Non aspettatevi che Space Jam: New Legends (A New Legacy in inglese, titolo molto più appropriato) sia un film sulla pallacanestro. Nemmeno il precedente episodio del 1996 lo era poi tanto, direte voi. Ma lì c'erano due temi che reggevano la trama: il basket e il talento. Stavolta, invece, si parla di eredità e dell'essere all'altezza.
Due argomenti sui quali LeBron James, il campione Nba protagonista di questo nuovo Space Jam, potrebbe scrivere dei trattatelli. Lo chiamano "Il Prescelto" dal primo giorno in cui ha preso in mano un pallone e lo paragonano da sempre, stucchevolmente, a Michael Jordan.
LeBron James, il più forte giocatore di basket di questa epoca, ha qualche problema a intendersi con uno dei figli, Dominic (Cedric Joe), a cui la pallacanestro piace fino a un certo punto.
Etica del lavoro, impegno e sudore interessano poco a Dom, che però per divertirsi a 12 anni si è già inventato un clamoroso videogioco sul basket, Dom Ball (Dom's Game in originale). Al ragazzo lo sport gli piace, a patto che sia per divertimento e non per affermarsi. Mentre imperversano le discussioni con il figlio, King James viene invitato alla Warner Bros che ha un'offerta per lui: trasformarlo in un avatar al servizio della casa cinematografica.
Il rifiuto di James scatena la reazione di Al-G Rhythm (Don Cheadle, candidato all'Oscar per Hotel Rwanda nel 2005, poi un'infinita serie di film Marvel, quindi Warner Bros) il computerone padrone del Serververso, l'universo di Warner Bros: il suo piano è impossessarsi dell'immagine di James per diventare finalmente famoso, cancellare le zavorre obsolete della Warner – come i Looney Tunes – e costruire il mondo del futuro, di cui lui diventare il padrone.
Al-G Rhythm troverà il modo di intrappolare LeBron e Dom nel Serververso, costringendoli a giocare uno contro l'altro in una epica partita di basket per la salvezza. Indovinare i compagni di squadra di King James è facile.
Chi temeva che questo nuovo Space Jam fosse una copia sbiadita della precedente edizione, può tranquillizzarsi. In Space Jam: New Legends c'è da ridere davvero. Non si tratta solo di “operazione nostalgia”.
Lo scontro tra protagonisti lo vince a mani basse LeBron James. Michael Jordan era un personaggio che, già nel '96, oltre lo sport (basket, baseball, golf, tutti presenti nel film di allora) aveva poco da dire; LeBron ha una storia e un profilo di un altro spessore.
Nel 1996, dopo aver visto Space Jam, siamo usciti dal cinema con in testa la bugia che, bastava crederci, e saremmo diventati tutti Michael Jordan. Nel 2021 con Space Jam: New Legends arriva una confortante rassicurazione: non è necessario essere LeBron James, basta trovare la propria collocazione nel mondo.
Certo, in Space Jam: New Legends non è tutto riuscito. L'innesco della storia è concepito peggio che nel cult 1996 e i primi venti minuti fanno fatica a ingranare.
Al-G proprio non funziona come antagonista. Come commenta Bilge Ebiri su Vulture, il suo piano malvagio combacia perfettamente con quello del film: rendere James una proprietà animata della Warner. Ha una cattiveria debole, delle sue intenzioni ci si disinteressa in fretta.
Anche le personalità della squadra della Goon Squad appaiono un po' sprecate. Si tratta degli avatar dei campioni Nba Anthony Davis, Damian Lillard e Klay Thompson insieme alle giocatrici Wnba, la lega femminile, Diana Taurasi e Nneka Ogwumike.
A differenza di quanto accaduto nel primo episodio, dove i giocatori Nba a cui gli alieni avevano rubato il talento avevano un ruolo, qui i Goons sono solo un pretesto per creare i fantastiosi mostri/cestisti inventati da Dom nel suo videogioco.
Riuscita molto bene, ancora una volta, è invece la caratterizzazione della squadra dei Looney Tunes, anche se la loro versione CGI è meno convincente (e di certo più insensata) di quella in animazione tradizionale.
L'introduzione dei personaggi è tra le migliori parti del film, dove il Serververso Warner dà grandi soddisfazioni. La Major pesca senza ritegno nei suoi archivi per trasformare i Tunes in personaggi di film cult di ieri e di oggi. Non si fanno esempi per evitare spoiler, a parte una citazione di cuore a Willie il Coyote, sempre adorabile.
Genere: animazione, sportivo
Paese, anno: USA, 2021
Regia: Malcolm D. Lee
Sceneggiatura: Andrew Dodge, Chuck Jones, Willie Ebersol, Justin Lin
Montaggio: Zene Baker
Musiche: Hans Zimmer
Interpreti: LeBron James, Sonequa Martin-Green, Don Cheadle, Martin Klebba, Cedric Joe, Eric Bauza, Carlton Myers
Produzione: Warner Bros., Warner Animation Group, SpringHill Entertainment
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Durata: 115'
Data di uscita: 23 settembre 2021