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Le cose che verranno - L'avenir

02/04/2017 11:00

Aurora Tamigio

Recensione Film,

Le cose che verranno - L'avenir

Un film che vibra dell'energia di Isabelle Huppert

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Nathalie (Isabelle Huppert) è un insegnante di filosofia cinquantenne, con un marito, due figli grandi e una madre anziana (Edith Scob) da accudire. La sua vita scorre ripetitiva, finché un giorno il marito la lascia e la madre muore. Costretta ad affrontare ben due lutti, di natura diversa, Nathalie trova una via d'uscita nell'amicizia con Fabien (Roman Kolinka), un ex allievo diventato scrittore.


A una prima impressione Le cose che verranno - L'avenir potrebbe sembrare il one woman show di Isabelle Huppert. Non siamo troppo lontani dalla verità, ma in effetti di donne rappresentate nel film ce ne sono almeno tre: la protagonista Nathalie, la splendida attrice che le dà corpo e la regista, Mia Hansen-Løve. Quest'ultima, talento emergente del cinema francese, trentasei anni e cinque film già diretti, si cimenta con straordinaria dimestichezza in un racconto lontano dal cinema giovanilistico delle opere precedenti (Un amore di gioventù, 2011 e Eden, 2014): stavolta il soggetto è la rinascita di una donna matura, che riesce a reinventarsi proprio come fosse nella primavera della sua vita. Dopo venticinque anni di matrimonio e cinquantacinque da figlia, Nathalie si lascia alle spalle un passato da moglie rigida, da insegnante prevedibile e da figlia affidabile, per lanciarsi all'avventura. In compagnia, perchè no, di un giovane uomo.


Le cose che verranno - L'avenir è prima di tutto la storia di una donna che si riprende la libertà di andare verso il cambiamento, invece di aspettarlo seduta. Strano ma vero, per una volta il titolo italiano è più bello dell'originale francese L'avenir: davanti a Nathalie non c'è per forza il futuro che lei aveva immaginato per se stessa, ma tutte quelle cose che ancora le devono succedere. Non c'è molto di nuovo nella trama de Le cose che verranno - L'avenir ma questa storia adulta viene raccontata con un'energia che è propria dei giovani. La combinazione rende la protagonista decisamente affascinante. Quello di Mia Hansen-Løve è un film che vibra dell'energia che solo Isabelle Huppert sa dare ai suoi personaggi. Energia erotica, un po' inquietante in Elle, che diventa sensuale e positiva in Le cose che verranno - L'avenir. L'avvertimento con questo genere di cinema è scontato: un film che si rivolge sopratutto alle donne, ma non per forza coetanee della protagonista. La Nathalie di Isabelle Huppert è un esempio, ma anche un modello per le più giovani.


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