My Policeman (2022), la recensione del film con Harry Styles, Emma Corrin e Rupert Everett

My Policeman è un film drammatico diretto da Michael Grandage e  tratto dall'omonimo romanzo del 2012 scritto da Bethan Roberts, la quale ha lavorato insieme a Ron Nyswaner anche alla sceneggiatura della pellicola. Prodotto da Greg Berlanti (conosciuto soprattutto per la serie Dawson's Creek e per i film Tre all'improvviso e Tuo, Simon), My Policeman prende luogo nella piccola città inglese di Peaceheaven, dove Marion Taylor ospita Patrick Eastwood, da poco colpito da un ictus, in casa sua e di suo marito Tom Burgess.

Nonostante in un primo momento possa sembrare proprio lei la protagonista della vicenda, viene ben presto chiarito che in realtà tutto ruota intorno alle figure di Tom e Patrick.

Tramite la lettura che la donna fa dei diari di Patrick, e alcuni flashback sul loro passato, infatti, la narrazione si muove avanti e indietro nel tempo nella ricostruzione di un amore impossibile tra due uomini durante gli anni ’50, e quello che ne è stato delle vite di tutti e tre gli individui coinvolti.

Sarà infatti proprio grazie ai ritratti che Patrick fa di Tom che i loro sentimenti sbocciano; e sempre grazie all’arte vivono la loro settimana a Venezia, liberi da qualsiasi oppressione a cui sono soggetti in Inghilterra. Tom è un uomo dolce, insicuro e a tratti anche innocente, che Patrick spinge a volersi migliorare. Marion invece è una donna che ama la cultura, un'insegnante, ed è profondamente innamorata di Tom, tanto da non rendersi neanche conto dei sentimenti del marito.

Attraverso inquadrature molto estetiche e l’uso di musica classica come colonna sonora, il film sembra voler assomigliare vagamente alle opere d’arte che diventano una costante nella narrazione, in modo particolare i dipinti del pittore romantico Turner, definiti dai due protagonisti come eccitanti e spaventosi. Come si potrebbe definire anche la loro relazione d’amore.

Ma è soprattutto grazie ai due attori - Harry Styles e David Dawson - che la storia mantiene quella dolcezza e quel senso di intimità che caratterizza la relazione dei due uomini.

Sebbene, infatti, all'inizio della sua carriera come attore, molti non avrebbero puntato un centesimo sulla bravura di Harry Styles, egli è riuscito a rendere alla perfezione il personaggio di Tom: trasmette insicurezza verso le figure da cui è attratto, ovvero Patrick e Marion, ma anche ingenuità, indecisione e paura per l’opinione della società.

Molto toccante è la capacità che lui e il collega David Dawson, l’interprete del giovane Patrick, hanno saputo mantenere durante le scene, rendendo anche quelle più appassionate cariche di dolcezza.

Emma Corrin, dal canto suo, ancora una volta non ha deluso. Dopo il ruolo della giovane Lady Diana nella serie The Crown, infatti, riesce ad impersonare alla perfezione anche la figura di Marion, trasformandola dalla giovane ragazza innamorata dell’inizio nella moglie ferita che scopre i reali sentimenti del marito e fa di tutto per proteggere il proprio matrimonio.

Notevole è anche il contributo dato dai tre attori che rappresentano i personaggi nel futuro. Linus Roache riesce a mantenere l’essenza del personaggio di Tom, un uomo sofferente, che ha passato la propria vita in balìa del pensiero di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato; mentre Gina Mckee, interprete di Marion, dimostra il cambiamento della ragazza, ormai donna, che ha compreso i suoi errori e vuole riparare, rendendo liberi i due uomini e anche sé stessa.

Per quanto riguarda Rupert Everett, l’interprete di Patrick, dopo aver interpretato, nel 2017, lo scrittore Oscar Wilde nel film The Happy Prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wilde, ancora una volta si ritrova a interpretare un uomo distrutto dalla società a causa dei propri sentimenti, che nonostante tutto non riesce a smettere di amare. Nonostante non abbia molte battute, l'attore inglese si esprime soprattutto con il proprio corpo e le proprie azioni.​