, che rispetta la ricetta tradizionale ma aggiunge quel tocco esotico che non guasta.
Qualche massima un po' scontata, come «A volte il treno sbagliato ti porta nella stazione giusta», ma anche qualche intuizione che non manca di poesia: come quando Sajaan diserta l'appuntamento perchè nel bagno avverte l'odore di suo nonno, e realizza che è il suo. E bene anche il finale aperto, al posto dell'happy end di rito, che rinuncia a servire il solito dolce come ultima portata.
Genere: commedia, romantico
Titolo originale: Dabba
Paese, anno: India/Francia/Germania/USA, 2013
Regia: Ritesh Batra
Sceneggiatura: Ritesh Batra, Rutvik Oza
Fotografia: Michael Simmonds
Montaggio: John F. Lions
Interpreti: Irrfan Khan, Nimrat Kaur, Nawazuddin Siddiqui, Denzil Smith
Musiche: Max Richter
Produzione: UTV Motion Pictures, Sony Pictures Classics
Distribuzione: Academy Two
Durata: 105'