A due anni di distanza dal grande successo dell'originale, esce il secondo capitolo del franchise grandi firme de I Mercenari. Il motore dell'operazione è ancora Sylvester Stallone, suoi soggetto e sceneggiatura, ma stavolta la regia è affidata all'inglese Simon West (Con Air, Lara Croft: Tomb Raider). Nel gruppo dei mercenari al fianco di Sly (Barney Ross) scende nuovamente in campo l'All-Stars degli action movies americani: Jason Statham (Lee Christmas), Jet Li (Yin Yang), Dolph Lundgren (Gunnar Jensen), Terry Crews (Hale Ceasar), Randy Couture (Toll Road) e, come new-entry, Liam Hemsworth (Billy The Kid). Reduci da un'operazione in Asia in cui hanno incidentalmente salvato la vita al collega Trench Mouse (Arnold Schwarzenegger), i Mercenari vengono nuovamente reclutati da Mr. Church (Bruce Willis) per un'operazione di recupero di una cassa dal contenuto importantissimo. Ad accompagnarli ci sarà anche Maggie (Yu Nan) ma l'operazione salta per l'intervento degli uomini guidati dal crudele Jean Vilain (Jean-Cleaude Van Damme) che ruba la cassa e uccide uno dei Mercenari. Su di lui si scatenerà la vendetta di Barney e compagni, coadiuvati dai repentini interventi del lupo solitario Booker (un Chuck Norris al ritorno sul grande schermo dopo sette anni). Più che un film è un regalo agli appassionati del genere: azione senza la benché minima pausa, dialoghi concisi ed efficaci, sparatorie ed esplosioni a pioggia, battute, ironia e sangue a palate, il tutto portato consapevolmente all'esagerazione. Il risultato finale è coinvolgente ed estremamente divertente: uno spassoso canto del cigno della old school americana. Molteplici le trovate: dalle scritte sui mezzi d'assalto (sull'”ariete” c'è scritto “knock knock”), dagli incredibili ingressi in scena di Norris (che si prende volutamente poco sul serio raccontando uno dei ben noti Chuck Norris' facts) ai dialoghi surreali (“Questo aereo dovrebbe finire in un museo!” - “Anche noi!”, risponde Schwarzy). Mozzafiato le ambientazioni (la seconda parte del film si svolge tra grotte e foreste della Bulgaria) e ben amalgamato il cast d'eccezione. West gira con mano più che felice, omaggiando il cinema testosteronico dei nati negli anni ottanta e aggiungendo quella comicità autocelebrativa compresa dalle nuove generazioni.