Arriva finalmente nelle sale Loro 1, l’atteso film di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi. Diviso in due parti, che usciranno a distanza di due settimane circa l’una dall’altra, l’ultima fatica del regista autore de Il divo e La grande bellezza è un film di finzione che inanella fatti reali ad altri inventati. Il periodo della vicenda si colloca fra il 2006 e il 2010. In Loro 1 quella che Paolo Sorrentino descrive è un’Italia decadente, dove ogni accadimento e personaggio ruota - come in un teatrino - attorno a colui che tiene in mano le redini del gioco. All’uomo che sui display dei cellulari dei suoi devoti viene memorizzato semplicemente come Lui. Colui che ha ridotto gli italiani a “pecore”, come mostra l’emblematica scena iniziale in Sardegna in cui una candida pecorella varca la soglia di villa Certosa lasciandosi morire senza reagire, mentre su uno schermo televisivo (privo di audio) Mike Bongiorno (qui con il volto di Ugo Pagliai) si districa fra quiz e pubblicità di prosciutti. Loro 1 è un film sbilanciato, diviso a metà. Inizialmente Berlusconi non compare e il protagonista è Sergio Morra (di fatto il faccendiere pugliese Tarantini) interpretato da Riccardo Scamarcio, che riesce a rendere la volgarità e la pochezza morale del suo personaggio: un giovane affarista che si trasferisce a Roma deciso a tutto pur di arrivare sino a Berlusconi. Tra faccendieri arricchiti, un ministro senza dignità che si diletta nello scrivere brutte poesie tentando di andare a letto con la moglie di Morra, escort di lusso e ragazzine che offrono il proprio corpo pur di poter partecipare al banchetto, Paolo Sorrentino utilizza il timbro grottesco - cifra stilistica e, francamente, ormai abusata di molti suoi film - per descrivere un mondo amorale e privo di dignità, che si muove e parla, traffica e fa sesso sempre alla ricerca estenuante di denaro o di una fetta, anche minima, di potere. Una umanità volgare che si impasticca, donne che mostrano tutto ciò che hanno per poter arrivare a “loro”, cioè a quelli che contano. In questa prima parte il montaggio è spesso frenetico, a sottolineare il delirante e squallido mondo che viene descritto. Il film cambia improvvisamente registro, divenendo più lineare, quando, dalla seconda metà in poi, entra in scena Silvio. Un Berlusconi estivo in camicia e pantaloni bianchi e bandana in testa a villa Certosa, con il plastico del vulcano eruttante finti lapilli, il servile Apicella che lo accompagna alla chitarra mentre canta i classici della canzone napoletana e con Veronica Lario (Elena Sofia Ricci) che, leggendo Saramago, guarda il marito come a un essere immondo. L’intenzione di Paolo Sorrentino è quella di raccontare l’uomo Berlusconi e, solo marginalmente, il politico. Del personaggio, interpretato da un Toni Servillo adeguatamente truccato, si tenta di descrivere emozioni, paure, delusioni. Vengono mostrati gli eccessi di megalomania e gli slanci di tenerezza, come quando Lui convoca alla villa Fabio Concato per fargli cantare, davanti a una Veronica incredula, Una domenica bestiale, a ricordo del loro primo bacio. Purtroppo però, anche se viene strappata al pubblico qualche risata, almeno in questa prima parte il film non decolla. Paolo Sorrentino lo infarcisce di fastidiose immagini surreali e grottesche, come Sergio Morra in sella a un dromedario, o un rinoceronte che scorrazza per le strade di Roma. Un’opera dove i simbolismi sono scontati, come, ad esempio, il camion della nettezza urbana che esce di strada e piomba dentro ai fori imperiali facendo esplodere il suo carico di spazzatura che ricade a pioggia su Morra e sul suo gruppo di escort. Si sa, Paolo Sorrentino a tutto questo ci ha abituato da tempo e, a volte, se ne compiace un po’ troppo. In questo caso però non ce ne sarebbe stata neppure una vera necessità: infatti già di per sé il suo personaggio principale rappresenta quanto di più grottesco si possa trovare oggi in Italia. Loro 1 è un film solo parzialmente riuscito. È ovvio che, per un giudizio definitivo e complessivo, bisognerà attendere l’uscita nelle sale di Loro 2, prevista per il 10 maggio prossimo. Per ora il giudizio è: rimandato.