Darren Aronofsky torna a Venezia79 dopo il Leone D’Oro del 2008 com The Wrestler. E c'è aria di premiazione anche attorno a questo suo nuovo film, The Whale: un'opera toccante e intima, che parte raccontandoci la storia di un uomo grasso, ma che in realtà parla di corpo e spirito.
Charlie (Brendan Fraser) passa la vita nella sua casa: per spostarsi da una camera all’altra deve usare un girello per aiutarsi a camminare, visto che non sempre le gambe riescono a reggerlo. Rinomato insegnante di scrittura, Charlie tiene corsi universitari online a telecamera spenta, per non farsi vedere.
Una giornata di pioggia entra nella sua vita Thomas (Ty Simpkins), un missionario della New Life, per parlare con lui di Gesù e per cercare di vendergli una Bibbia. In realtà Thomas coglie Charlie in un momento di crisi e gli salva la vita, chiamando tempestivamente la sua infermiera personale, Liz (Hong Chau): questa gli rivela che ha poco tempo per vivere, dal momento che Charlie non vuole farsi ricoverare a causa delle spese sanitarie che dovrebbe sostenere non avendo un’assicurazione. In questo frangente Charlie cerca di avvicinarsi alla figlia avuta da un precedente matrimonio, Ellie (la star di Stranger Things Sadie Sink), con la scusa di aiutarla a fare i compiti.
La storia di The Whale si svolge tutta nella claustrofobica casa di Charlie. Le porte si aprono solo per entrare, ma mai per uscire.
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La casa torna come in Madre!, diventando un vero e proprio personaggio del film e una metafora dell'anima del protagonista: proprio come Charlie, lungo il film, la casa aprirà tutte le sue stanze nascoste e chiuse a chiave, rivelando il suo spirito.
È quindi evidente la domanda che ci pone Aronofsky con questo film: cos’è più disturbante, un brutto corpo o una brutta anima? Le persone che circondano il protagonista, con i loro corpi conformi, sono in realtà peggiori di ciò che appaiono; eppure Charlie vede il buono in ognuno di loro. A iniziare dalla figlia Ellie, considerata da tutti una ragazza cattiva (tornando a una delle tematiche principali del regista, la donna come il Male), mentre Charlie la vede per quello che è: una ragazza arrabbiata e, come lui, piena di talento inespresso.Â
Il legame tra The Whale e Moby Dick è presente per tutto il film. Infatti, quando Charlie ha delle crisi, per calmarsi, legge una misteriosa tesina che tiene sempre vicino a sé che parla proprio del romanzo di Melville: una tesina che parla di come le descrizioni delle balene in Moby Dick, non siamo altro che un espediente per dare tregua alla triste storia che stiamo leggendo. Allo stesso modo, l'indugiare della macchina da presa sul corpo di Charlie e sul racconto della sua vita di uomo grasso è una "distrazione" dal racconto di questo protagonista indimenticabile.Â
Darren Aronofsky porta al Lido Brendan Fraser e l'attore torna a recitare, superando sé stesso. Ci racconta una storia sull’apparire e sul corpo, in un’epoca governata dalla bellezza (apparente).
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The Whale inizia come un caos di personaggi e parole, ma finisce per toccare le corde nascoste in ogni spettatore, facendole risuonare in un pianto singhiozzante (e tutta la sala era in lacrime, quando le luci si sono accese durante l’anteprima di Venezia79). Ci scommettiamo che The Whale sarà protagonista indiscusso dell’award season.
Genere: drammatico
Paese, anno: USA, 2022
Regia:Â Darren Aronofsky
Sceneggiatura: Samuel D. Hunter
Fotografia: Matthew Libatique
Montaggio: Andrew Weisblum
Interpreti: Brendan Fraser, Sadie Sink, Hong Chau, Ty Simpkins, Samantha Morton
Produzione: A24, Protozoa Pictures
Distribuzione:Â I Wonder Pictures
Durata: 117'
Data di uscita: 2 marzo 2023