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Io capitano (2023), la recensione: Matteo Garrone guarda con gli occhi dei migranti

07/09/2023 11:05

Marcello Perucca

Recensione Film, Festival, Festival di Venezia, Film Drammatico, Matteo Garrone, Film Italia, Venezia80, Seydou Sarr,

Io capitano (2023), la recensione: Matteo Garrone guarda con gli occhi dei migranti

Con Io Capitano Matteo Garrone torna a parlare di migranti, come già aveva fatto agli inizi della sua carriera.

Esce nelle sale italiane, dopo la presentazione in concorso all’80ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Io Capitano di Matteo Garrone che torna a parlare di migranti come già aveva fatto agli inizi della sua carriera. 

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Seydou (Seydou Sarr) e Moussa (Moustapha Fall) sono due cugini sedicenni che vivono con le rispettive famiglie a Dakar, in Senegal. Non vivono né la guerra né la povertà ma, come ogni adolescente, hanno dei sogni e un progetto: lasciare la loro terra, che non offre prospettive, e arrivare in Europa con la convinzione di potersi affermare come musicisti rap. 

Nonostante il parere fermamente contrario delle rispettive famiglie, Seydou e Moussa, dopo aver risparmiato la somma di denaro necessaria per affrontare il viaggio, decidono di scappare e, dopo essersi procurati dei passaporti falsi, iniziano un viaggio verso la Libia, dove potranno imbarcarsi alla volta dell’Italia.

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Ma il cammino che i due dovranno compiere si rivelerà essere ben diverso e drammatico rispetto a quello che avevano immaginato. 

Raggirati, derubati e separati, Moussa e Seydou si troveranno ad affrontare una faticosa - e, per alcuni, fatale - traversata del deserto, pesanti torture nelle prigioni libiche e ogni sorta di umiliazione prima di giungere a Tripoli, dove il giovane Seydou si troverà suo malgrado a dover pilotare una nave stracolma di persone, nel tentativo disperato di portare al sicuro in Europa il suo carico umano. 

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Con Terra di mezzo e Ospiti, Matteo Garrone aveva già raccontato storie di emarginazione di migranti giunti in Italia; in questo caso, però, opta per un’operazione inversa rispetto ai precedenti film: sceglie il punto di vista di chi fugge. Punta la macchina da presa in una sorta di controcampo, che segue il percorso faticoso e doloroso di chi lascia la propria terra per cercare fortuna in Europa, inseguendo un sogno che, spesso, si schianta fra le sabbie del deserto o nelle onde del Mediterraneo. 

Garrone sceglie così di guardare con gli occhi di chi quel viaggio lo compie, anziché osservare con lo sguardo dell’Occidente che quotidianamente vede arrivare – o non arrivare – barconi carichi di disperazione e speranza. 

 

Lo fa senza un briciolo di retorica in un film costruito in maniera perfetta (la sceneggiatura è dello stesso regista con Massimo Ceccherini, Massimo Gaudioso e Andrea Tagliaferri), traducendo in immagini i racconti dei protagonisti. 

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Un’opera dura e cruda che non fa sconti e ci pone di fronte a una realtà quotidiana che, spesso per comodità, tendiamo a ignorare. Un film in cui a colpire è la dicotomia fra le immagini di ampio respiro delle distese di sabbia o delle acque del mare, esaltate dalla fotografia di Paolo Carnera, e il senso di costante pericolo che devono affrontare i protagonisti.

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Io Capitano si rivela così un’opera intensa e sofferta, con tratti realistici che, in alcuni momenti, sfociano in passaggi onirici (forse le sequenze meno riuscite), che riesce a descrive bene il dolore sia fisico sia psicologico di chi lascia tutto alla ricerca di una vita migliore ma, anche, la profonda solidarietà che si viene a instaurare fra i protagonisti.  

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La macchina da presa indugia spesso sui volti, soprattutto su quello di Seydou (una toccante interpretazione del giovane Seydou Sarr, per la prima volta sullo schermo), sulle sue ferite sanguinanti, sui suoi occhi impauriti, sulla sua bocca che alla fine libererà tutto il suo dolore in un urlo disperato e, allo stesso tempo, colmo di speranza: «Io sono Capitano!».  


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Genere: Drammatico
Paese, anno: Belgio/Francia/Italia, 2023

Regia: Matteo Garrone
Interpreti: Bamar Kane, Hichem Yacoubi, Adbellah Elbkiri, Affif Ben Badra, Aly Niang, Babacar Diop, Beatrice Gnonko, Didier Njikam, Doodou Sagna, Emilie Adams, Flaure B.B. Kabore, Joe Lassana, Joseph Beddelem, Mariam Kaba, Moustapha Fall, Oumar Diaw, Princess Erika, Taha Benaim, Venus Gueye
Sceneggiatura: Andrea Tagliaferri, Nicola Di Robilant, Chiara Leonardi, Massimo Ceccherini, Massimo Gaudioso, Matteo Garrone
Fotografia: Paolo Carnera
Montaggio: Marco Spoletini
Musiche: Andrea Farri
Produttore: Matteo Garrone, Paolo Del Brocco, Philippe Logie, Joseph Rouschop, Ardavan Safaee
Casa di Produzione: Voo & Be tv, Archimede, Radio Télévision Belge Francophone (RTBF), Tarantula, Canal+, Ciné+, Pathé, Rai Cinema, Proximus, Logical Content Ventures
Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 121’

Data di uscita: 07/09/2023

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