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Tutto può accadere a Broadway

01/09/2014 11:00

Valentina Pettinato

Recensione Film,

Tutto può accadere a Broadway

Quello di Peter Bogdanovich al cinema è un ritorno col botto...

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Quello di Peter Bogdanovich al cinema è un ritorno col botto. A più di dieci anni dal suo ultimo film, Hollywood Confidential, il regista sbarca fuori concorso alla Mostra con il meraviglioso She's Funny That Way, tributo a una certa screwball comedy elegante e sofisticata.


Il film è la lunga intervista-confessione della giovane e bellissima attrice Isabella (Imogen Poots), che racconta senza filtri alle telecamere la sua ascesa nel mondo dello spettacolo. I precedenti lavorativi della giovane donna non sono propriamente onesti, ma non importa: la ragazza ha fascino da vendere e molti dei suoi "clienti" perdono la testa per lei, tanto da volerla tutta per loro. Ad accorgersi del suo fascino anche Arnold Albertson (Owen Wilson), un famoso regista teatrale che la "ingaggia" per una notte di sesso. Anche per lui Isabella è una donna speciale e per convincerla a non buttarsi via facendo la escort le dona 30.000 dollari da investire nella sua carriera artistica. Ma il mondo è piccolo, si sa, specialmente nel cinema. Così, Albertson mette su una commedia a Broadway, con sua moglie (Kathryn Hahn) come protagonista, e Isabella, che vuole sfondare nel mondo dello spettacolo, si presenta ai provini.


Tutto commedia degli equivoci e battute brillanti, il film di Bogdanovich procede senza intoppi in una serie di gag superlative, degne del migliore Woody Allen. Tra inaspettati camei, riferimenti al miglior cinema del passato e un cast superlativo, She’s funny that way è una briosa parentesi ironica ed elegante, dal citazionismo colto (Fra le tue braccia di Ernst Lubitsch, per esempio, che il romantico Arnold usa per lusingare le sue conquiste). È una moderna Pretty Woman, la protagonista dell’ultimo lavoro di Bogdanovich: più che Colazione da Tiffany, al quale il film rimanda costantemente, è una cena in un ristorante italiano nella migliore New York cinematografica. In quel ristorante, a uno dei suoi tavoli, potrà capitare di incontrare commensali improvvisati e bizzarri: una deliziosa psicologa nevrotica (magistrale Jennifer Aniston), molti dei suoi pazienti - tra cui un giudice stalker, un detective privato e suo figlio sceneggiatore - e anche un delizioso attore cascamorto (Rhys Ifans) dalla seduzione facile. In una New York onirica, Bogdanovich - che ha potuto realizzare il film grazie ai produttori Wes Anderson e Noah Baumbach - ambienta un’opera impeccabile: leggera e impegnata insieme. I suoi personaggi si incontrano tra camere d’albergo e palcoscenico regalandoci la più bella serenata d’amore che una donna, attraverso il cinema, possa desiderare.


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